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giovedì 28 maggio 2020

LA FABBRICA DEI SOLDI




Tutti sanno che cosa è la fabbrica del Duomo, cioé quell'ente che presiede alle opere di conservazione e di continuo restauro del Duomo di Milano, tanto conosciuta da diventare un modo di dire diffuso quando si voglia indicare qualche cosa che non finisce mai. Ancor oggi la fabbrica del Duomo è la titolare, in esclusiva, della cava di marmo in galleria di Candoglia, da dove era stato prelevato il materiale lapideo utilizzato per la costruzione della basilica e che oggi utilizzata per estrarre il materiale necessario per il restauro. Bene; questa premessa ci suggerisce l'idea che anche la Perla potrebbe aprire un ente destinato alla eterna costruzione del porto. Si chiamerebbe la fabbrica del porto e avrebbe lavoro assicurato per l'intero secolo, ma riflettendo un poco ci viene meglio proporre di aprire un ente che si potrebbe chiamare: "La fabbrica dei soldi." Sarebbe un ente a cui il lavoro non mancherebbe e che conteggerebbe utili su utili. Perchè dunque non approfittarne. Per verita in questi primi venti anni di lavoro intorno al porto molti ne hanno approfittato e il flusso di denaro che il cantiere ha assicurato, passando dalle lire agli euro, è stato veramente notevole: un moltiplicatore di moneta, quasi come il corona virus, che si diffondeva in maniera esponenziale, perché anche il porto era diventato una roba infettiva e a tutti quelli che lo toccavano rimanevano attaccati un po' di soldi. L'unica differenza rispetto al virus stava che quelli toccati non morivano, ma si sentivano subito meglio. Se prendessimo la curva dei soldi, dal suo inizio ad oggi, essa mostrerebbe una tendenziale propensione alla crescita ed anche quando, per effetto di una qualche gara al ribasso, si registrava una momentanea flessione, questa era destinata, da lì a non molto, a riprendere la sua salita, quasi sempre per effetto di una delle tanti varianti in corso d'opera che, per rimediare ad un' infinità di errori, mai chiamati con il loro nome, si metteva mano all'ultimo dei progetti per farne un altro che, una volta finanziato e avviato, doveva lasciare il passo ad un altro ancora, naturalmente più costoso del precedente. Una storia infinita che si ripeteva uguale tutte le volte e con le stesse modalità. Vi ricordate il primo progetto ? Progettista Ing. Ferri, pare ora passato a miglior vita insieme a tutti i soldi che aveva non giustamente preso; ebbene un clamoroso errore strutturale chiamato imprevisto geologico, smascherato dalla perizia di due ingegnere dell'Univesità di Genova, archiviate quali pericolose comuniste per essere sostituite dalla più condiscendente perizia del Prof. Magna (badate il nome), sempre dell' Università di Genova e ideatore della seconda soluzione strutturale, quella che sta alla base del secondo progetto. Ebbene, che fine ha fatto quel secondo progetto ? Più o meno quello che aveva fatto il primo: cioé nel cesso, o più elegantemente nel cestino. Cosa era successo ? Semplicemente l' impresa vincitrice del secondo appalto, dopo un paio d'anni di contenzioso intorno alla gara, una volta firmato il contratto aveva eccepito che quel progetto potesse farsi. O meglio, si poteva fare, ma il richio era che crollase tutto. Nessun problema; si cambia la soluzione strutturale e si usa la tecnologia delle palafitte . Ci voleva tanto ? Sarebbe bastato dare un'occhiata ai libri sulle civiltà passate e si sarebbe trovata la soluzione, ma si può sempre rimediare, basta cacciare un po' di soldi. E i nostri amministratori aprono ancora una volta il porto/foglio; tanto non è il loro. Poi già che ci sono ci sarebbe da aggiustare anche qualche altra cosa; ad esempio non tornano più i volumi da dragare perché le quantità, nel frattempo, si sono raddoppiate, un po' come i soldi. Per fare questo si chiama una persona buonissima, un ingegnere pubblico in pensione che scriverà nelle carte ciò che in via sua non avrebbe mai pensato di dover sottoscrivere e cioé che il rio Rosmini e il rio Cree sono i responsabili del maggor dragaggio; costo 250 mila euro in più rispetto a quanto prevedeva il progetto. La verità sta altrove, è molto brutta, non la scrivo qui per amor di patria, ma altrove l'ho già scritta. Intanto l'opera cresce, l'impresa passa il lavoro ad un'altra impresa e si va avanti. Le ultime battute sono storia recente: le varianti nn. 3 e 4. Sarebbero tutte da indagare: la prima giustificata da una motivazione persino ridicola, meglio dire priva di alcuna ragione logiga, cambia le quote di imposta della banchina e smonta il muro della diga foranea. Spesa invariata per il Comune sta scritto, ma anche per l'impresa ? E' la domanda che poniamo con insistenza? La risposta sta forse nella variante 4 che , finalmemente, fa risalire la curva della spesa oltre i sette milioni di euro. Era partita ai tempi della lira e di strada ne ha fatta molta. L'ultimo colpo di fortuna per la fabbrica dei soldi è però il 25 marzo del 2019, quando un tempestivo e propizio vento da nord non collauda affatto il porto, ma lo rende inutilizzabile. Adesso c'é l'ultima perizia che indica gli ultimi errori fatti. Anche questi clamorosi. Prepariamoci a fabbricare ancora un po' di soldi. La fabbrica va avanti, non chiude mai.

