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lunedì 30 giugno 2014

TRASPARENZA







Quindi si va avanti, così si fa per dire; va avanti infatti a stralci la riforma secolare che pianifica e modella il territorio secondo l'intuizione innovativa del capo locale del governo. Con l'atto 51, appunto di governo, del 26 di marzo e con un'altro più recente che ne da la sua attuazione, la Giunta militare in carica a Palazzo, scavalca il parlamento che manco è convocato ed informato e ordina lo stralcio. Cos'è che è poi sto stralcio che porta il numero già due, questa è una cosa per ora misteriosa, decisa nel chiuso delle stanze, ma consultando per bene il prossimo calendario elettorale. La cosa funzionò già tempo fa, seminando di specchi per allodole il fertile terreno del popolo elettore, seminandovi sopra, a più non posso, promesse a destra e a manca e poi, passata la buriana, stravinte le elezioni, tutto finì, rimanendo soltanto la " Zanetta". Dunque s'incarica, di nuovo, la nota coppia di architetti progressisti; si fa una del tutto inutile copia incolla micidiale della legge così che non si capisca proprio un bel di niente; si mescoleranno poi le carte nel cilindro, si pescheranno a sorte i fortunati in mezzo ai tanti sventurati e si porterà in un Consiglio, muto e spento, il risultato. Così, almeno, pensiamo sia il progetto che stia frullando in testa al grande Capo che, nella materia, sta pure delegato. A leggere le carte e le intenzioni faranno tutto quanto quasi al volo. Che pur ci sia la fretta non è che se ne dubita e tanta par sta fretta che viene da pensare che già ci siano pure gli estratti e i vincitori da questa nuova tornata della assai nota lotteria. Così si fan le cose per Diana; la perdita di tempo consumata a fare la "Zanetta" ha reso Canio esperto; ora vuol batterci sul tempo e dimostrare al popolo, che intanto ha perso la fiducia, che invece il Capo è ancora vivo e che sta in forma. Certo che la trasparenza è un'altra cosa, ma poco importa; l'amministrazione opaca piace molto di più a chi sta nelle stanze dove timona, anzi ci gode nel far le cose un po' nascoste, è più intrigante, soddisfa di più chi detiene sto potere. Vedremo dunque dove parerà quest'altro stralcio; dove, come, quando e se ne faremo presto un oggetto di interpello.

sabato 28 giugno 2014

SMEMORANDUM




Mentre continua la campagna avviata sulla Stampa per la promozione infinita dell'off shore, Canio, Bottini e compagnia dimenticano, per ora, che si attende ancora un pezzo del Consiglio lasciato in sospeso la serata dell'uno 6 di giugno, ore 21. Impegnati come lo son stati lungo il difficile impegnativo percorso delle gare, galvanizzati dai successi conseguiti, inseguiti dalla stampa, dai tifosi e appassionati, si scordano gli impegni quotidiani. Rinviano così senza la data il contrappello, lasciando che, tra una riunione e l'altra, il tempo ormai si allunghi e passi invano. Non c'è fretta dunque ai nostri governanti per tornar dentro quell'aula e dare, si spera, una risposta alle domande, anche un po' serie, che giacciono da mesi nel cassetto. E' dal 23 gennaio di quest'anno che giace infatti l'interpello che vuole conoscere un poco e per benino come e perché furono spesi tanti bei soldini finiti nel pozzo del porto senza il fondo. La prima volta non c'era la risposta, ma la scusa era ben pronta, la seconda volta non era ancora pronta, la terza volta la colpa è nostra per l'assenza, ma non sappiano poi se fosse pronta, la quarta sarebbe arriva la risposta a un'ora un poco troppo tardi, le 21, e ora c'è stata pure la gara dell'off shore. La prossima riunione sarebbe dunque quella buona, ma non si sa se e quando la si fa. Così vanno le cose dunque nella Perla, senza fretta, che è sempre, come è noto, foriera di sventure, come ci insegna il porto, esempio di cose fatte proprio troppo in fretta. Salvo comunque aggiunte e nuovi oggetti, il prossimo, imminente ? contrappello, dovrebbe portare a conclusione gli interpelli, quelli che vanno dunque dal porto alla cascina, dalla stazione laghi alla " Zanetta", dalla conciliazione degli usi civici ai nuovi conflitti d'interessi. Speriamo dunque che nuovi scenari non vengano a turbare i governanti, che la Stampa gli lasci un po' pure tranquilli, permettendo loro di compiere il dovere quotidiano.





giovedì 26 giugno 2014

SFIDE





Svelata ieri la strategia di Canio nel coltivar le relazioni consiliari, si torna oggi a cose serie ed ecco che sempre Canio si propone, commentando la corsa andata male per guadagnar, avanti agli altri, il bollo dell'Unesco. Si sveglia dunque, bruscamente, il Capo della Perla dopo un sonno durato tanti anni. Si sveglia il giorno dopo, a tempo un po' scaduto, dimentico che giusto il giorno prima ha messo l'energia a festeggiar la gara programmata che contrasta con il sito ora invocato. E' proprio bipolare. Si sveglia dunque da un sonno durato un po' di anni, seppur cercammo, durante il dormiveglia, di dargli anche la sveglia. Lui ci rispose che era l'Ente, ora in soppressione,quello cui era demandato curare l'istruttoria sulla cosa e così tornò a curare le altre cose, quelle che, come sappiamo, col sito dell'Unesco non quagliano. Comunque si è svegliato dettando la ricetta che, secondo lui, sarebbe forse la più giusta, cioè utilizzare il perimetro di gara per l'off shore come confine del sito ipotizzato. Vedremo dunque, o meglio, per ora non vedremo quale sarà la piega che prenderà la cosa perché l'interesse è scarso, la volontà forse non c'è e la sfida per metterci il cinquantesimo bollino dell'Italia ormai è andata pure persa. Pazienza, la consolazione è grande per il successo avuto dall'off shore. Trentamila persone, raccontano, hanno affollato il litorale; ciò che vuol dire che diecimila autovetture avrebbero raggiunto la Perla in questi giorni. Se fosse vero sarebbe una follia, ma queste statistiche dei media son un po' come quelle che si rimbalzano questure e sindacati o movimenti il giorno dopo che sfilano quest'ultimi a S. Giovanni. Tutti felici comunque non c'è dubbio, prendiamo per buoni anche sti numeri che tanto la prova mica c'è e mentre, con qualche imprevisto non atteso, si smontano le tende degli Emiri, si annuncia già di nuovo la prossima edizione dell'off shore.

mercoledì 25 giugno 2014

CAINO


Si svela oggi la strategia di Canio nel tentativo, speriamo vano, di impedir l'archiviazione chiesta dal P.M. alla sua accusa di diffamazione a mezzo stampa avverso l'autore di sto blog. Scende il nostro Canio dunque, o meglio, ormai è costretto a scender sul terreno a lui meno sicuro, ossia, per paradosso, difendere se stesso dall'accusa che muoveva l'articolo del blog. Ci casca dunque dentro la trappola a lui tesa, mostrando, in verità, una tendenza suicidaria assai marcata. Non molla dunque, non perdona, ma per far questo deve mostrar che lui è un agnello, così cercando, in modo un po' confuso, di dimostrar con argomentazioni e fatti che quell'accusa che mosse il blog, ma anche il Gruppo tutto "Insieme", non sta per nulla in piedi. Così facendo si perde in argomentazioni anche bizzarre, sostenendo non essere notorio che l'autore del blog incriminato é il Consigliere nominato, così che non ha la protezione che, giurisprudenza insegna, deve avere e che la P.M. invoca nel chieder l'archivio dell'accusa. Ma come ? se Canio aveva lui provato e poi documentato che tutto quanto il blog era da ricondursi al noto autore. Ora che tale prova ne renderebbe immune proprio questo autore, Canio ribalta di nuovo un po' la cosa e si smentisce sostenendo che un anonimo, ancorché poi venga smascherato, non possa aver la protezione che, grazie alla carica, gli spetta. Insomma, la tesi è singolare e assai poco garantista. Così dimentica sto Canio anche di dire che, in fondo, il testo incriminato era la copia /incolla di quanto reso in Consiglio, firmato e sottoscritto dall'"Insieme", con tanto di nomi e di cognomi, così che parlar di anonimato è cosa che non ha né testa e né la coda. E' comunque un Canio a tutto campo che si concede nel testo in cui formula e motiva la richiesta che il GIP respinga la richiesta che la P.M. ha fatto di archiviar l'accusa da lui mossa. E' tanto a tutto campo che, come cennato, fuoriesce dal campo seminato per cascar poi dritto in quello più insidioso che lo vede impegnato a difendersi infine dall'accusa per cercar di levarsela di dosso. Paradosso quindi di sto caso si ribaltano, un poco, le parti degli autori e l'accusato diventa chi, invece, ora lo accusa e lui l'accusatore è costretto a diventare un difensore di se stesso. Tralascio tutto il resto; c'é un tal astio e un tal ardore in quelle pagine sconnesse, al cui confronto la buona fede, la trasparenza, l'innocenza e l'ironia con cui si scrivono le pagine di sto blog sembrano di un altro mondo, ormai, dimenticato.     

