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martedì 25 ottobre 2016

ERRATA CORRIGE

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A leggere l'articolo verrebbe anche da ridere se poi questa questione non fosse un poco seria. Sull'Eco del Risveglio di qualche giorno fa ritorna la questione del bando dimezzato. Si parla ora di nuovo del bando funiviario che venne un po' rimaneggiato al fine di confezionarlo e renderlo appetibile ai tanti concorrenti. Ne parla il giornalista a margine di quello che è stato un interpello che, in sede di Consiglio Subalpino, un 5 stelle ha posto all'Assessore regionale all'uopo delegato. La risposta che fu data non pare esser gradita, ma a come la raccontano la colpa di quello che successe, il toglier con un tratto di penna la norma che avrebbe anche protetto quegli otto dipendenti dell'impianto licenziati, è stata scaricata sul povero innocente comunello. Lo nega il Borgomastro che, sul tema interrogato, si dice assai stupito ché tutto fu deciso lui dice in altra sede e nulla avea potuto salvare i dipendenti quandanche lo volesse. Sin qui dunque la cronaca che aggiunge poi non molto al poco che sappiamo. Se poi però aggiungiamo che il nostro Borgomastro o ha corta la memoria, o invece ha il naso lungo, ci tocca ricordare che fu proprio il comune, quel pover comunello che, con atto suo formale, col plenum del governo ci mise il voto e la sua firma sul testo di quel bando che tolse quella norma e aggiunse tanti e forse troppi soldi che andarono a premiare il grande fortunato. Se qui vorrà smentirmi il nostro Borgomastro, lo faccia di buon grado, gli metto sotto gli occhi gli atti che ha approvato e poi vada a smentire se stesso e le sue balle. Se questi prima fanno e poi nascondono la mano, non pensino che gli altri son tutti dei gran fessi cui manca la memoria dei guasti che quelli hann tutti combinato. Se dunque é un po' più onesto, ritorni su quel testo, rimangi l'intervista, si scusi e si corregga.

3 commenti:

  1. piano piano i nodi vengono al pettine e il caro signor sindaco dovrà pur dare alcune spiegazioni in altra sede.

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  2. Ci accontenteremmo che desse spiegazioni anche nella sua sede, senza aspettare che vada a finire altrove. Purtroppo anche questa legittima richiesta temiamo che sarà destinata ad essere disattesa e il tempo cancellerà, poco a poco, la memoria dei disastri che hanno combinato.

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