martedì 26 maggio 2020

CONSIGLIO VIRALE

   CONSIGLIO COMUNALE DEL 26/07/2019                                            





CITTA’ DI STRESA

Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale.

IL BORGOMASTRO


DISPONE di convocare il CONSIGLIO COMUNALE in sessione straordinaria– seduta di 1° convocazione per il giorno venerdì 29 maggio 2020, ore 18.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala dei Quattrocento e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno venerdì 29 maggio 2020, ore 19.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala dei Quattrocento per deliberare il seguente
ORDINE DEL GIORNO

Seduta pubblica.
1. Lettura e approvazione verbali sedute precedenti (28/02/2020)
2. Ratifica deliberazione G.C. N. 48 dell’8/4/2020 “Esame ed approvazione 3° variazione al bilancio di previsione 2020/2022”.
3. Ratifica deliberazione G.C. N. 62 del 06/05/2020 “Esame ed approvazione 4° variazione al bilancio di previsione 2020/2022”.
4. Esame ed approvazione 6° variazione al bilancio di previsione 2020/2022.
5. Esame ed approvazione del Regolamento di disciplina dell’imposta comunale propria (I.M.U.).
6. Esame ed approvazione modifiche al Regolamento di disciplina della tassa sui rifiuti (T.A.R.I.).
7. Approvazione aliquote e detrazioni per l'applicazione dell'imposta municipale propria - "I.M.U." e determinazione valori aree edificabili - anno 2020.
8. Esame ed approvazione Ordine del Giorno: “Emergenza coronavirus e interventi immediati per i bilanci dei Comuni”.
9. Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Omessa pubblicazione del PEC H3 definitivo concernente lavori di ampliamento Hotel des Iles Borromées di proprietà SIALM S.p.a.”
10.Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Una storia di soldi in cerca di verità. Presunto danno alle casse comunali di € 1.142.155,00 – Presunto danno all’immagine del Comune”
11.Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Formazione abusiva di un lussuoso appartamento padronale ed esclusivo all’Isola Bella, all’ultimo piano del fabbricato ex-Albergo Elvezia”
12.Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Quante stranezze in questo Comune! D.C.C. NN. 28/2012 e 68/2013 aventi entrambe ad oggetto la variante strutturale alberghiera, stralcio a favore SIAV SRL: l’una come prima fase, l’altra come fase conclusiva”
13.Gruppo consiliare Uniti per Stresa – “Scioglimento della Fondazione “Villa Palazzola” costituita tra Regione Piemonte e Comune di Stresa. Invito a convocare il Consiglio Comunale per deliberarne lo scioglimento.
14.Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Nuovo porto affondato prima di essere ultimato. Perizia ing. idraulico prof. ing. Davide Poggi (costo € 29.182,40) Parere legale prof. avv. Mario E. Comba (costo € 12.688,00).

