Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

sabato 30 marzo 2013

I PRESTIGIATORI


Tutto finito ok, tutto è ormai a posto. Questo è quel ci raccontano con il ritorno dall’incontro; c’è anche l’intervista alla TV resa insieme dalla coppia, poi c’è un bel comunicato di colui che fa il Presidente del Consiglio Subalpino, c’è anche il programma col cronometro, insomma è tutto a posto. C’è, per verità, la questione di quei soldi che sino a ieri ci dicevano mancare così tanto da dover convocare gli stati generali. Morale, la cifra esatta che, almeno, ora dicono ci vuole son euro 4.100.000. Sino all’altro ieri, quella che alcuni dicono essere la padrona, la Regione, ne metteva in euro 1.750.000. Poi c’era Canio, il generoso, che di soldi ne prometteva in euro sino a 1.000.000, però diceva che ce li metteva nel tempo di vent’anni, quindi se abbiam capito bene, in capitale, subito e da spendere, di euro ne metteva, invero, 600.000. Quindi 600+1.750 fanno di euro 2.350.000 che per arrivar a 4.100.000, ne manca ancora una mezza fucilata. Nessuno pare che abbia ieri aggiunto manco un altro ancora un euro, quindi i soldi che mancano sono, soltanto e sempre in euro, ancora 1.750.000. Però sono contenti; la funivia ormai è salva, il pericolo è cessato e se lo dicono loro perché non prestar fede, perché non credergli; rimane però il dubbio, rimane però il fatto che tutto quel gran can dell’altro giorno manco poi serviva, tanti c’eran già sti soldi e tanti son rimasti. Ma son contenti, adesso c’è il cronoprogramma, manca tutto quel pacco ancor di soldi, quello che, sino all’altro ieri, Canio pretendeva, il Leprotto richiedeva e Zacchera tanto invocava da minacciar di sospender anche le nascite locali. Comunque adesso sono contenti; li metterà un poco, o forse mica poco, quel che sarà poi il nuovo gestore e un po’ sarà il risparmio nella gara per i lavori che son tutti ancor da fare.Che dire dunque ? Se questo è il risultato, non si capisce la ragione di tutto quel rumore.

venerdì 29 marzo 2013

SPRECHI E RISPARMI







 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E mentre Canio scende in campo guidando la sua truppa e va all’assalto perché  la posta in gioco è quell’impianto che unisce la costa con la cima della vetta, qui da noi la flotta esce a navigar, fa le manovre e si diverte. Cinquanta sono le volte che, in un sol giorno, un battellino fa la spola tra il lido di Carciano e l’isola più bella, viaggia a  vuoto; poi passa una nave da crociera in direzione oltre frontiera, ci starebbe sopra un intero battaglione, arriva a Stresa è vuota, imbarca 4 (quattro) passeggeri, suona tre volte un fischio, parte e via dentro la nebbia; poi sbuca, questa volta dalla nebbia, lo strano oggetto che sembra  un’astronave, fa un po’ anche lui le prove, poi parte, accelera e svanisce, anche lui sta tutto vuoto. Così quest’anno, dopo quei pianti disperati che udimmo giusto l’altro anno, ha nuovamente fatto il pieno alla sua flotta la navigazione laghi e in nome di quella che chiamano spending review, ora spende anche di più. Che splenda il sole o scrosci acqua, che sia nebbia o anche tempesta, che viaggi a vuoto o che sia piena, non importa, la flotta naviga e consuma, qualcuno, tanto, paga. Torniamo all’ora indietro, al nostro impianto che rischia la sua fine anticipata perché non ha più soldi. Oggi si chiude la colletta, se si va bene, se no lo si rottama. Di lì, a due passi, si spreca a più non posso, di qui, fatti due passi, si dice che non ci stanno più neppure i soldi. Visto così sembra allora anche un po’ facile, prendiamo questo impianto, lo imbarchiamo, lo diamo ai capi della flotta che hanno i soldi da buttare e che lo facciano  loro, per così dire, ancora navigare.