 

martedì 24 giugno 2014

MAESTA'




Ne facemmo un cenno qualche tempo fa; ora è più certo ancora, Canio ha un'altra volta ordito, impugnando la penna come spada e accusando, di nuovo, minoranza di lesa sua maestà. L'oggetto criminale è un manifesto affisso sulle strade il 22 di ottobre dell'anno ormai passato. Lì si annunciava l'avvenuta vittoria del sovrano che, dopo una lunga campagna bellicosa, aveva raggiunto e conquistato, come è noto, la meta assai agognata : " La Zanetta". Tutto qui; l'innocuo manifesto pubblicizzava la vittoria del sovrano imperatore e la sconfitta ormai dell'invasore. Cosa ci fosse poi così tremendamente orrendo in tale annuncio da fare tanto salire il livello dell'ira a sua maestà, noi sudditi devoti e obbedienti non sappiamo. Un errore di lettura, una svista di scrittura, una virgola spostata, una punteggiatura errata; tanto dovette comunque essere grave quell'errore se solo a prima vista non ebbe a regger la prova la resistenza del sovrano che, subito adirato, ebbe a impugnar la penna malandrina, vergando di suo pugno, con polso fermo e il sangue ribollente, il testo dell'accusa che poi, tutto godente, ebbe a consegnar di botto all'accusator di Stato dentro il Palazzo di giustizia. A noi non è ancor dato conoscere il testo che ci accusa, sappiamo sol per certo che fu commesso il 22 di ottobre quell'atto criminale, che vi concorsero insieme alcuni congiurati, quelli che siglaron con la firma del Gruppo Consiliare il manifesto e che l'accusa è sempre poi la solita, cioè aver leso l'onore del sire vincitore. Ora l'accusa muoverà pure i suoi passi, acquiserà le prove, magari ascolterà testi ed informati, formerà un fascicolo, notificherà atti, scomoderà avvocati, metterà poi i timbri e chiederà il rinvio a giudizio o chiuderà sto caso. Ma in tal ultimo caso, é norma che la real casa pure s'appelli, o meglio che si opponga e quindi….e quindi avanti con il caso sino a scomodar anche un togato perché giudichi mai se ne sia proprio anche il caso; e avanti ancora con sto caso. Come vedete dunque c' è un gran d'affare stare a governare: sapere sempre le notizie più aggiornate, far la rassegna stampa tutti i giorni, legger i testi e i manifesti del nemico, convocar consigli per studiar le mosse e contromosse, perdere il tempo insomma, quello che quando passa poi non torna e che anche per un sovrano a vita mette quella parola: fine.                         

lunedì 23 giugno 2014

CANDIDATURE





Nei giorni in cui Stresa festeggia con le gare dell' off shore, organizzate dall'Emiro del Dubaj, c'è pure una notizia che giunge dal Qatar. Terre di vino e di colline a noi pure vicine raggiungono la meta designata e diventano il 50° sito in Italia dell'Unesco. Il premio, se così possiamo dire, è stato assegnato a Doha, capitale del Qatar cui spettava, sta volta, presiedere il comitato dall'ONU demandato. Colline Monferrine, Roero e parte delle Langhe raggiungono quindi, dopo anni di attese e di speranze, sto premio da loro tanto atteso e la notizia si prende lo spazio necessario sui media nazionali. Non c'è invece più nessuna traccia di dove mai finita sia l'ugual candidatura che del Golfo fu prodotta. Istruita che fu dall'Ente in via di sparizione, da anni non giungono notizie e, tanto silenzio, conferma lo scarso interesse che a perseguir tale progetto vi sia in chi, a turno, ci governa. Forse non c'è migliore prova per dimostrar come la doppiezza stia sotto le vesti di chi, appunto, oggi o domani ci governa, dove con le parole si riempiono la bocca a ricordarci in quale territorio assai pregevole essi regnano, ma come nei fatti nulla e poi nulla fanno a tutelarlo, anzi semmai tutto il rovescio. Ne siamo consapevoli che la questione è, per verità, molto complessa; che è molto facile far del progetto Unesco un bello slogan e poco d'altro, che c'è una pressione forte, invisibile, che viene da più parti, cui la politica, locale e anche non locale, non sa proporre altro che ad essa conformarsi, così che poi, nei fatti, gli slogan rimangono degli slogan e la politica diventa anche un affare. Già perché poi badate, non è che sto bollino Unesco è dato gratis: primo bisogna meritarlo, secondo bisogna conservarlo. Non è mica poi un caso che proprio ieri si diceva che mentre le Colline l'hanno avuto, c'è poi Venezia che, invece, rischia il posto. Quindi da noi i problemi non è che non ci sono: piana di Fondo Toce, miniere a cielo aperto vista lago, pressione antropica, pianificazioni assai dementi….; ne cito alcuni solo per caso. Ritorno a dire che sto problema è, quindi, assai complesso, ma non soltanto perché sta in gioco sto bollino dell'Unesco; no, c'è assai molto di più, c'è da capire infine dove si vuole andare e cosa fare poi quando si sarà grandi. Chiudo ricordando il testo, mirabile, che ha scritto l'altrieri il Priore di Bose sulla Stampa sempre a commento del premio dato a quelle colline Monferrine dove cresciuto. Sapremo trovare qui ancora sto legame che univa l'acqua, la terra, il cielo e chi abitava; ne dubito.



 

giovedì 19 giugno 2014

GOLETTA BLU




La Lega va all'attacco e tenta l'affondo verso Canio durante la battaglia navale ingaggiata per l'off shore. La lega che però va all' attacco è quella che naviga a bordo di goletta e non quella che salta sul carroccio. Entrambe fanno poi uso di bandiere; è blu la prima, è verde la seconda, ma nell'occasione in corso la prima sventola sull'acqua e la seconda sta ammainata. Chiarita così questa questione, l'attacco sta volta internazionale è multilingue, ma anche in questo caso è bene non fare confusione; si usa l'Italiano e poi l'Inglese, nessun cedimento dunque a quella più locale. L'attacco riconferma la nota posizione ambientalista che vede col fumo nei suoi occhi una manifestazione sportiva, mica tanto, dove la velocità e il rumore saranno le note dominanti e più importanti. Insiste il manifesto nel mettere il dito in una piaga che sta nell'indicare come sto Canio passi, indifferente, da una cosa all'altra; non importa. Manifesta infatti e festeggia con la Lega, spegnendo un quarto d'ora all'anno un po' di luci in mezzo al golfo, ma poi lo inonda, sempre di luci, oltre misura; sottoscrive i protocolli di adesione alla riduzione dei consumi di energia e poi mette le nuove luci senza led; accende sti motori che bevon carburante come spugne e riempe di auto e di motori sta Perla nella due o tre giorni delle gare; inaugura giusto l'altr'ieri la mostra di Andrea Ruffoni che indicava un mondo verso il suo degrado e poi cambia casacca, pronto, pistola in pugno, a dar subito il via a questo off shore 2000 e uno e 4. Insomma è il nostro Capo il cui profilo sempre più lo si tratteggia bipolare, come lo indicammo nel post giusto di ieri. Destra, sinistra, centro, è sempre ovunque, non ha una terra in cui mette radici, sta un po' con tutti, è multiruolo, è double face. Comunque niente problema, passata che sarà un poco pure sta buriana, diventerà di nuovo verde, tanto il colore va pure bene sia che voglia far l' ambientalista o invece diventar anche leghista.







