Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

martedì 1 maggio 2018

SENZA SCOSSE




Senza scosse dunque la serata. Messa nel bel mezzo del ponte delle feste se n'è andata nel tempo programmato e senza drammi. Una riunione insomma tra amiconi che si ritrovano talvolta intorno a un tavolo imbandito per brindare e canticchiare. L'unica sorpresa che forse era nell'aria è stata, prontamente, disattesa. La sorte del contratto della vasca per il bagno rimane un segreto custodito. Si inventano sedute spiritiche e segrete per trattare l'interpello che, per vero, non pensiamo riguardasse un giudizio da darsi su persone, ma una questione che pubblica e notoria dovrebbe pure essere. Ma questo è un ritornello che s'inventa il Borgomastro per evitare di lavare i panni un poco sporchi in pubblico e all'aperto. Comunque iniziamo ora da capo. Son tutti, o quasi, già presenti all'ora convenuta dell'appello. Il gruppo Severino ha un piccolo ritardo che le consente poi l'ingresso in passerella. Assente è poi invece, dal suo scanno, la destra quella estrema. La solita Ministra sta sera sarebbe il mattatore. C'é in campo il rendiconto; un pacco di pizzini le invadono già il tavolo, li riordina alla meglio e si prepara, invocando la Madonna e il Padre Eterno. Comunque ora s' inizia; è solo un assaggino; comunica il Ministro un piccolo prelievo di bilancio dal fondo di riserva, poi arriva il rendiconto e allora Lei legge i suoi pizzini preparati e, ben bene, riordinati. Finito che ha sto compitino si mette in posa di ascolto nel suo solito angolino. E' allora Severino che fa le domandine, l'una e l'altra messe in fila per prender la Ministra impreparata. Ma questa le scansa tutte quante e chiama a risponder la riserva che stava seduta alla tribuna. Quest'ultima le cose le ha scritte tutte quante, conosce la materia, è il suo mestiere, e dunque alla fine risponde ad ogni cosa per benino. Un dubbio ancor rimane e dunque Severino ancora insiste: sta crescita d'avanzo smisurato, anno per anno, occorr che sia spiegato Ma sembra che di tutto via sia ragione e spiegazione. E' dunque ora la volta del noto Professore che certo non si lascia sfuggire l'occasione e fiero come raro sia difficile sentire, rivendica l'orgoglio di aver chiuso un rendiconto con un pieno risultato conseguito. Non uno dei programmi messi in campo infatti Lui dice, è andato perso, ma tutti sono stati raggiunti e superati e questo nel pieno rispetto del bilancio. Insiste ancora un poco Severino, chiedendo più attenzione ai soldi dell'Unione, ma anche questa strada non sembra al Borgomastro che sia buona e qui la minoranza ci perde un'altra volta un'occasione. Comunque davanti a questi dati e controdati, si infrange la polemica anche morbida; rinuncia il Comandante ad un'analisi di merito e nel merito, si limita a invocare di spender tutto quanto sia possibile; si trincera Severino dietro il voto contrario a che cosa non è chiaro. Si chiude la partita, guardando il Borgomastro verso il cielo: colpevole il Governo, colpevoli le leggi, colpevoli le regole, colpevol tutti quanti, se sol fosse per Lui sarebbe un altro mondo. Finito questo giro, si stuzzica il bilancio un'altra volta, si spalmano le cifre nel programma di opere e lavori, si spostano le date, si smazzano le carte. Finisce così tutta la partita finanziaria; un poco ha deluso la Ministra che forse sarà meglio degradarla, ma è inutile, si faccian na ragione in minoranza: di spazio per loro non c'é proprio. Inizian gli interpelli e il primo nell'ordine del giorno si annuncia che andrà in coda; è quello da svolgere in seduta spiritica e segreta. C'è dunque l'azalea. Il tema dell'estate prende avvio. La cosa vi è ben nota, non voglio qui ripetere la storia. Gli tocca al Borgomastro rispondere a domanda e quello che risponde nel pubblico dibattito è esatto il rovescio che ha detto a domanda di un privato. Finale della storia, Lui dice che la pianta di azalea, per stato e condizione in cui venne trovata, non era più possibile rimetterla anche altrove e dunque, assicura, che è andata poi smaltita. Sul tema Verbanella, c'é il giallo delle carte; sparite dal suo tavolo le vanno poi a cercare. Intanto si va avanti sui cessi provvisori che costano assai cari, ma se quelli già esistenti dovevano aggiustarsi, risponde il Borgomastro, ha fatto quel che solo doveva lui pur fare. Difficil dargli torto; rimangono le date un poco strane per fare dei lavori, ma qui invoca le regole e le norme messe male. Riprese poi le carte, c'é tutto lo spiegone sul caso Verbanella. Ci sono demani diversi che si incrociano, occorre un altro tempo per mettere le cose un po' più a posto, quest'anno si andrà avanti come sempre negli ultimi 50 sino ad ora, poi assicura che l'anno del Signore due mila 19, il bando del miracolo lo vedrà. Da ultimo, l'acquisto della casa su all'Alpinia risulta impedito da ipoteca. E' vero, lo conferma il Borgomastro, ma tutto nell'arco di un tempo manco lungo si aggiusta e l'acquisto sarà fatto.

Nessun commento:

Posta un commento