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domenica 5 maggio 2024

LA FABBRICA DEI SOLDI


  • L'ultima riunione dell'Assemblea cittadina ha portato nelle case degli elettori un gradito regalo: un mucchio di soldi. A differenza di tutti gli altri enti che, bene o male, si barcamenano nel tenere a bada gli equilibri del bilancio, la nostra cittadella sembra proprio non avere alcun problema, anzi ha esattamente un problema contrario, ossia dove nascondere i troppi soldi che sembra non finiscano mai di entrare nelle esauste (al contrario ) casse dell'ente, ormai stracolme. Già il dato di cassa al 31/12 scorso parava male, ma era indicativo di qualche cosa che era sfuggita di mano. Ora i conti 2023 sono stati presentati e i dubbi sono diventati conferme. Un avanzo di amministrazione che per dirla in maniera semplice, semplice, sono più soldi non spesi e non impegnati rispetto a quelli che sono entrati o che comunque entreranno, sono lì con la cifra imponente di oltre 11 milioni. E' un vero record perché non credo sia facile trovare un ente che possa presentare un risultato di amministrazione addirittura superiore al suo pareggio di bilancio di parte corrente. Certo non tutto è spendibile di quei 11 milioni, ma al netto di poste che non possono essere toccate, ne rimane una gran fetta, a spanne ben oltre i 5 milioni e questo perché al di là dei 2 milioni e 843 mila dichiarati liberi, ossia impegnabili, ci sono grandi somme dichiarate vincolate, ma a quei vincoli non corrispondono impegni concreti in quanto questi ultimi stanno nel fondo pluriennale e non nell'avanzo. Certo, bisognerebbe capire come possano farsi 2 milioni di euro di economie per spese correnti pari al 21% di quella prevista. Tralasciata l'ipotesi che sia stata fatta una rigorosa spending review, ogni altra ipotesi rimane aperta. Ma la morale da trarre da questi numeri, il cui esame avrebbe meritato addirittura più sedute dell'Assemblea, è che esiste un disallineamento totale tra le risorse che l'Ente ha a disposizione e la sua capacità di spesa, ma prima ancora con la sua capacità di programmare. Le ultime due voci: capacità di spesa, ossia velocità di gestione, valutata in tutta la sua filiera e capacità di programmazione, ossia esistenza di programmi amministrativi chiari e definiti. Se ci guardiamo intorno non esiste né l'una, né l'altra. Stante la situazione non rimane che, provocatoriamente, chiedere una moratoria fiscale per i cittadini elettori. Visto che i Governanti non sono capaci a spendere, ma solo ad accumulare, non diamogli più soldi sin tanto che non abbiano a spendere quelli che hanno. Rimane poi sullo sfondo il fantasma del patto di stabilità prossimo futuro. Se sarà anche questo centrato sul controllo della spesa di cassa sarà un disastro.

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