giovedì 28 marzo 2013

LA SORPRENDENTE


Soprintendenza di Novara

La storia del portone diventa un po'  un'emblema di quella trasparenza sempre richiamata e poi, non sempre praticata. Va bene, non piace aveva detto Canio, ma è autorizzata;  va bene, a voi non piace, ma qui è casa nostra aveva detto poi il padrone del portone. Insomma non rompete e poi guardate: l' ha,  persino,  usato il FAI  per stendervi i suoi panni nella giornata che annuncia primavera. Oggi vi postiamo un altro po' di documenti, cercando di svelar la nebbia che sempre copre i palazzi del potere. Messa, come capite, un po' alle strette, la Soprintendente si scarica il problema e allora si presta, di nuovo, ad essere accusata. Questa Soprintendente è  però anche sorprendente; non stancherà perciò di farci sue sorprese e da quel tam - tam che arriva sino a qua, ne sta inventando un'altra con dupplice scopo: salvare il portone e insieme la Zanetta.
 
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisfici del Piemonte
SOPRINTENDENZA  PER l BENI ARCIIITETTONICI  E PAESAGGISTICI  PER LE PROVINCE  DI NOVARA. ALESSANDRIA  E VERBANO-ClJSIO-OSSOLA
 
 Legambiente Circolo Il Brutto Anatroccolo Via Vittorio veneto 135
28922 VERBANIA  (VB)
 
 Italia Nostra Sezione Verbano Cusio Ossola
Piazza Cavour, 14
DOMODOSSOLA  (VB)
c.a Dott. Italo Orsi
Risposta  al foglio del 28/0 l/2013
 
 
OGGETTO: STRESA- Grand Hotel des lles Borromees- realizzazione nuova cancellata di ingresso -Osservazioni Applicazione del "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" approvato  con D. Lgs. 221 0112004 n. 42 e s.m.i. parte l, parte Il, Titolo l :Sul/a tutela dei beni culturali-
 
 
Premesso che il bene in oggetto, di proprietà privata, è assoggettato a tutela monumentale ai sensi del D.S.R. 22/06/2004, viste le note pervenute dalle Associazioni in indirizzo in data 28/01/2913, acquisite agli atti dell' Ufficio scrivente rispettivamente in data 29/01/2013, prot. 1184, e 29/01/2013, prot. 1152, si ringrazia per la segnalazione, e si precisa tuttavia quanto segue.
 
Il progetto in fase di realizzazione in questione è stato autorizzato dalla Soprintendenza  per  i  Beni architettonici e paesaggistici  piemontese  con  nota  prot.  17807  del  04/02/2009,  con  prescrizione  di ridiscutere con il progettista la soluzione prevista per il cancello - eccessivamente elaborata - al fine di mitigarne l' impatto alleggerendone l' apparato decorativo. A detta condizione seguiva la trasmissione di un progetto modificato in senso  semplificativo,  che veniva approvato  dall'  Ufficio scrivente  con nota prot. 760 l 09 del 1711112009, anche in considerazione del fatto che le opere non comportavano trasformazioni di manufatti di intrinseco interesse storico-architettonico  meritevole di tutela
 
Nel rimandare alle opportune sedi competenti la verifica della conformità dell' intervento e agli strumenti urbanistici e di governo del territorio vigenti all' epoca della presentazione del progetto,  si  desidera rassicurare le associazioni in indirizzo che l' Ufficio scrivente ha inteso - e tuttora intende - garantire la salvaguardia del lungolago di Stresa nelle sue connotazioni culturali, legate al turismo "storico" e alla consuetudine delle "villeggiature", come confermano i ripetuti momenti di confronto  pubblico  (convegni, giornate di studio, ecc.) negli anni condivisi con le scriventi associazioni, oltre che lo stesso assoggettamento a vincolo di interesse  culturale particolarmente  importante  dell' Hotellles Borromèes con  pertinenze e parco, e dell'area delle tre ville Natalia Bossi, Marina, Basile San Rizzo.
 
