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mercoledì 25 agosto 2021

PANDORA IN AGGUATO

Relazione Urbanistica
Con qualche pasticcio lessicale di troppo, il Governo cittadino, con un proprio recente atto di indirizzo, ci ha fatto conoscere di voler metter mano al Piano regolatore generale. Il famoso vaso di Pandora attrae e spaventa a un tempo e così pochi rinunciano ad aprire il coperchio, ma quanto poi a chiuderlo di nuovo, questa è un'altra storia e non sempre o quasi mai va a buon fine. Gli intenti, almeno alcuni , sono dichiarati nel documento testè citato: alcuni sono chiari, altri necessariamente un po' meno e si vedrà nel corso del tempo dove mai andranno a parare. Vediamoli insieme: alcuni sembrano delle semplici prese d'atto. La legge 106/2011, quella che per inciso ho consentito al Comune di perdere l'opportunità di realizzare la soluzione parcheggio nell'area ex rimessa ferrovie del Mottarone, quella che ha permesso la costruzione della reggia imperiale nell' ex Villa Lasio e un altro paio di cosette ancora, ebbene, questa legge che ha consentito di realizzare in deroga, diventa norma definitiva e il Piano regolatore ne prenderà atto. Difficile non fare altrimenti , anche se non sarebbe neppure necessario farlo. C'è poi il dietro front per l'Alberghiera, dove, obtorto collo, si dovrà tornare alla previsione di piano già in vigore ante l'accordo di programma Cannio/Provincia. Ora il nuovo accordo Severino/Provincia, non lascia spazio ad alternative impossibili . Anche in questo caso, forse, si poteva seguire una strada più facile e a costo quasi zero, cioé la revoca, parziale, della precedente variante, ma si vede che le procedure barocche hanno prevalso, tanto le paghiamo noi. C'é un cenno alle revisioni delle Norme Tecniche di attuazione e qui sì, potrebbe nascondersi un tranello perché se è vero che non sono un modello di buona pratica normativa, cioè a dire, non sempre si comprendono, vero è che ritoccando qua e là si possono fare più modifiche di piano di quanto non sembri e quindi bisognerà stare molto attenti al prodotto semifinale. Un velo di mistero copre le intenzioni riguardo la volontà di procedere ad una revisione delle aree a servizi, seppur nei limiti di quanto concesso fare nell'ambito di una variante che si dichiara voler essere parziale. Forse un'indicazione di più già in questa fase di indirizzo ci poteva stare , ma qui c'è sempre di mezzo il vaso di Pandora ed è meglio andar cauti. Poi viene la pericolosa intenzione, seppur velata e preceduta da verifiche preliminari ancora da effettuare, di aprire le porte ad una nuova e quindi aggiuntiva capacità edificatoria residenziale. In un paese a saldo demografico negativo, con un patrimonio immobiliare inutilizzato o comunque ampiamente sottoutilizzato, onestamente, di questa roba è difficile, razionalmente, sentirne la necessità , ma la classe dirigente della cittadella, qualunque essa sia stata dal passato ad oggi, non ha avuto, non ha e non avrà il coraggio e la forza di sigillare il vaso di Pandora. Comunque vedremo e giudicheremo nel proseguo. Due punti però, oltre quello già detto, rimangono sospesi. Dell'adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale, che sino ad oggi è un obbligo di legge disatteso, non c'è traccia nell'atto di indirizzo. Si dirà che tutte le varianti sono soggette comunque a verifica di quello strumento sovraordinato. Lo so bene, ma un indirizzo preciso in tal senso ci stava comunque , diversamente l'impressione è che sia solo un a scocciatura da liquidare con procedura formale. L'altro punto è la ex variante "Zanetta". Credo che una firma di un Capo di Stato e un parere del massimo organo di giustizia amministrativa su di un atto che ha dichiarato in maniera inequivocabile quella variante approvata in esatto contrasto agli obblighi di legge , avrebbe reclamato l'urgente e dovuta revisione di quell'obbrobrio indegno di una amministrazione civile . Non c'è traccia, mentre il negoziato, più o meno infinito, continua all'insaputa dei tutti.

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