mercoledì 18 giugno 2014

BIPOLARISMO







Ormai più passa il tempo e più è un mistero chi sia davvero sto Di Milia. Presentatosi, ormai due lustri fa, come il più nuovo e il più capace, Sindaco di tutti e ben voluto, passa due o tre anni con giudizio. Rimette a posto le cose trasandate, non spende insomma male i nostri soldi; certo non emerge, ossia non emerge il suo progetto; si affida, infatti mani e piedi, al Vice delegato, così che ci rassicura per l'acqua e per il gas. Non è poi molto, non è poi poco, comunque è già un qualcosa, ma non basta; occorre infatti anche una svolta, quella che sia capace di indicare alla città il suo miglior futuro. Ma qui incominciano un po' tutti i nostri guai. La Palazzola si arena in contenziosi sulla gara e poi perderà per strada tutti i soldi; per il porto mancavano subito invece un sacco di altri soldi e poi s'immergerà per anni sotto l'acqua; per la Gabbiola è un po' un mistero l'averla lasciata cader nel suo progetto e così via. Intanto prende, pian piano, forma l'altro Canio, quello che ribalta un po' i programmi, che verso la fine del suo primo dei mandati e verso l'inizio di quello che già sarà il secondo, alza l'asticella dei progetti e affronta la riforma più ambiziosa, quella che lo vedrà, novello lui Nerone, partir tre o quattro volte ed alla fine portarsi a casa, sub judicio, soltanto " la Zanetta". Ma quel che più ci preme questa volta, non tanto è mettere in luce queste cose che, per verità, sono stranote, ma seguire un po' cosa è successo nella psicologia del capo che ci guida. C'è un Canio dunque degli albori che grazie all'età che aveva e alle delusioni del popolo elettore, viene cooptato subito a gran voce perché prenda la guida e spazzi via tutto il passato. In fondo così era anche il profilo; promette pace e amore, stringe le mani a tutti, si fa in quattro, non pare neppur covar alcun rancore, ma vuole fare e certo anche cambiare. Cos'è che muta invece la persona ? C'è l'assaporar un poco il gusto in sé per il potere; c'è che l'età poi passa e lo fa ritrovar più simil agli altri che a se stesso; c'è l'ambizione che, se c'era anche ben prima, ora è un qualcosa giusto per se stessa; c'è se guardiamo, per chi ci crede, gli astri, che ha un segno zodiacal che lo consiglio…. Comunque arriva, più o meno intatto, alla boa di svolta del mandato. Il mutamento accelera le cose, l'insuccesso sul piano di governo va a cozzar di brutto con le attese, tanto che dentro di lui già esplode quella frizione tra la realtà che è fuori e la rappresentazione che sta dentro di lui. L'effetto è una miscela assai esplosiva; querele a raffica, tensioni in aula, tensioni di Palazzo, asprezza nei modi e nel suo fare, sono ormai questi i segni più evidenti di un contrasto interno alla persona. Accanto a tutto questo c'è pur sempre anche l'immagine che regge dal passatto e che, ogni tanto, riappare ancora e inganna le persone. Ha preso forma dunque un capo di governo bipolare, per cui da alcuni diventa impossibile il parlargli e poi con altri, invece, è assai troppo loquace. Recentemente poi ha fatto un altro passo avanti; quello di usar l'insulto da osteria. Vedremo dunque dove vorrà parar di questo passo.






martedì 17 giugno 2014

FINISTERRE















Passa sotto silenzio il cambio delle deleghe, eppure non è difficile vedere come in quel passo indietro del noto Professore e in quest'altro passo avanti dell'altrettanto noto Alcade ci sia tutto il segnale di due profili inconciliabili tra loro. Avrà tutte le pecche e le colpe di sto mondo questo nostro Professore; non ne ha scontata una che una delle colpe, tutto vero; non è neppure un allegrone come il Vice, neppure è un coraggioso lo sappiamo, potremmo continuare, ma se solo facciamo un misero confronto tra quei due, Canio va sotto in tutte le materie e poi basta il voto di condotta e su questo Canio è insufficiente, per non dir che, a volte, è anche persino un po' indecente. Comunque lascia la delega all'edilizia il Professor, neppur si sa se per dimissione o rimozione e prende l'istruzione. Non vuol stressarsi dice, ci tiene alla salute pure dice e a noi, in privato, aggiunge che non gradisce affatto questo modello per cui si guida l'Ente a colpi di apparire e allora lui preferisce scomparire. Inizia così questo Consiglio che in apparenza sembra lungo, ma che nella realtà sarà relativamente un po' anche più breve di quanto è consueto. Lo dice minoranza in apertura d'esame degli oggetti, quando ricorda che, vista la prassi in atto di bocciare ogni proposta che venga dai suoi banchi, preferisce ridurre al minimo lo sforzo, astenersi quasi su tutto così che maggioranza si prenda tutta lei la responsabilità di far tutte le cose, bene o male, a noi che ce ne importa. Scorrerà quindi assai veloce il lungo ordine del giorno affinché si arrivi in fretta agli interpelli. Arriveranno infatti intorno alle 21, quando ci sarà però soltanto il tempo di illustrare un poco quello intorno al porto e poi ci manda a casa tutti e si andrà ancora avanti fra un po' di giorni. La lista è lunga dunque, perché insieme a sto ultimo bilancio del sovrano ci stanno tutte le delibere allegate; imposte e tasse: IMU, TARI e TASI; aliquote, importi di tariffe, regolamenti di loro applicazione; ce n'è un poco per tutti insomma, tanto ce n'è forse un poco anche di troppo che minoranza dice pur qualcosa su quei duemilioni e rotti che sono il prezzo, molto salato, pagato al Conservco per la raccolta , lo smaltimento e lo spazzamento dei rifiuti. C'è la battuta, certo, su dove i furgoncini vanno a fare il loro pieno, ma è il prezzo complessivo per quel contratto di servizio che mai, visto il sistema, ha avuto una sua verifica al mercato e che forse sarebbe anche il momento di dargli una guardata e un'aggiornata. E' giusto quel che Piervalle dice, afferma Canio, bisognerebbe dargli una guardata a quel contratto e arriva, persino, a ipotizzare di delegare l'avversario alla materia. Chiudiamo il caso; passano in fretta gli argomenti, si arriva al piano, pure triennale, delle opere da fare. C'è dentro un po' di tutto, ma anche di niente perché, lo dice Canio, poi c'è sto patto e quanto si possa spendere è un incognita. Quindi, nella sostanza, parole loro, è un libro fatto di sogni e poco altro. Comunque vi ritroviam le cose anche di prima: l'eterna passeggiata che andrà dal lido a Villa Aminta, un'altra volta viale Duchessa e poi la Funivia frutto di quel'accordo con Regione, P.za mercato se mai sarà finanziata la richiesta così come la sala dei Congressi . Niente di niente ancor per la Cascinetta di Carciano, niente e ancora niente per la stazione di Navigazione laghi capoluogo. Pendono comunque su queste due cose gli interpelli, per cui vedremo cosa diranno prossimamente. La critica su questo documento va oltre al contenuto che per essere l'ultimo anno di mandato ci han messo anche di troppo. Il fatto è che spostano le cose di continuo, non tengono i programmi, non stanno mai sul pezzo. Sto viale Duchessa l'han messo e tolto già più volte, lo stesso vale per Lido-l' Aminta che dopo averci fatto una variante, ci tornano sopra con un'altra ancora di variante. Cosa vedremo dunque l'anno che sta in corso? niente vedremo, perché c'è sempre il porto. Giunti al bilancio, si va subito al sodo. Esso, più o meno è il copia incolla di quello che fu l'anno passato. Sale ancor e non si riduce affatto la spesa corrente del Palazzo. Sta circa intorno agli otto milioni e 7 cento mila e non son pochi. La critica sta tutta quanta qui, in questo trend che, salvo giusto un anno, non si è invertito, spostando la spesa corrente ad investire, per cui questa cifretta che, se fosse detta ancora in lire, farebbe saltare sulle sedie, non serve a cambiare nel bene il volto alla pubblica città, ma a vivacchiare. E' tardi ormai; l'ultimo anno è un anno perso; se quel che tante volte abbiano detto fosse stato un po' ascoltato, questo sarebbe un anno in cui si fa il raccolto ma, glielo dice pure Bertolino che invece di dargli del matto a sto Piervalle sarebbe stato meglio prestargli ascolto e un po' seguirlo, ma così volle sto popolo eleggendo un colonnello che poi sotto quei gradi cuciti, malamente, sulle spalle aveva, soltanto, quelli di caporale scelto di giornata. Passa, così si dice, anche il bilancio dopo la scaramuccia in aula tra Matteo e il Vice che non gradisce. Ancora un paio son gli argomenti ad esso anche connessi e poi, ormai son quasi le 21, c'è soltanto il tempo di esporre un po' il primo d' interpello. E' sempre il porto in prima fila che, giunto al suo anno 14 di vita, chiede che se proprio non si riesca a fare, almen ci sia giustizia. E' un lungo e minuzioso elenco l'interpello che ripercorre gli atti e punta il dito su quello che, certo che no l'interpellante, ma proprio le carte stesse rivelano. Soldi pagati in più, liberatorie date non dovute, responsabilità pure indicate ma poi non accertate. Insomma una schifezza dove pochi o nessuno, men che men Canio, possono dire io non c'entravo, io non sapevo, chiediamo ad altri.... Certo che vero è che l'avvallo spondale , più volte raccontato, è stata soltanto una gran balla passata dai media e dal Palazzo ad uso del popolo e della piazza. Lo pubblichiamo tutto l' interpello; esso fa parte anche di quell'esposto che pure spedimmo alla Procura della Corte perché se, ancora siamo in tempo, se non c'è il porto,ci sia un poco soltanto di giustizia, restituendo l' onore che oggi è perso.