Si resta a disposizione per ulteriori chiarimenti e si porgono distinti saluti


Il Respopsabile dell' Istruttoria
arch. curti lat


IL SOPRINTENDENTE
Papotti

ITALIA NOSTRA
Sezione Verbano Cusio Ossola

                                                                     

                                       MINISTERO PER I BENI e LE  ATTIVITA' CULTURALI

                                      SPETT.   SOPRINTENDENZA PER  I  BENI                                                                   ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PER LE PROVINCIE DI NOVARA ALESSANDRIA VERBANO CUSIO OSSOLA                                                                
                                                           P.ZA S.GIOVANNI, 2
                                                                     10122 TORINO

 Ns. Prot. n. 614

OGG: Stresa- Grand Hotel Des Iles Borromées- Rifacimento ingresso carraio. Codice dei beni culturali- Tutela dei beni vincolati.
                    Con la presente, si prende atto e si ringrazia della risposta prot. 3426 del 19/03/2013 con la quale Codesta Spettabile Soprintendenza ha voluto dare riscontro alla nostra nota del 28/01/2013 in merito all’oggetto.
Sulla scorta della risposta ottenuta, formuliamo tuttavia alcuni rilievi a cui ci sembra che la predetta Vs. nota non abbia dato esaustivo esito.
Ci riferiamo in particolare al fatto che il bene sul quale le opere sono state realizzate è, anche, assoggettato a tutela paesaggistica con vincolo puntuale posto nell’anno 1924 e ribadito, ulteriormente, con l’imposizione del vincolo generalizzato posto sulla fascia costiera nell’anno 1951.
Orbene alla scrivente Associazione risulta che quanto ora realizzato è del tutto privo di titolo autorizzativo rilasciato ai sensi della normativa sulla tutela paesaggistica. Questo fatto non parrebbe poter essere sfuggito anche all’attenzione di Codesta Soprintendenza, eppure nella risposta ottenuta non vi è cenno.
Si afferma che con l’autorizzazione rilasciata in data 04/02/2009 venne prescritto l’alleggerimento dell’apparato decorativo complessivo dell’opera. Si sottace tuttavia che con quella, originaria, autorizzazione venne imposta anche la soppressione della previsione di realizzazione dei Telamoni. 
                                                                                                         
Nella successiva  autorizzazione in variante, tuttavia i Telamoni, pur rappresentati in forme più ridotte, poi però non rispettate, vennero invece  consentiti pur in presenza, alla data di rilascio della autorizzazione in variante, della sopravvenuta norma di salvaguardia dettata dall’art. 26 ultimo comma del PPR che avrebbe, semmai, imposto il mantenimento di quelle prescrizioni originarie e non certo consigliato il loro allentamento.
Si prende atto della volontà di demandare alle sedi competenti la verifica della conformità dell’intervento rispetto alle norme urbanistiche e di governo del territorio all’epoca vigenti, con una, però, precisazione necessaria da parte della scrivente Associazione e cioè che la conformità non ha da riferirsi al momento delle domande, ma delle autorizzazioni.
Si prende inoltre atto e si manifesta apprezzamento per l’intenzione che la Soprintendente dichiara di perseguire e cioè la tutela di un segmento di costa che, per i valori e la memoria paesaggistica e culturale che racchiude, non può certo non essere salvaguardata, ma come non rilevare la contraddizione tra la disponibilità dichiarata al confronto con le Associazioni e le mai pervenute risposte alle richieste di incontri sul tema della disastrosa variante urbanistica, principale o stralcio che sia , impostata dall’amministrazione del Comune di Stresa ?
Su questo tema che la scrivente Associazione ritiene di importanza cruciale, crediamo si misuri la credibilità effettiva dell’azione di tutela, di conservazione e di promozione che la Soprintendenza ha il dovere di  esprimere e su questo punto permangono le ragioni di perplessità e forse anche di contrasto che ci permettiamo di esprimere e di liberamente manifestare. 
Confidando possiate dissipare, attraverso la Vs. concreta azione  tutti i dubbi e le perplessità qui sollevate, rimanendo comunque in attesa di essere aggiornati sull’esito delle verifiche in corso, distintamente si saluta.
Il Presidente
Dr. Italo Orsi      
 

mercoledì 27 marzo 2013

ERAVAMO AMICI

 
 
