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lunedì 3 aprile 2023

GRANDI OPERE E OPERETTE




Sembra l'altro secolo, in effetti non era l'altro secolo, ma era da non molto iniziato il nuovo, quando si insediò il primo governo Canio. Ebbene, sembra raccontare una favola, eppure quel governo lì, vinse le elezioni con due parole d'ordine: smetterla con le liti nelle quali gli amministratori degli anni ultimi passati si erano distinti e realizzare le grandi opere. L'opera omnia indicata nel manifesto degli intenti, in quel tempo era il maxi parcheggio che avrebbe risolto uno dei nodi storici della cittadella, almeno a sentire Canio. Ne indicava con precisione anche il luogo e i modi, sino a promettere , con precisa insistenza, che se non ci fosse stato l'accordo con la proprietà, si sarebbe fatto ricorso allo strumento espropriativo. Tutti sanno come è andata a finire. L'altra grande opera era il porto, già in fase di profonda crisi quando Canio salì sul podio del vincitore. Anche qui, però, indicò la volontà ferma di trovare una soluzione, tanto ferma da autonominarsi delegato alle grandi opere. Insomma, scopiazzava un po' il governo centrale , ma quanto a risultati tutti hanno visto come è andata a finire , o meglio, come non è ancora andata a finire, tant'é ora c'é chi teme che il ponte sullo stretto possa persino arrivare prima al traguardo. Quanto alle liti, me ne stavo dimenticando, ma forse anche su questo fronte il povero Canio non ha avuto miglior fortuna, anzi, pare avesse preso gusto a provocare liti giudiziarie, mandando i suoi, per lui avversari, davanti ai giudici. Con scarsi, o nulli risultati, bisogna dire, tranne fare spendere un po' di soldi al nemico. 8.000 euro, mi sono costati i suoi capricci infantili. Pazienza.Ora però, passati gli anni, anzi i lustri e forse anche più di un decennio, il tema delle opere ritorna sui sociali. C'è lo ricorda in questo giorni la nostra Premier che ci mostra i risultati manutentivi con i quali si saluta l'inizio della nuova promettente stagione turistica. Vediamo infatti i cessi pubblici di Isola Bella, rimessi a nuovo, mentre si preannunciano nuovi imminenti risultati. Va tutto bene, per carità, chissà come era conci quei cessi, ma annoverare queste cose tra, non dico le grandi opere, ma anche solo le opere, questo mi pare un po' eccessivo. Siano alle operette, questo sì, al teatro leggero, quello che diverte , nulla di veramente impegnativo. Va bene lo stesso, lo abbiamo appena detto, ma non confondiamo i piani: Canio, detto l'Alcade, si esaltava parlando delle grandi opere, al contrario il governo attuale minimizza, non riesce a fare le opere, quelle che non sono né grandi, nè piccole e si accontenta di qualche modesta minima manutenzione. Un normale amministratore di condominio magari ci sarebbe arrivato prima. Comunque attendiamo fiduciosi il futuro, quando Canio tornerà e ci presenterà le sue nuove grandi opere. Molti si saranno dimenticati del passato , o non ci saranno semplicemente più, e magari i superstiti ci crederanno. Per ora godiamoci l'operetta.

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