GRUPPO CONSILIARE “INSIEME”
22/01/2014
Preg. mo Sig. Sindaco
Avv.Canio Di Milia

STRESA


OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Opere di costruzione porto turistico. Conformità a norme di legge e a norme contrattuali.


Affinché possa essere inserito all’o.d.g del prossimo consiglio utile si formula il seguente interpello.


La gestione del progetto di costruzione del porto turistico, all'esame puntuale svolto da questo Gruppo attraverso l'intervenuto accesso agli atti, rileva molte criticità, tanto da suggerire l'intervenuto inoltro di una compiuta relazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti, criticità che gli interpelli, sin qui svolti, non hanno mai dissipato.


Per queste ragioni viene depositata la presente interpellanza che si confida possa ottenere un esaustivo riscontro da parte del Sindaco in quanto titolare delle funzioni alle grandi opere.


Considerata la vastità e la complessità dell'argomento, si formulano puntuali domande che richiedono puntuali e non evasive risposte, onde dissipare o confermare i rilievi che questo Gruppo ha ritenuto dovere sollevare.


Si procede quindi in maniera sintetica e sistematica a porre una serie di quesiti che oltre ad ottenere una risposta, in molti casi, richiedono che l'Amministrazione si pronunci in ordine alle azioni che, conseguentemente, intenderebbe intraprendere.


1) In data aprile 2000 la Giunta Municipale del tempo approvò l'affidamento fiduciario del servizio di progettazione dell' opera a una terna di professionisti: Ing. Marco Ferri, Ing. Walter Ricca e Arch. Claudio Grignaschi:


Vedi deliberazione n. 68 del 19/04/ 2000, rettificata con atto n. 85 del 27/05/2000


Nel disciplinare allegato all'atto deliberativo appena ricordato si indicava come importo massimo dell’opera, tutte le spese incluse, la cifra di allora £. 6.000.000.000 (lire sei miliardi) di cui quella per l' onorario di progettazione era individuata in £. 152.645.346.


Da quel primo incarico erano, espressamente, escluse le spese per le indagini di tipo geognostico, idrologico, sismico, i rilievi batimetrici e i sondaggi sub lacuali che sarebbero stati oggetto di successivi affidamenti.


A fronte del definitivo affidamento di progettazione che prevedeva, come indicato in disciplinare, un importo massimo di spesa, al netto d'IVA e cassa professionisti, ora di €. 78.834,70, si registrò, invece, la liquidazione e il pagamento di un importo, sempre al netto delle voci IVA e Cassa, di €. 80,387,43, riferite alle prestazioni specifiche, oltre a, sempre nette, €. 21.563,77 per altre prestazioni, per un totale netto di €. 101.951,20 con uno sforamento di €. 26.116,50 rispetto alle somme regolarmente impegnate.


Non si è rintracciato alcun ulteriore provvedimento di impegno di spesa corrispondente agli indicati sfondamenti, né risulta assunto alcun atto di riconoscimento di debito fuori bilancio:


Vedi: Determinazione del Servizio Tecnico n. 27 del 12/03/2003 e Determinazione del Servizio Tecnico n. 35 del 20/02/2008


Si chiede quindi di confernare o smentire l'informazione e se confermata si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione per il recupero delle somme .


2) Redatto il progetto, conseguita la sua approvazione e ottenuta la integrale copertura finanziaria, l'appalto per l'esecuzione dell'opera venne affidato alla A.T.I.: "Lavarini srl mandataria e Prini srl mandante" per un importo contrattuale, al netto del ribasso d'asta del 11,20%, di €.2.244.868,43:


Vedi Contratto rep. 6240 del 27/12/2002


Venne inoltre conferito incarico professionale per la Direzione dei lavori ad un solo componente della terna progettuale, nella persona dell'Ing. Marco Ferri, impegnando a tale scopo la spesa di €. 110.160,00, ogni onere incluso:


Determinazione n. 148 del 04/12/2002 del Responsabile del Servizio Tecnico,


Per tale ultimo affidamento riferito alla prestazione di direzione lavori per l'intera opera fatta oggetto di appalto, si registrarono liquidazioni e pagamenti in corrispondenza dei singoli stati di avanzamento dell'opera stessa e a saldo per totali, IVA e oneri di legge inclusi, €. 83.192,62.


A fronte quindi di un avanzamento dei lavori eseguiti che si attesterà, come nel seguito meglio sarà precisato, su un importo inferiore al 50% del totale contrattuale di appalto dell'opera, si registrarono pagamenti di prestazioni per D. L. ben proporzionalmente superiori, di cui non si riesce a trovare giustificazione alcuna, anche operando diverse simulazioni tariffarie:


Vedi Determinazioni del Servizio Tecnico: n. 239 del 10/12/2003, n. 155 del 31/08/2004, n. 140 del 30/09/2005 e n. 33 del 20/02/2008


Si chiede quindi di confernare o smentire l'informazione e se confermata si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione per il recupero delle somme .


3) Nel corso dell'esecuzione dell'appalto dell'opera si riscontrarono ripetute difficoltà che diedero origine a nuovi incarichi per studi e perizie nell'intento specifico, poi dimostratosi vano, di superare le difficoltà costruttive riscontrate.


Le difficoltà costruttive non vennero infatti superate attraverso le soluzioni progettuali prospettate con le varianti, tanto vero è che l'esecuzione dell'opera venne poi definitivamente sospesa in quanto il progetto si rilevò impossibilitato ad essere attuato.