Eravamo tre amici al bar
uno si è impiegato in una banca
si può fare molto pure in tre
mentre gli altri se ne stanno a casa
si parlava in tutta onestà di individui e solidarietà
tra un bicchier di vino ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi però.
Eravamo due amici al bar
uno è andato con la donna al mare
i più forti però siamo noi
qui non serve mica essere in tanti
si parlava con tenacità di speranze e possibilità
tra un bicchier di whisky ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi sarò.
Son rimasto io da solo al bar
gli altri sono tutti quanti a casa
e quest'oggi verso le tre son venuti quattro ragazzini
son seduti lì vicino a me con davanti due coche e due caffè
li sentivo chiacchierare han deciso di cambiare
tutto questo mondo che non va.
Sono qui con quattro amici al bar
che hanno voglia di cambiare il mondo.
E poi ci troveremo come le star
a bere del whisky al Roxy Bar
o forse non c'incontreremo mai
ognuno a rincorrere i suoi guai.

martedì 26 marzo 2013

IMPRESA ADDIO



Getta la spugna, chiude i battenti e dice addio l’impresa che, dopo un contenzioso contrastato e un nuovo progetto ormai rifatto, stava in attesa dell'inizio dei lavori. Rimarrà il suo nome, forse, ancora un po’ su quei cartelli di cantiere che, sono ormai quasi due anni, è l’unica cosa che vediamo di quel gran porto che, dire poco, è “sfortunato”. Cessa il suo impegno dunque quell’impresa, toglie il disturbo, lascia in eredità quel suo progetto, ormai pagato, chiude e se ne va. Finisce quindi qui un altro dei capitoli infiniti di cui si allunga quest’opera ma vista, finiscono le imprese, cambiano i sindaci ed i governi, era il novecento ora siamo ben dentro il nuovo secolo, non esisteva il patto, tutto è cambiato, nessuno ci è riuscito a fare un solo passo. L’autunno con cui si è travestito l’inizio di quest’anno a primavera è un po’ anche il segno di questo lungo fallimento, del declino che dietro le parole camuffate da una retorica  passata, il nostro Canio ci prova a rinviare, ma lui è una parte della causa, è un po' il problema, non è la soluzione, fare la vittima non paga. Comunque se l’impresa se ne è andata, non è che è l’ultimo problema, di mezzo ci stanno sempre e ancora i soldi, quei 900 mila euro che la Regione non decide, ma intanto il tempo ancora passa, un altro anno si avvicina e la telenovela segna il passo.

lunedì 25 marzo 2013

ADUNATA


Canio si è svegliato, ha visto il calendario, guardato l’orologio e come chi è rimasto addormentato fa un salto giù dal letto e dice sono pronto. Così domani suona l’adunata, riunisce la sua truppa, ne arruola anche degli altri po’ e poi……..? Poi vedremo o meglio sentiremo qual sia la strategia del nostro capo sul fronte ormai a tutti molto noto di quell’impianto di trasporto che rischia di finire rottamato. Sarà un appuntamento decisivo o ancora  rinviato ? Non sappiamo; notizie nuove in giro non sembra sian girate e, salvo una sorpresa, non penso domani ci saranno. E allora ? Allora, il tempo è molto stretto, se i soldi qualcuno non li mette, la cosa è, ormai, finita.  I soldi non son pochi o meglio, è tutto relativo, per noi son troppi, quindi se non li caccia la Regione, saluti e buona notte. Alla Regione poi, di euro e di milioni, ne mancan 400 per chiudere il bilancio di quest’anno, l’ultima data fissata, da Statuto, è il 30 del mese dopo Pasqua e se dentro lì non mette, almeno, un po’ di soldi, un’altra volta saluti e buona notte. Comunque sia, sto gioco del cerino per cui lo passo ad altri prima che mi bruci il mio ditino, non è che risolva poi quel tanto. Nessuno sembra infatti che da questa storia possa dire che lui si tira fuori. Non lo può fare Canio, cui la legge disse sei il padrone, non lo può fare la Regione cui la stessa legge disse, però mettici i tuoi soldi. Questa è poi in fine la questione, la questione sono i soldi, il tempo era larghissimo, lo si sapeva già 42 anni fa che si arrivava ora e adesso che mancan 30 giorni alla scadenza………..? Per completare il quadro vi postiamo l’interpello che sarà discusso il 2 prossimo di aprile, poi vedremo.


