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martedì 30 luglio 2019

GIUSTIZIA, PER ORA, E' FATTA.



















Da quel poco che apprendiamo dalla pagina di" Stampa" di stamani, il diniego che fu espresso, tempo fa, al progetto grande albergo che per Canio fu il suo mito, era fondato. Se leggessimo al contrario la sentenza, ciò vuol dire che coloro che avversarono il progetto eran nel giusto, ma il governo cittadino che ci fece la variante che chiamammo: "La Zanetta" nell'errore. Bene han fatto gli "Zanetta" ad opporsi a quel diniego, dimostrando in questo modo, quanto giusto fosse stato tutto quanto noi tentammo per fermare quel disastro. In tal senso ringraziamo chi, dopo averci bistrattati, ci ha concesso delle armi anche gli onori. E così giustizia è fatta, almen per ora, su una pagina assai orrenda della Perla. Detto questo, gli "Zanetta" or si mostrano tranquilli, quasi fosser soddisfatti. In effetti quel progetto assai orrendo e impresentabile, par da tempo già finito in un cassetto, ma ugualmente ancor pendeva il riscorso presentato, che, ove fosse tutto vero quel che ora raccontano, non si vede come mai non lo avessero ritirato, evitando in tale modo di mostrare a tutti quanti di aver torto. Evidente ci speravano forse un poco. Son misteri o sono errori, non importa; si riparte un'altra volta, gli archistar sono già pronti, questa volta sono giovani eleganti, preparati e ben decisi; non sappiamo se anche il nostro è sempre in campo o è rimasto un po' ammaccato a bordo campo.

mercoledì 17 luglio 2019

BOLIDI





Si scaldono i motori e anche quest'anno la Perla si appresta a correre la sfida dei bolidi sull'acqua. Incurante, come sempre, dei temi più sensibili all'ambiente, ripropone ste gare nel cuore stagionale che proprio non pare abbia bisogno di aggiungere rumore e confusione a quello che già c'é e par che pure basti. Ma tanté, la Perla ignora il Ministro Bonisoli che invita a estendere nel tempo dell'anno la stagione e concentra invece i suoi programmi nel cuore dell'estate, incurante del fatto che è incapace di gestire il traffico che c'é e, quindi, di meglio poi non c'é che aggiungerne di nuovo. E' la solita vicenda, na storia iniziata ai tempi dell'Alcade, avviata coi soldi cacciati da Enti spendaccioni e ora diventata una tappa obbligata della gara che in giro per il mondo non tutti sarebbero contenti di aversela per loro. La strada del turismo presente e del futuro è un'altra strada, ma la Perla ignora i richiami e gli inviti a impostare un modello più serio e ponderato. Le piace sto modello, le piace che urlino i motori, le piace riempire ogni angolo di auto, le piace l'invasione di gente anche di un giorno; un altro modello non lo sogna e forse non lo vuole. "Franza o Spagna, purché se magna " ammoniva in Italia qualcuno secoli addietro. Sto vizio nessuno lo corregge, lo prendono a modello, lo vogliono così; si riempino la pancia e buona notte.

venerdì 12 luglio 2019

19 ANNI, 7 MILIONI E 10 GIORNI









Questi sono i tre numeri magici che sintetizzano i risultati ottenuti dalla Perla nel suo, sin qui, vano tentativo di dotarsi di un porto ad uso turistico. L'uno è il tempo, il secondo sono i soldi e il terzo è quello buttato lì a caso dal nostro Borgomastro, all'indomani della mancata inaugurazione, causa le condizoni meteo lacustri. nel vano tentativo di rassicurare l'opinione pubblica circa l'irrirevanza di quanto accaduto. Probabilmente dunque i tre numeri magici sono destinati a non rimanere tali, ma è più realistico pensare che cresceanno ancora. Intanto l'ultino dei tre è già saltato e i 10 giorni stanno diventando 4 mesi; intanto ai 7 milioni si sono aggunti un po' di altrui mille euro necessari, così dicono, a scoprire i mali occulti dell'opera e a trovarne i rimedi. Se dunque gli ultimi due numeri sono già in crescita, anche il primo sta salendo pure lui.Insomma le cose si allungono e i soldi non bastano mai. A leggere le motivazioni delle ultime spese, manco poche, serviranno dunque a scoprire i guai e i rimedi e a individuare il soggetto pagatore. Immagino che la indicazione che ne uscirà, se individuarà in soggetti terzi rispetto alla Perla, gli obbligati a pagare, troverà altre motivazioni che sosterranno tesi opposta in un infinito rincorrersi alla ricerca del colpevole senza che se ne verrà a capo di nulla, almeno se le cifre per i rimedi sarano elevate. Credo che siano soldi buttati perchè se è vero che i prudenti progettisti dell'opera hanno scritto nella loro relazione di accompagnamento che l'opera aveva una qualche debolezza in caso di magra di lago e di vento concomitante, ebbene, se questo è vero, il colpevole è già stato individiato e cioé sta nei decisori che hanno approvato il progetto, cioé i nostri eletti, magari accompagnati da un qualche soggetto tecnico e a loro spetterebbe cacciare i soldi aggiuntivi, almeno la differenza tra quelli che sarebbe costato fare le cose bene all'inizio e quello che costa rimediarvi ora. Ci potrebbe però essere un' esimente, almeno qualcuno potrebbe invocare l'esimente della infermità o seminfermità mentale. Mi pare una soluzione possibile, specie se suffragata da una qualche autorevole perizia che la avvalori. In tale modo i governanti non dovrebbero preoccuparsi del loro portafoglio che rimarrebbe integro. Arrivati a questo punto, di fronte allo sconcerto per gli innumerevoli errori in cui l'opera si è imbattuta, credo che questa sia la risposta più ragionevole che possiamo darci.