Con riferimento al tentativo di risoluzione delle problematiche emerse, si registrano i seguenti atti di spesa:


1) Prima perizia tecnica redatta da Ing. Marco Ferri liquidata per l'importo complessivo di €. 21.530,05 di cui non si è trovata traccia di atto di regolare impegno di spesa né di alcun riconoscimento di debito fuori bilancio:


Vedi Determinazione n. 46 14/04/2004 del Responsabile del servizio Tecnico


2) Seconda perizia tecnica affidata a Ing. Marco Ferri per redazione di variante e direzione dei lavori connessi, importo impegnato: €. 20.808,00 ogni onere incluso. Agli atti non è stato rintracciato provvedimento di liquidazione né si conosce se vi siano stati pagamenti:


Vedi Determinazione n. 133 del 10/07/2006 del Responsabile del Servizio Tecnico


3) Incarico a Prof. Alessandro La Magna per l'affiancamento alla progettazione di opere di alta specializzazione in collaborazione con Ing. Marco Ferri, con un impegno di spesa di €. 20.808,00 ogni onere incluso, liquidato per la somma di €. 15.300,00 :


Vedi Determinazione n. 134 del 10/07/2006 del Responsabile del Servizio Tecnico-Determinazione n. 7 del 07/05/2007 del Responsabile del Servizio Tecnico-Determinazione n. 114 del 15/06/25007 del Responsabile del Servizio Tecnico


4) Prestazioni professionali svolte da Ing. Marco Ferri nell'ambito delle funzioni di direttore dei lavori e svolte in relazione a affermato sopravvenuto "imprevisto geologico", liquidate per la somma di €. 33.739,04 di cui non si trova traccia di regolare specifico impegno di spesa, né di atto di, eventuale, riconoscimento di debito fuori bilancio:


Vedi Determinazione n. 54 del 27/03/2007 del Responsabile del Servizio Tecnico


Si chiede quindi di confernare o smentire l'informazione e se confermata si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione per il recupero delle somme .


4) A seguito dell'accerta impossibilità a proseguire la realizzazione dell'opera sulla base del progetto Ferri, ancorché fatto oggetto di alcune onerose varianti, la sua attuazione venne prima sospesa e poi definitivamente abbandonata a uno stadio attuativo che non consente, tutt'ora, minimamente l'utilizzo funzionale di gran parte di quelle eseguite ed il contratto di appalto con l'A.T.I. venne risolto per mutuo consenso :


Vedi Determinazione n. 94 28/05/2007del Responsabile del Servizio Tecnico


Parimenti e inopinatamente, a seguito d' intervenuto accordo tra le parti, venne risolto, sempre nel corso del 2007, il contratto di appalto di progettazione in essere con la terna progettuale, rappresentata da Ing. Marco Ferri, si presume liquidando al medesimo ogni sua residua pretesa economica considerata la condizione da questi posta nella sua nota di accoglimento della risoluzione consensuale.


Vedi Lettera del 20/12/2007 prot. di ricevimento n. 20029 20/12/2007


A seguito del definitivo abbandono dei lavori oggetto di appalto, la Giunta municipale ebbe ad accertare l'entità delle somme spese che risultarono pari ad €. 1.069.214,07 per lavori, mentre per IVA, spese professionali di progettazione e direzione lavori, collaudo, responsabile di sicurezza, altre spese in economia ecc., a totali €.450.077,47:


Vedi Deliberazione n. 210 del 18/12/2007


Per quanto riguarda le ragioni che impedirono l'esecuzione del progetto, venne consegnata Perizia Tecnica, datata giugno 2005, redatta dal Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università degli Studi di Genova, a firma Ingegneri Mascia e Gualeni.


In essa venivano evidenziate, con chiarezza, le ragioni di insufficienza, carenza progettuale se non veri e propri errori di valutazione che, a giudizio di quei Periti, furono determinanti nel causare l'impossibilità di eseguire l'opera secondo le previsioni progettuali ed obbligarono l'interruzione della sua costruzione.


In particolare la perizia evidenziava:


1) Con riferimento alla relazione geologico-tecnica-idrologica a firma Dott. Geol. Fulvio Epifani datata luglio 2000, la perizia contiene una serie di considerazioni, persino inquietanti, circa il grado di insufficienza con cui la progettazione è stata, successivamente,condotta.


Affermano infatti i Periti:


a) Che i sondaggi praticati avevano evidenziato caratteristiche del "terreno di densità elevatissima e quindi poco adatto all'infissione" (vedi pagina 9 del Cap. 3)


b) Che era evidente che "tali materiali male si prestano ad una soluzione progettuale di palancole infisse nel terreno per battitura……..difficoltà……ulteriormente accentuata dalla presenza dei trovanti di micascisto" (vedi pagina 12 del Cap.6)


c) Che le considerazioni conclusive della relazione geologico-tecnica-idrologica "sono fortemente contraddittorie con l'ipotesi di avvallamento spondale successivamente invocata a motivazione della seconda variante" (vedi pagina 16 del Cap. 8)


d) Che in realtà la soluzione tecnica adottata, infissione di palancole, risulta "incompatibile con la natura del terreno, accertata attraverso l'indagine geologica, proprio per le ottime caratteristiche dello stesso" (vedi pagina 16 punto 3.1.4. )


Scrivevano i Periti che il livello d'indagine svolto attraverso le indagini geologiche "fosse sufficientemente documentato e approfondito" (vedi pagina 16 ultimo capoverso punti 3.1.4.) e quindi, aggiungiamo noi, come non possa attribuirsi a una tal carenza quanto poi risultato impossibile ad essere eseguito, ma al contrario ne vengono accentuate le responsabilità della fase progettuale che non ha tenuto conto dei dati delle indagini svolte pur essendo le conclusioni delle stesse, come rilevato dai Periti, fortemente e gravemente contraddittorie con gli stessi risultati conseguiti.


2) Con riferimento poi allo sviluppo progettuale dell'opera, i Periti traggono alcune considerazioni che riteniamo evidenziare.


a) Quanto alla relazione generale, i criteri di progettazione: "mancano di un diretto riferimento alle risultanze dell'analisi geologico-tecnica" (vedi pagina 18 punto 3.2.1.)


b) Quanto alla descrizione del progetto: l'analisi geognostica avrebbe dovuto dissuadere dalla scelta della soluzione a palancole” (vedi pagina 19 ultimo capoverso)


c) Sempre in merito alla descrizione del progetto: "il muro esistente ha dato segni di un significativo dissesto ed ha richiesto interventi di consolidamento e sottomurazione, oggetto di variante in corso d'opera. In nessuna parte della documentazione a disposizione degli scriventi sono stati reperiti documenti attestanti accertamenti sulle opere esistenti" (vedi pagina 20)


d) In merito alle verifiche di stabilità della diga foranea: “si sono evidenziate criticità nella realizzazione delle opere proprio per la mancanza di analisi e conseguente progettazione delle diverse fasi realizzative” (vedi pagina 27 punto 3.2.2. del Cap. 5)


e) Quanto alle sezioni de bacino portuale:"le sezioni rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive, essendo prive delle informazioni necessarie…….." (vedi pagina 30 ultimo capoverso)


f) Quanto alle sezioni della diga foranea: ”le sezioni rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive…….." (vedi pagina 31 punto 3.2.10.)


g) Quanto ai particolari strutturali-cementi armati solette di ripartizione…...:"sono indicate armature e dettagli di incerto posizionamento…….." (vedi pagina 32 punto 3.2.16.)


i) Quanto ai particolari delle parti impiantistiche ….:"i contenuti delle tavole non corrispondono ai requisiti di un progetto esecutivo." (vedi pagina 32 punto 3.2.18.)


3) Con riferimento, più in particolare, ai contenuti del capitolato speciale di appalto, i Periti traggono considerazioni che meritano di essere sottolineate.


a) Contestano la previsione di capitolato che demandava all'appaltatore ulteriori sondaggi per la determinazione della natura dei terreni, nonché per la verifica batimetrica dei fondali. Affermano, sempre i Periti, che tale previsione è obsoleta facendo riferimento a una normativa non più in vigore (vedi pagina 35 primo capoverso) e a penultimo capoverso di pari pagina affermano: "Tali determinazioni dovevano essere note a priori, per poter redigere il progetto esecutivo di un appalto "a corpo"……….L'impresa doveva invece compiere le operazioni necessarie a verificare che le ipotesi progettuali fossero conformi allo stato dei luoghi"


4) Con riferimento poi alle considerazioni conclusive riguardanti il progetto esecutivo, i Periti tracciano un giudizio senza appello.


a) Ribadiscono l'insufficienza progettuale rispetto le fasi realizzative dell'opera, specie per quanto riguarda le opere a lago, sostenendo che se fossero stati eseguiti gli studi specifici, essi avrebbero evidenziato l'impossibilità di realizzare l'opera stessa.