GRUPPO CONSILIARE “INSIEME”
19/03/2013
Al Sig. Sindaco
Preg. mo Avv. Canio Di Milia
Sede Municipale
STRESA  
OGG: Art. 45  del regolamento sul funzionamento del Consiglio- Nuova interpellanza  in materia di impianto funiviario Stresa Mottarone.
                                        Di seguito a precedente interpellanza datata 16/01/2013 e di pari oggetto, si torna in argomento affinché il Consiglio Comunale venga informato ed aggiornato in relazione agli sviluppi ed alle prospettive, da un lato del riavvio dell’esercizio dell’impianto, attualmente sospeso per guasto tecnico e, dall’altro, circa le prospettive, a medio termine, riferite alla presentazione del progetto di aggiornamento e al suo finanziamento. In particolare, dopo la precedente discussione in aula, sono seguite notizie di stampa successive ad incontro intervenuto presso la Prefettura, incontro durante il quale la Regione Piemonte avrebbe ridimensionato, in maniera considerevole, la possibilità di apportare risorse per il finanziamento del rinnovo tecnico dell’impianto, smentendo così quanto in precedenza anticipato circa un impegno ad apportare risorse pari a circa il 70% del costo di rinnovamento dell’impianto. E’ altresì noto che presso il Comune di Stresa si è svolto un successivo incontro bilaterale tra Comune medesimo e Regione, presente l’Assessore al regionale al turismo, durante il quale la Regione avrebbe sostenuto la efficacia della Legge Regionale n. 15/97 che ha disposto il trasferimento della proprietà dell’impianto funiviario da Regione medesima al Comune di Stresa. E’ nota la posizione del Sindaco di Stresa che in tutte le occasioni che si sono succedute per la discussione del problema del rinnovo dell’impianto ha, sempre, sostenuto essere la Regione l’unico Ente a cui, a motivo della titolarità della proprietà, spettava provvedere in merito al rinnovo dell’impianto.  Tale posizione verrebbe però ora smentita dalla medesima  Regione in virtù della legge tutt’ora vigente e che non risulta sia stata mai contesta nelle forme e nei modi dovuti, legge che tuttavia contiene anche disposizione finanziarie la cui attivazione, peraltro, avrebbe dovuto dipendere da iniziative poste in atto dal Comune in quanto proprietario e che non sono state poste in atto. Alla luce di tutto quanto premesso, si impone un chiarimento urgente che il Sindaco abbia ad illustrare davanti al Consiglio al fine di dissipare dubbi, fare chiarezza e riportare i corretti termini della questione al centro della trattativa Comune/ Regione che ora sembra imporsi con carattere di somma urgenza. In particolare quindi si formula interpello al Sindaco perché abbia a rispondere in aula alle seguenti domande:
1)    La ricostruzione nelle premesse svolta degli accadimenti intervenuti successivamente la data del Consiglio in cui il Sindaco ebbe a dare risposta ad interpello di pari oggetto,  risponde a quanto effettivamente accaduto e se no o se vi sono altri elementi a noi non noti, voglia il Sindaco chiarire ed illustrare.
2)    Il problema della proprietà dell’impianto, definito con legge regionale nel lontano anno 1997, perché ha comunque fatto si che il Comune, sino a questo momento, non abbia agito nella sua veste di proprietario legale ed, invece, abbia continuato ad imputare tale proprietà alla Regione, ente che ora tuttavia sembra volersene  dissociare ?
3)    Quali atti, iniziative ed azioni sono state assunte da questo Comune ritenendo di contrastare gli effetti di quella disposizione di legge e che l’imputabilità della proprietà degli impianti non ricadesse su di esso ?
4)    Quali sono state le ragioni per le quali il Sindaco, a fronte comunque di una disposizione di legge vigente e mai modificata con atto di pari grado, abbia sempre sostenuto essere la proprietà degli impianti in capo alla Regione Piemonte, disinteressandosi quindi direttamente del problema, peraltro previsto e prevedibile, della scadenza della vita tecnica dell’impianto e della necessità del suo rinnovo ?
5)    Quali sono ora, anche alla luce delle notizie più recenti note e di quelle che il Sindaco potrà fornire in aula, le prospettive di una ripresa dell’esercizio dell’impianto e di un suo rinnovo che ne garantisca il funzionamento per gli ulteriori suoi due decenni di vita ?  
Si ringrazia