IL NOSTRO BORGOMASTRO Bottini

venerdì 22 maggio 2020

OTTO DOMANDINE SUL PORTO

Le domande del secolo – L'Obbiettivo











Caro Borgomastro, prima che il tuo prorogato decadente mandato si concluda sei in grado di rispondere a queste domande ?



1) Con la delibera della Giunta n 98/2016 , tu presente , è stata approvata la variante n. 3 dell'ultimo progetto del porto. Questa variante è stata approvata prima, durante o dopo che i lavori di palificazione e di posa della banchina erano stati eseguiti ? Se no, va bene, ma se sì perchè la delibera non ha indicato che la stessa era approvata a parziale o totale sanatoria ? Io presumo che lo fosse perchè ciò lo si deduce da quanto sta scritto, ma vorrei una conferma o una smentita.

2) Sempre con quella variante è stata modificata di + 0.25 mt., alzandola quindi, la quota di imposta della banchina rispetto al fondale . La motivazione che sta scritta è collegata alla diversa regolazione intervenuta rispetto la quota media di altezza del lago. Credi che elevando la quota media, anche la quota minimina si elevi o rimanesempre la stessa ? Lo chiedo perchè, leggendo la perizia idraulica, ho appreso che il problema sta nella insufficiente profondità delle ali sommerse del frangi flussi e della permeabilità delle barriere metalliche sommerse che sono traforate. Credi dunque che quella variante abbia influito negativamente sulla tenuta del porto e se sì, come ovvio, a chi si deve attribuire quella lungimirante inizi ativa ?

3) Leggo che per innalsare il piano di calpestio della banchina si sarebbe variato di + 0.25 mt. tutto il complesso, allungando di pari misura la palificazione e riducendo invece l'altezza totale del muro foraneo, abbassandolo per mantenerlo in quota invariata con quella della passeggiata stradale. Domando: ma se in casa tua devi alzare il pavimento di una stanza, alzi tutta la casa ? E poi abbassi il tetto per mantenere invariata l'altezza ? La risposta è ovvia: no; ma tu e tutti gli altri avete proprio fatto così.

4) Sempre con quella variante avete approvato la modifica costruttiva del muro foraneo; non più da realizzare in opera con masselli in pietra, ma sostituito con una struttura prefabbricata e con rivestimento, lì si dice sempre in pietra, in realtà in pietra ricostruita. La motivazione sta scritta nella maggior durata dell'opera a fronte degli insulti che riceve dalla forza del lago. Ti sembra che un muro che per 345 giorni all'anno sta fuori dall'acqua riceva tali insulti da non resistere per qualche secolo ?

5) Cambiando però la soluzione costruttiva c'é da dire che la sezione del muro è stata ridotta radicalmente e il camminamento previsto sarà pure sparito. Lì, in delibera non se ne parla e si conclude che la variante è redatta nell'eslusivo, ecco vorrei sottolinerare la parola esclusivo interesse dell'amministrazione. Io avrei scritto degli amministrati, forse sarebbe stato meglio, ma credo che a quel punto quella variante non l'avreste approvata. Cosa ne pensi ?

6) Quella variante si scrive non sia costata nulla, cioé a costi invariati. Chiedo: ma ti pare che un muro in prefabbricato e rivestito di pietre ricostruire costi tanto quanto uno eseguito in opera ? Io non credo, ma solo tu puoi convincerci.