Criticano la scelta di sostituire un terreno dotato di caratteristiche geotecniche elevate con altro al più di uguale se non inferiore caratterizzazione geotecnica, ribadiscono l'incompatibilità della scelta di utilizzo delle palancole, con le caratteristiche del terreno, sostenendo: “le contraddizioni tra la natura del sito e le scelte progettuali” ( vedi pagina 37 secondo capoverso)


5) A maggior scrupolo di analisi, i Periti ipotizzano anche il caso in cui le palancole non avessero trovato ostacoli a essere infisse e esaminano se, in tale caso, il progetto avrebbe potuto andare a buon fine.


a) Anche in tale ipotesi le loro conclusioni non paiono diverse, tanto che essi, motivatamente, concludono affermando che: "Tale soluzione progettuale sarebbe risultata comunque non realizzabile" (vedi pagina 38 punto 3.2.25.).


6) Anche l'indagine geologica svolta per tentare una soluzione al problema è stata fatta oggetto di considerazioni in perizia.


a) Viene presa in considerazione l'indagine del Geol. Dott. S. Pellini la quale evidenzia come la verifica effettuata per l'ottenimento di condizioni di sicurezza della struttura, "non trova corrispondenza nell'effettiva situazione dichiarata" del diaframma realizzato "a riva" (vedi pagina 42 Cap. 5), mentre per quanto riguarda la struttura "a lago", i Periti scrivono che la sequenza indicata per l'esecuzione: "non è a giudizio degli scriventi percorribile, ma in particolare le operazioni indicate non sono coerenti né finalizzate alla realizzazione della diga" ( vedi pagina 42 Cap. 6, sino a inizio di pagina 43).


7) Anche la variante tecnica approvata è stata fatta oggetto di esame.


a) Osservano i Periti che, secondo la Direzione Lavori: "le varianti si sarebbero rese necessarie a causa di circostanze non prevedibili in fase progettuale" ( vedi pagina 45 Punto 4.2.1.), tesi questa ampiamente contraddetta in tutto l'impianto peritale.


b) Rilevano i Periti come: "tutta la variante si basa quindi su una batimetria differente da quella di progetto, ma che tale evento non trova una ufficializzazione" (vedi pagina 48 finale e pagina 49 iniziale). Giudicano le modifiche apportate alle opere a terra, se non sufficienti a soddisfare tutti i requisiti di resistenza e stabilità, migliorative rispetto la soluzione originaria. Ribadiscono a pagina 57 come l'andamento del fondale indicato nelle sezioni non corrisponda alla batimetria di progetto originario (vedi pagina 57 Punto 4.2.10.).


c) In conclusione di esame osservano che: "Data la delicatezza delle operazioni da eseguire, soprattutto per le opere a lago, l'analisi delle differenti fasi operative avrebbe richiesto studi specifici" ossia rilevano debolezze progettuali già proprie del progetto originario, ma riproposte ancora in variante e continuano: "Al di là del fatto che gli scriventi non condividono sia la soluzione progettuale, sia la successione delle lavorazioni descritta per la costruzione, la loro elaborazione avrebbe indotto ad approfondire il progetto e di accertarne la effettiva realizzabilità…………... La soluzione prescelta pare agli scriventi poco razionale e del tutto non economica……………….Inoltre ……………., la variante fa riferimento ad una batimetria che indica fondali più bassi di quanto risultava dal progetto, con conseguenti altezze del riempimento tali da indicare la stabilità dei terrapieni come elemento critico della soluzione proposta". vedi pagina 62 Punto 4.2.26.)


8) Un capitolo apposito viene dedicato dai Periti all'analisi dei rilievi batimetrici, criticità questa che comparirà anche in sede di redazione dell'ultimo nuovo progetto esecutivo redatto dalla ditta Guerrini SPA.


a) I Periti dispongono di un rilievo commissionato nel corso del 2004 dal proprio Dipartimento alla società CO.L.MAR. e lo mettono a confronto con gli altri tre disponibili, quello utilizzato per la redazione del progetto originario datato 2000, uno successivo del 2003 redatto da altro soggetto e quello revisionato dal medesimo primo rilevatore, poi utilizzato per la redazione della variante.


I Periti avvalorano la tesi di una poca attendibilità del primo (vedi pagina 66 Punto 5.5), mentre nelle conclusioni ritengono che il rilevo 2003 sia quello che presenta una morfologia molto simile allo stato dei luoghi.


Non ne traggono comunque ulteriori considerazioni in relazione agli effetti sulla progettazione, ma ricordiamo quanto già da essi scritto a pagina 62 Punto 4.2.26.


A fronte di tale minuziosa e dettagliata perizia da cui si sarebbero dovute, con facilità, individuare alcune responsabilità, l'Amministrazione Comunale non promosse alcuna azione conseguente, ma come già sopra indicato, pervenne nel corso dell'anno 2007 alla risoluzione consensuale del contratto di servizio in essere con il responsabile della progettazione, liquidando a suo favore ogni onere pattuito per la redazione del progetto risultato inattuabile, non solo, ma fondatamente, si ipotizza che quanto liquidato fosse anche superiore a quanto pattuito.


Si chiede quindi all'Amministrazione di fornire esaustivi elementi capaci di non confermare i contenuti della perizia citata e di fornire ogni utile chiarimento e giustificazione sulla comunque intervenuta liquidazione delle prestazioni progettuali rilevatisi incapaci di dare soluzione all'opera e sull'intervenuta liberatoria contrattuale e, nel caso, si rilevasse incauta e illegittima l'azione svolta dall'Amministrazione si chiede di conoscere come intenda procedere per il recupero delle somme .






5) I lavori eseguiti vennero comunque fatti oggetto di collaudo tecnico amministrativo affidato a Ing. Alfredo Rogora per l'importo, complessivamente riferito all'intera opera, di €. 40.979,04, liquidando poi al medesimo la limitata somma di €. 18.145,52.


Si manifestano riserve sull'entità dell'importo di affidamento e della successiva liquidazione.


Vedi Determinazione n. 77 17/05/2003 del Responsabile del Servizio Tecnico-Determinazione n. 36 20/02/2008 del Responsabile del Servizio Tecnico


Si chiede quindi se mai sia stata eseguita una qualche verifica sull'entità della somma liquidata e se confermate le riserve espresse nel presente interpello si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione.


6) Per quanto riguarda ulteriori rilievi, con particolare riferimento alla progettazione esecutiva redatta dalla impresa Guerini, essa è già stata fatto oggetto di precedente interpello che, per la parte inevasa, essa viene riproposta integralmente in punto opere di formazione del bacino portuale, chiedendo che ad essa venga data una esauriente risposta capace di dissipare o, invece, confermare le riserve espresse sempre nella precedente interpellanza, non avendo alcun pregio la giustificazione data dal Sindaco in quella seduta circa l'impossibilità di darvi riscontro.


