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sabato 28 novembre 2015

DIETRO FRONT



 
 


Inizia con ritardo sto Consiglio; motivo è che il Gruppo della Lega si è scordato e arriva, anche sta volta un po' in ritardo. Comunque ora ci siamo, 18 e quasi 30 il Borgomastro invita il Generale a far l'appello. Tutti presenti meno uno, ratifica in un lampo una delibera. Al punto due c'è un'altra variazione del bilancio; non è che cambia molto, si ritocca qualche entrata e un po' di uscite. E' il solito Assessore delegato che la legge, ma quando interrogato, alla prima domanda non risponde, alla seconda sì, risponde che il gettito da imposta sullo sbarco nell'anno che sta in corso sarà di 100 mila euro. Se qualcuno fa due conti comunque non si trova. Si cambia ora argomento; si liquida in somma fretta la Comunità Montana dei Laghi ( due) Valstrona e Mottarone, mentre si annuncia che presto ora si cambia rientrando, con un pezzo, in un'Unione. Al quarto punto si rinnova al Mottarone concessione di sciovie, già annullata per effetto di sentenza nella causa col Casato andata a male. La questione è presto accolta con l'invito del Comandante a richiedere anche i danni al soggetto del Comune che ha firmato quegli atti poi annullati per difetto molto grave. L' argomento è delicato, or si annuncia e si propone di togliere all'Aminta quell'obbligo di fare i 170 e rotti metri di strada pedonale sul suo fronte. La cosa, com'è noto, risale ormai al tempo del passato, regnando ancor l'Alcade lui strinse un patto di ferro con Zanetta che in cambio di 3000 e circa cubi, non versava manco un euro, ma eseguiva a cura e spese sue sta passeggiata. Il tempo poi passava, ma pur la passeggiava indietreggiava. L'Alcade concedeva a ogni richiesta, rinviando le cose oltre ogni tempo. Morale, l'Alcade decade dal mandato, arriva Bottini, il Borgomastro che sul tavolo si trova la richiesta di stracciare la parte dell'accordo che prevede di far la passeggiata. Motivo ufficiale o scusa dichiarata, i costi ora cresciuti che non son più quelli previsti, le richieste di Anas sono esose e poco confacenti al progetto presentato, per cui si cancella quell' obbligo di fare, si lasciano all'Aminta i volumi già concessi, si incassa la somma allor dovuta e già prevista, concedendo quattr'anni di tempo per versarli. La sintesi proposta è questa qui. Si alza il Comandante che parte in attacco alla proposta, espone le sue tesi ora di accusa, più avanti legge in aula anche l'arringa. Riassume la vicenda, ritiene che l'accordo sia violato, che il contratto già firmato non solo non è stato rispettato, ma ora si concede ogni favore accogliendo la tesi della parte inadempiente. Il Comune è il danneggiato e il privato è ora premiato. Un accordo vergognoso vien proposto abbassandosi ai voleri degli amici e potenti altolocati. Per la parte di vantaggio a Villa Aminta quell'accordo è mantenuto, per la parte di vantaggio al Comune vien stracciato. Ridicolo e illegittimo concedere 4 anni per pagare quella somma già dovuta ben sei anni fa, come fosse un poveretto in assistenza, con un tasso di interesse che è da fame. Fa l'appello il Comandante all'intero consesso lì presente che non faccia questa cosa che sarebbe un'altra macchia alla città. Ben si associa Severino alla richiesta, giudicando la proposta in discussione una schifezza; che si trovi soluzione, che si esamini un po' meglio ancor la cosa, è una balla che poi costa l'imprevisto quando già veniva scritta una cifra ben vicina al'attuale. Che si tengano i diritti sui terreni, non si perda tutto quanto, per favore. Maggioranza non è unita questa sera, c'è quel Fortis, con un dente avvelenato, che interviene e che chiede il ritiro della cosa, se di no lui vota contro. A sto punto il gioco è fatto, or Bottini fa il sornione, dice appunto che ha portato la proposta per l'esame e l'esame si conclude col rinvio della questione. Tutti insieme son d'accordo e la votano anche uniti e divertiti. Fine prima parte- segue.

















 

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