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venerdì 2 settembre 2016

L'ORDINE

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Con piglio e decisione il nostro Borgomastro ha sottoscritto. Un ordine preciso é uscito dal Palazzo disponendo che al Lido di Carciano si tolgano i depositi di sabbia mista a ghiaia che ostacolano gli approdi e le manovre che impegnano le flotte dei mezzi di linea e non di linea che sbarcano e che imbarcano le masse di turisti e i pendolari. Con l'ordine deciso, nel tempo molto breve di giorni o settimane, vedremo presto e bene che quando lo si vuole, stirando un po' le norme, si aggiustano le cose e si ragiona. Leggendo tra le righe, nei testi messi all'albo, si scopre che però la vendita del mucchio dei detriti che ostacola la vista da due anni é andata buca. Si toglie quindi sabbia e ghiaia che ostacola manovre di imbarco e poi di sbarco, si lascia però ancora il mucchio di detriti che toglie anche la vista, o meglio in bella vista, mancando un'altra volta l'obiettivo più volte dichiarato. Nell'ordine del Capo neppure ci sta scritto dov'é che il materiale, rimosso dalla riva, andrà quindi lasciato. Si parla del suo prezzo di vendita al mercato, ma se tanto mi da tanto nessuno poi al mercato si appresta ad acquistarlo. Finisce dunque lasciato in un bel mucchio ? Se questo è il risultato non solo nell'arco dei due anni che a breve son passati, si é perso l'obiettivo di togliere lo sconcio che leva ancor la vista dal lido di Carciano, ma a breve si potrebbe raggiungere il traguardo di aggiungere a quel mucchio un altro mucchio. Se questo sarà fatto mi appresto, un'altra volta, a dar ragione al Borgomastro che quando interrogato in merito a sta cosa, risponde senza indugio che sì bisogna dirlo che anche chi si oppone, si oppone con ragione, ma poi fa un passo indietro e accusa, con il dito, qualcun'altro. Comunque la vedremo se questa lunga storia avrà presto una sua fine o è solo un altro inizio senza fine. E mentre ora vedremo rimuovere gli ostacoli alle flotte al lido di Carciano, continua la vacanza dei lavori del demanio lungo lago che invece di correre veloci a rimettere palancole e chiuder buchi sfruttando la magra ora del lago, attendono la piena per non farli e rinviarli. Colpevoli, secondo poi il solito cronista, i noti detrattori che invece di annotare e segnalare i guasti ed i degradi, si metton sulla riva e attendono felici che l'acqua si trascini i soliti nemici.                    

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