Si attende quindi riscontro a quel precedente interpello


Il Gruppo Insieme


nterpellanti ringraziano












lunedì 16 giugno 2014

MOTORI CALDI


                                      Torna quest'anno dunque la festa del rumore. Torna all'inizio dell'estate, cambiando un po' l'impostazione che la vedeva meglio in fine di stagione. La festa comunque ormai sembra rodata; polemiche per ora neanche un'ombra, ma al peggio, com'è noto, ci si fa anche abitudine. Comunque ci aspettiamo sempre quel banchetto che ci ricordi a tutti che il mondo sarebbe un'altra cosa senza sto rumore. Sgargiante e saltellante ci pare il Vice delegato, l'autore dell'accordo che ha riportato, anche sta volta, gli Emiri sul lago di fronte a questa Perla. La presentazione è stata fatta e anche se Canio fa da padrone intento ad aprir le porte della casa per fare gli onori agli ospiti invitati, inutile nasconderlo che è proprio lui, l'eterno diavoletto, il più furbetto, che anche sta volta è il vero vincitor di questa gara. Onore dunque al suo coraggio che non lo ferma nulla dove e quando vuole; che vola a Dubaj come un ministro; che firma i protocolli diplomatici; che torna a casa e dice che senza metterci un' euro è cosa fatta e che, dunque, anche sta volta, si appresta a dar il via alla kermesse. Tutti contenti dunque di questo business che arriverà giusto a fine settimana e che convertirà in euro un po' di petrodollari, tanto da dargli una spintina verso l'alto al pil turistico locale. Un business dunque, non tanto e non soltanto per gli spettatori attesi che, sì saranno il dì di festa forse anche un po' tanti, ma quanto a euro mica poi tanti; piuttosto è tutto il resto, quello che gira attorno a sti motori; l'organizzazione del grand evento, la ricettività dei team col loro seguito, gli allestimenti fatti di impianti, attrezzature, servizi e forniture, la necessità di ottenere assensi, permessi, sicurezza e tutto quanto. Questo è un po' il cuore dell'evento, ciò che si vede poco, ma che, dietro le quinte, è già tutto in gran fermento e che se va male o non funziona bene, anche la festa rischia poi di andare a monte. Ci sarà dunque in queste ore, da qualche parte, pure già installata una cabina di regia. Dov'è che sia par pure un top-segret, meno che meno si sa chi sia il regista, l'uomo, o la donna, perché poi no, cui è stato affidato il compito più alto, cioè guidar con mano ferma l'organizzazione in queste ore; chiamare ditte, chiedere servizi e forniture, chiudere contratti, firmar richieste e attendere risposte, anticipare soldi, saldare i prezzi e così via. Insomma, è dura, lo sappiamo, ma pure sappiamo che anche sta volta la competizione prenderà sicuramente il via. Gloria e lunga vita dunque a chi sappiamo. E' lui l'autore e lui sarà, sicuramente, il vincitore.

sabato 14 giugno 2014

IL CORPO ELETTORALE


 
 
L'occasione del prossimo bilancio ci mette in mano un po' di dati che, se ben letti e un poco riordinati ci aiutano a capire chi sono, o meglio, chi saranno coloro che tra 10 o al massimo 11 mesi saranno chiamati a scegliere il nuovo capo per il prossimo quinquennio. Intanto ne nascono assai pochi; sono 38 i nuovi bimbi nati nell'anno che è passato, più o meno il numero è costante, salvo un crollo un po' inspiegabile nell'anno 2zero11 quando nacquero solo in 10, così che in cinque anni trascorsi dall'ultima elezione saranno, circa 170 o 180 i nuovi maggiorenni chiamati la prima volta a scegliere sto capo. Ci lasciano però molti di più; l'ultimo anno furon sei9 i deceduti. Anche sto dato par sia ormai costante e quindi 350 circa dei votanti nell'anno 2000 e dieci non torneranno al voto nel 2015, purtroppo, per decesso. Ci sono poi quelli che vanno e quelli che vengono; la mobilità è elevata, 253 le partenze nell'anno che è trascorso, mentre 249 sono gli arrivati. Tenuto conto che anche sto dato è un po' costante, questo vuol dire che in cinque anni 1.200 residenti cambiano pelle; però non tutti questi vanno al voto, vuoi perché un po' sono stranieri, vuoi perché un po' sono minori. Diamogli un taglio dunque a questi qui; togliamo 12 punti per l'età e altri, almeno, 12 per la cittadinanza. Rimangono dunque meno di 1000 gli elettori; facciamone 800 soltanto, per difetto. Fatti un po' i conti dunque, tenuto conto che solo la metà dei deceduti viene rimpiazzata da nuovi nati, che la mobilità in entrata ed in uscita è dunque assai elevata, ma che il suo saldo è quasi a zero, questo vuol dire che saranno comunque tanti quelli chiamati al voto assai diversi da quelli che andaron l'ultima volta al plebiscito pro Canio si o pro Canio no. Cambia in pochi anni dunque e assai il popolo elettore; teniamo pure poi conto del taglio dato anche ai fantasmi; gli iscritti residenti e inesistenti insomma. Soltanto questi sarann tra i 4 e i cinquecento con un effetto assai sensibile sul numero totale degli iscritti in lista per il diritto al voto. Dir che non cambia nulla dunque è un po' azzardato, ma tra le vecchie e le nuove liste di elettori ci sta lì si una rivoluzione. Come vedete il prossimo popolo elettore che sarà chiamato a dare il voto, sarà molto diverso ed anche assai un po' meno numeroso. Vedremo dunque quale sarà l'effetto di sto dato; se ancora varranno come prima i porta voti di mestiere o se anche per loro si volta pagina. Lo vedremo............                             

giovedì 12 giugno 2014

ASPETTANDO L'APPELLO





Incassati sul giornale di Palazzo gli improperi di routine circa la faziosità senza confini, chiudiamo ricordando che i confini pur ci stanno e sono quelli che la democrazia ci mette in mano per contrastar, sin che si può, i disegni ed i progetti del gran Capo che, senza memoria, ora esalta persino quei vincoli alle ville che contestò senza riuscirvi. Intanto, oggi, dodici di giugno, ancor quindici giorni e son sei mesi che, come si vede, i lavori del porto sono ripresi, cioè neanche son avviati e già si chiede com'è che possa darsi il caso se la legge recita che Il beneficiario decade dall'anticipazione se "l'esecuzione dei lavori non procede secondo i tempi contrattuali……". Già, ma dov'è che sta la colpa ? La colpa par stia sempre in quel Palazzo assai distratto che paga l'acconto oggi e che domani sospende i lavori che manco erano iniziati. Intanto, come già un po' noto, sempre il Palazzo ha un'altra causa in corso per il porto. Complice, sta volta, la Taddei che era seconda in graduatoria nella gara. Uscita di scena la Guerrini con tanto di risarcimento danni pagato e dichiarato, bussò il Palazzo alla seconda messa in graduatoria, appunto sta Taddei. Sarà stata la fretta, si fa per dire; sarà stata la stanchezza, si può capire; sarà che il tempo andava avanti e il porto stava fermo, comunque un qualche cosa storto, forse, è stato fatto e allora, quando si accorse che era alla terza in gara che l'appalto veniva aggiudicato, prese sta Taddei la penna in mano e stilò in 44 pagine il ricorso, chiedendo al giudice del Tar che, se non proprio annulli il tutto almeno la risarcisca un po' del danno. La cifra non è alta, supera forse di poco i 500 mila euro e visto quanto sin qui hanno incassato coloro che sono stati la causa del disastro, ci par pure un po' anche poco per una che, a contrario, si dice danneggiata. Comunque sino a oggi non par che il giudice abbia deciso sulla richiesta sospensiva, quindi aspettiamo e poi vediamo. Intanto il Professor perde un pezzo. Investito che fu all'inizio di mandato di deleghe al Turismo, all'urbanistica e all'edilizia, già bontà sua, rinunciò per via della salute che dichiarò mal ferma, a quella che avrebbe poi portato Canio sul podio di quella che venne chiamata la " Zanetta"; ora, ma non si sa qual sia la causa, perde la delega anche all'edilizia che torna a Canio,ma per compensar sta perdita, si prende la materia a lui molto vicina: l'istruzione. Questo è il rimpasto che sarà reso noto nella riunione al caldo di lunedì venturo alle 18.


mercoledì 11 giugno 2014

GRAN CONSIGLIO












CITTA’ DI STRESA

Stresa, 09 giugno 2014


Oggetto: Convocazione ordinaria del Consiglio Comunale.