7) Si scriveva che non sarebbe costata nulla di più, ma poi, l'anno dopo, e tu c'eri, avete approvato una nuova e quarta variante, dove il grossso dei maggiori costi, quelli sì che ci sono e sono 717.500,00 euro, servivano per pagare la nuova passeggiata in metallo che ha sostituito quella che con la variante che non costava nulla avevate eliminato. Sbaglio o è proprio così ?


8) Adesso ti faccio una domanda di riserva. Se riesci a rispondere vieni promosso e puoi andare a casa, diversamente devi ripetere il mandato sino a quando non sistemi il porto. Come e quando pensi di rimediare al guaio che avete combinato ?


mercoledì 20 maggio 2020

PERIZIA SHOCK




Finalmente, dopo mesi di attesa, la superperizia idraulica sull'evento del 25 marzo 2019 che aveva mandato all'aria la festa di inaugurazione programmata dal nostro Borgomastro, riesce a filtrare attraverso le spesse mura del Palazzo e raggiungere la rete dove, il lungo e complesso documento sta ora navigando. Come conviene in questi casi, occorre farne un 'analisi non tecnica del documento e, tralasciando formule e diagrammi, andare al sodo della questione. Intanto possiamo dire, senza richio di smentite, che ancora una volta le improvvide dichiarazioni che il Borgomastro aveva rilasciato si sono rivelate prive di alcun fondamento. Tralascio quelle fatte a caldo dell'evento del 25 marzo secondo le quali dopo una ventina di giorni tutto si sarebbe risolto, ma anche quelle più recenti, dopo aver ricevuto la perizia, secondo le quali il problema sarebbe stato la bocca di porto o poco più, risolvibile con una qualche marginale correzione. Ormai dobbiamo farci l'abitudine a queste dichiarazioni prive di ogni fondamento; sarebbe meglio tacesse invece di dire fesserie, ma è fatto così e dobbiamo farcene una ragione, mentre non possiamo farci una ragione che faccia anche il Borgomastro. Comunque per andare alla versione non tecnica del documento, esso smentisce che l'evento meteo del 25 possa essere classificato, dati alla mano, eccezionale. Una volta ogni due anni il rischio che ricorra c'é, così come c'è, e più o meno con la stessa ugual frequenza ed anche concomitanza, l'altro rischio: quello legato al livello di magra del lago. La somma dei due eventi è quella che ha provocato il disastro, in quanto l'energia del moto ondoso ha attraversato la barriera sommersa ma permeabile della banchina  della diga foranea e una volta entrata nel bacino, non solo non si è dissipata subito, ma a causa del fenomeno fisico della risonanza, ha provocato un' ulteriore innalzamento del livello di onda che, nell'evento del 25 marzo, dovrebbe aver superato l'altezza di 0,50 mt. all'interno del bacino, mentre in letteratura il dato che viene ritenuto adeguato per la sicurezza di un bacino portuale è indicato in 0,15 mt.. In 182 pagine si dice questo che ho riassunto in poche righe, ma bastano e avanzano. Sono le stesse conclusioni a cui questo blog, o meglio il suo autore, era arrivato il giorno dopo il disastro. Non c'entra nulla dunque la bocca del porto che per l'onda che supera le difesa da nord/est, più è larga meglio è, mentre l'onda da nord, essendo tangente la diga e non perpendicolare, verrebbe dissipata con l'impatto con molta più facilità. Il problema sta proprio tutto sotto la diga foranea e la soluzione sembra quella di allungare e rendere impermeabile, con diverse soluzioni possibili, la barriera metallica, al fine di eviatare che l'energia l'attraversi e entri in bacino. Ma poiché nulla garantisce che eventi eccezionali non possano comunque superare la barriera, il perito suggerisce anche soluzioni,. difficili e problematiche, da realizzarsi dentro il bacino al fine di dissipare o meglio di frangere il moto ondoso dovesse passare e che oggi la parete verticale della banchina lato strada non solo non dissipa, ma alimenta a causa di quell'effetto di risonanza o di pendolo che sopra ho richiamato. Tutto qui dunque; abbiamo scoperto l'acqua calda: il progetto è fallato per l'ennesima volta e ora bisogna cacciare soldi e molti, che non ci sono per rimediare ai numerosi e ripetuti errori tecnici. Ne riparleremo ancora dunque per qualche anno, andando l'opera verso il quarto di secolo per tempi di realizzazione, almeno questo un record assoluto. Aspettiamo poi ancora l'altra super perizia, quella lagale, che dovrebbe dire chi pagherà, o meglio chi dovrebbe pagare. Al momento non sappiamo se sia stata consegnata e sia allo "studio" del Borgomastro che però adesso non parla più .

mercoledì 13 maggio 2020

QUARANTENA





Dopo la formidabile ripartenza che ha visto la Perla rimanere al palo, e non poteva essere diverso, ci si sarebbe aspettato che almeno il governo cittadino desse un segnale di risveglio. Neanche di questo ci siamo accorti tanto da ipotizzare che ai componenti di questo Governo, alcuni dei quali appartengono a fascie di età più a richio di altre, sia stata imposta una quarantena. In questo deprecabile e per loro sfortunato caso, il prolungato silenzio dell'esecutivo, ma a questo punto anche del legislativo, sarebbe giustificato appieno. Nonostante la proroga concessa per legge e che vede il governo che sarebbe da tempo decaduto, rimanere in un limbo decadente, la cittadella si trova nella fortunata situazione del non governo. Passi l'irrefrenabile attività del Borgomastro, impegnatissimo nella contabilità sanitaria giornaliera e nella sottoscrizione di un numero di ordinanze pressochè equiparata a quello dei provvedimenti emessi dal governo centrale e da quello regionale e nella meritoria attività assistenziale, il che gli porterà credito, ma quanto al resto nulla. L'emergenza virale farà a pezzi l'economia locale, almeno fermerà per un anno il suo PIL poco sopra il livello 0, dimezzerà il bilancio comunale, però non stava scritto da nessuna parte che i governi venivano prorogati per non fare nulla o peggio per isolarsi in quarantena. Eppure il micidiale virus, della dimensioni di un millionesimo di millimetro, un' invisibile insidiosa traccia chimica, deve aver terrorizzato i veterani del governo dal costringerli all'auto isolamento, condizione peraltro, Borgomastro a parte, a loro niente affatto sgrardita, ma quasi connaturale alla loro intima essenza. Borgomastro a parte ho detto; questo è veramente più temibile dello stesso virus, una macchina da guerra impegnata sul fronte dalla mattina alla sera e forse anche dalla sera alla mattina. Un vortice infernale, capace di sconfiggere ogni virus, di raccontare le balle più colossali facendole passare per rilevazione dell'ultimo minuto, di ribaltare ogni cosa secondo convenienze e opportunità del momento, di nascondere il nulla sotto le sembianze del tutto. Un prestigiatore insomma cui il governo, quell'altro, quello centrale ha concesso, inopinatamente, un prolugamento innaturale della sua durata di vita, lasciandolo solo al timone di una nave il cui equipaggio sta chiuso sotto coperta in attesa che trascorra il tempo della quarantena. In questo frangente si consumano gli ultimi, speriamo, mesi di durata del governo decadente, rinviando ancora una volta i soliti mali endemici, porto in primis e mentre in due anni si ricostruisce il ponte Morandi, lui, il Borgomastro, se ne sta ancora lì a studiare l'ultima perizia dei mali di quel porto, ben nascosta nei suoi cassetti, nel ventunesimo anno da quello di quella sera a mezzanotte quando insieme ad altri approvava di affidare il progetto a chi non lo sapeva fare.

domenica 3 maggio 2020

SI RIPARTE.