IL SINDACO DISPONE di convocare il CONSIGLIO COMUNALE

· In sessione ordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno

Lunedì 16 giugno 2014, ore 18.00 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica
e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione ordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno di Lunedì 16 giugno 2014, ore 19.00 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica



Per deliberare il seguente ORDINE DEL GIORNO



1. Comunicazione del Sindaco in merito a modifica deleghe attribuite all’ Assessore Alberto Galli.
2. Tassa sui rifiuti TARI – Affidamento al COUB Consorzio Obbligatorio Unico di Bacino della gestione del tributo, compresa l’ attività di accertamento e di tutte le fasi propedeutiche e consequenziali alla riscossione per l’ anno 2014. Approvazione convenzione.
3. Esame ed approvazione Regolamento per l’ applicazione della tassa sui rifiuti TARI.
4. Approvazione piano finanziario tassa sui rifiuti TARI – Anno 2014.
5. Imposta Unica Comunale IUC – Determinazione delle tariffe della tassa rifiuti TARI – Anno 2014.
6. Esame ed approvazione Regolamento per l’ applicazione dell’ imposta municipale propria IMU.
7. Imposta Unica Comunale IUC – Determinazione aliquote e detrazioni per l’ applicazione dell’ imposta municipale propria IMU e valori aree edificabili – Anno 2014.
8. Esame ed approvazione Regolamento per l’ applicazione del tributo per i servizi indivisibili TASI.
9. Imposta unica comunale IUC – Determinazione dell’ aliquota TASI anno 2014. Non applicazione.
10. Esame ed approvazione piano delle valorizzazioni ed alienazioni immobiliari.
11. Esame ed approvazione Piano Triennale Opere Pubbliche triennio 2014/2016 ed Elenco Annuale, esercizio finanziario 2014.
12. Esame ed approvazione programma per il conferimento degli incarichi a soggetti esterni – anno 2014.
13. Esame ed approvazione Relazione Previsionale e Programmatica, triennio 2014/2016, Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2014 e Bilancio Pluriennale 2014/2016.
14. D.M. 19.04.2000, N. 119 – Determinazione misura del gettone di partecipazione alle sedute consiliari, anno 2014.
15. L.R. 15/89 – Determinazione quota oneri di urbanizzazione per interventi relativi ad edifici di culto, esercizio finanziario 2014.
16. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Opere di costruzione porto turistico. Conformità a norme di legge e a norme contrattuali. Sollecito evasione. (prot. N. 4941 del 11.04.2014).
17. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Comune – Navigazione Laghi richiesta risarcitoria. Determinazioni dell’ Amministrazione (prot. N. 7115 del 27.05.2014).
18. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Stato dei vincoli sui beni culturali. Variante produttiva stralcio I° - Proposta di piano esecutivo ampliamento Hotel des Iles Borromées. Contradditorietà insanabile (prot. N. 7116 del 27.05.2014).
19. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Stato della procedura di acquisizione d’ immobile da Demanio adibito a stazione Navigazione Laghi Capoluogo – pubblico esercizio – uffici servizi (prot. N. 7117 del 27.05.2014).
20. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Accertamento delle terre gravate da diritti di uso. Stato della procedura. Approvazione regionale, conciliazioni, reintegre. Difformità e contradditorietà di atti di accertamento (prot. N. 7118 del 27.05.2014).
21. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Comune di Stresa/Italia Nostra e altri. Ricorso TAR avverso approvazione variante stralcio I° fase. Determinazioni. (prot. N. 7119 del 27.05.2014).
22. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Centro ricreativo Cascinetta di Carciano (prot. N. 7120 del 27.05.104).
23. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Piano arredo urbano e regolamento di riqualificazione e di arredo di spazi commerciali su suolo pubblico in area vincolata. Interferenza dell’ amministrazione in attività gestionale. Conflitto di interessi tra affidatari di appalto di servizi e funzioni pubbliche svolte
7321 del 30.05.2014).

Il Vice Sindaco


(







martedì 10 giugno 2014

CARTA PATINATA



Arriva finalmente nelle case il giornale del Comune " Stresa Informa". Sedici facciate colorate; Canio in apertura sta sul podio intento in un sermone. C'è di tutto; persino in primo piano il " nuovo" porto che, per verità ormai non è poi nuovo, ma anche un poco vecchio. Poi ci stanno ben otto facciate in " Primo" piano, dove ci mettono le cose che, da sempre, non si fanno o che, finalmente, forse ora si fanno. Un doveroso ricordo al buon Dottore che ci ha messo, di sicuro, l'anima, la bontà e il suo dolore. E' pagina cinque che, per la sua prima volta, rivela una sorpresa; compare l'oggetto misterioso, dove si vede, o meglio s' intravvede il rendering, con vista dall'aereo, di quello che sarebbe l'oggetto più conteso del mandato: l'albergo di Zanetta. La vista è accompagnata da un altro bel sermone, dove non manca Canio di esaltar l'opera omnia e di bacchettar con forza quella che definisce opposizione tanto accanita e troppo forte da aver superato quello che per Lui è il confine della normale politica dialettica. Faziosità sfrenata, così la chiama, senza minimamente capir che tal dizione è quella che ci starebbe bene a lui per quanto ha fatto. Insomma, nella lettura da pagina 1 a pagina ben otto, tutto va bene, anzi a gonfie vele tanto che pure sul fronte delle imposte e delle tasse sembra di vivere dentro un paradiso anche fiscale con la invenzione, persino, della: " no Tasi zone". La carta patinata e le riprese delle foto sembrano far di Stresa una città senza difetti, ma con soltanto pregi e virtù sopra ogni cosa, primi fra tutti quelli di chi pure la governa. Turismo, Cultura, Sport, Servizi e assistenza riempiono il giornale da pagina nove a quella 13. Vi troverete il sunto delle attività che sono state svolte, dove la cronaca riprende a scorrere togliendo spazio alla polemica. Viene la mezza pagina dove compare la voce del dissenso o, se preferite, del buon senso. Rinunzia, anche sta volta, il Gruppo della Lega a dir la sua e poi c'è la carrellata finale con musiche e suoni. Si gira così l'ultima pagina, dove compare ancora Canio sul podio intento, nuovamente a quel sermone, ma scorrono ormai i titoli di coda, mentre la luce si spegne in dissolvenza.

lunedì 9 giugno 2014

595-110



I numeri son, più o meno, sempre gli stessi. C'è il 595 del CP ed il 110 del medesimo CP. Dunque, non è ancor noto se sia Canio o un suo sodale, ma comunque qualcuno ci riprova e un'altra querela di diffamazione è stata fatta. Lo ripetiamo ancora, le informazioni sono scarse; di certo c'è la diffamazione e, di certo, c'è il concorso con più persone. I fatti addebitati sarebbero successi circa a ottobre dell'anno, da tempo, ormai trascorso. Non c'è di più tranne che il Capo Gruppo ha ricevuto la richiesta di indicare un domicilio in questa terra perché ha da ricevere notifiche del caso. Dunque è certo che qualcuno ci riprova, così come neppure è manco certo che non sia, neppure, l'ultima per ora. Quello cui assistiamo è dunque un caso di abuso di diritto che sforna querele come il pane. Sicuri di non subir sanzione alcuna, si svegliano di notte in preda a qualche insonnia e per sedarla vergano con mano ferma la querela, poi imbustano, la chiudono e tornano, sta volta e finalmente, a dormir sonni tranquilli. Che sia poi Canio o sia qualcuno d'altro non importa, il gioco è noto e si ripete uguale nel tentativo, sin'ora vano di, prima o forse poi, centrar qualche obiettivo. Abuso di diritto dunque se poi, come crediamo, son pure tutte infondate. Esse rispondono più a un'esigenza ignota di chi le verga che a ricercar con la giustizia la soddisfazione di un'offesa, che non c'è. C'è , invece, poi un po' anche il gusto di far pagare spese a chi deve difendersi da accuse strampalate e ripetute. Ultima c'è, forse, la speranza di far tacere il dissenso con la minaccia e la paura. Minaccia, infatti, definisce il Codice l'azione tesa a prospettar a taluno un male ingiusto. Ora chi ad ascoltar Canio è capitato nelle ultime esternazioni in Gran Consiglio, non sarà di certo sfuggita l'impressione che abbia voluto calcare anche la mano, evocando ad ogni passo una querela. Questa di oggi dunque ne sarebbe la riprova. Comunque un poco ancora di pazienza, abbiam fatto richiesta di conoscere tutto il nostro stato così come indagato che come offeso. Vedremo dunque anche lo stato di salute in cui sta Canio e poi ne parleremo.