 



Allora domani si parte o si riparte, secondo i vari modi con cui si coniuga la cosa. Qualcuno mi sa indicare da quale parte si andrà ? Non credo; domani si partirà, ma non si andrà da nessuna parte, almeno la Perla starà ferma, questo è poco, ma certo. Quindi tutti gli annunci ce li potevano evitare, essendo peraltro noto che non solo nessuno sa dove andare ma, e questo è ancora peggio, nessuno verrà o meglio, potrà venire. L'evento del secolo rischia quindi di prolungare i suoi effetti sulle economie del turismo e quelle ad esso collegate, vedi il trasporto aereo, che propro perché cresciute forse anche troppo, sono diventate molto vulnerabili. Comunque mi pare che, a sentire i maggiori gruppi alberghieri del lago, regni una generale rassegnazione circa la pressochè totale perdita del pil generata dalla ricezione turistica. Grandi guai anche per gli addetti stagionali, credo siano migliaia nel distretto dei laghi, che, finita l'indennità di disoccupazione, solo in minima parte saranno riassunti e si aspettano un aiuto governativo, che però sta tardando. In questi quadro così confortante, sprofondano pure le finanze locali e il palazzo va in rosso di brutto. Via l'imposta di soggiorno, anzi c'è chi già chiede che la si sospenda per tutto l'anno, via o quasi quella specie di dazio per chi lascia l'auto sulle strisce blu, e tutto questo, solo secondo dati recenti, cuba circa 2 milioni di euro. Si aggiungono le richieste di chi le altre imposte e tasse mica le vorrebbe pagare. In primis la TARI che, anche se non verrà ridotta o sospesa, mi viene difficile pensare che verrà pagata volentieri da parte di chi di quel servizio non ne usufruirà del tutto o ne fruirà solo in parte. Poi verranno i proprietari delle seconde case che, stante il divieto di usarle, chiederanno di ridurre l'IMU proporzionalmente al periodo di utilizzabilità; poi vengono i concessionari di spazi pubblici che non usandoli, pretenderanno di non pagare e così per gli affittuari di esercizi di proprietà pubblica. Insomma, il governo prorogato per legge, anzichè decaduto si trova a vivere una vita da governo decadente, maledicendo il giorno in cui il virus ha fatto la sua prima apparizione, perchè se è vero che, sotto il profilo sanitario, ha lasciato quasi indenne la cittadella, sotto quello economico l' ha uccisa. Più che un governo prorogato ci vorrebbe dunque un governo di salute pubblica che anzichè emettere i giornalieri comunicati sullo stato dei suoi sudditti, ci dicesse come pensa di salvare l'anno, non solo turistico, ma anche finanziario. Purtroppo il proverbiale attivismo del Borgomastro, che per lo più si concretizza in un grande spostamento d'aria, cosa assolutamente pericolosa di questi tempi, non crediamo abbia la capacità di tradursi in nessuna azione di governo. Il governo si trascinerà convalescente sino alla fine del prorogato mandato, maledicendo sempre più il giorno in cui aveva salutato con sollievo e gioia il suo avvenuto prolungamento, sempre più simile ad una Caporetto che ad altro. In fondo va bene anche così: ci chiediamo infatti se ora che si dice che si riparte la questione piscina era stata risolta ? Non credo, quindi va bene il distanziamento sociale. Poi ci chiediamo se ora che si riparte, anche la questione porto era stata risolta ? Non credo, quindi va bene la fase due. Poi ci chiediamo se ora che si riparte, la questione Palacongressi era stata non dico risolta, almeno affrontata ? Siamo matti, vige il distanziamento. Come vedete, qualche volta non tutto il male viene per nuocere, anche se questa volta è un virus letale che uccide gli uomini e fa sopravvivere i governi.