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domenica 7 agosto 2016

SALDI





Saldi: con sta parola si indicano di solito i risultati, la cifra finale di un bilancio, così che si possa vedere il suo colore; se è rosso é bene stare attenti, se è verde si passa e si é promossi. Con saldi si indica però anche dell'altro; son saldi le svendite finali di stagione, così come pur sono a ribasso le vendite di ciò che é in liquidazione. Fissati che sono sti concetti, si tratta di passare ai casi pratici, prendendo il solito Palazzo come esempio di come si possan fare saldi a tutto spiano. Maestro ed inventore di saldi fu l'Alcade che ne importò la pratica, già in uso in campo commerciale, così da diventar strumento di governo e propaganda. Il primo e forse ancor più clamoroso esempio fu la vendita dei cubi alla " Zanetta". Dovendo quella vendita tarlocca fruttare ben oltre un milioncino, né venne negoziato un certo sconticino che, in termini % ,da metter sul nostro cartellino, sto sconto valeva, soltanto, - 70 %. Collaudato che fu questo sistema, la pratica si estese e si diffuse. Se solo prendiamo la vasca per il bagno al lido di Carciano, per reggere la vasca, il Palazzo, sta volta, si é svenato e nel tempo dei primi anni 4 di gestione, lo sconto che alla fine é praticato é pari ai 3/4 di quanto doveva essere il totale dell'incasso. Regnando il Borgomastro, la pratica iniziata però la si conserva; la scusa é sempre quella, si evitano le liti e i contenziosi e se il saldo finale é in negativo, la cosa poco importa, si preleva dalla tasca al cittadino. Il caso Villa Aminta é un altro esempio di un saldo finale di tutta una stagione di balle raccontate. Alla fine si pratica lo sconto rinunciando ai diritti sui terreni già concessi, si incassa col ritardo di anni sei la vendita di cubi già assegnata e si liquida la cosa come fosse un fallimento. Esemplare il caso poi della concessione demaniale al Grand Hotel. Qui lo sconto è stato pari al prezzo intero; insomma è stato il regalo che é stato praticato dall'Alcade negli ultimi tempi di mandato. Ma non é stato di meno il Borgomastro che, appena fu insediato, ha subito voluto anche lui fare un regalo, rifacendo, a nostre spese, il ripristino del muro già crollato. Un ultimo magistrale esempio di un saldo praticato é pure quello dell'impianto funiviario. A fronte di tanta propaganda che addebitava al vincitore una cifra da metterci di suo di circa quasi un milione, si scopre che, a bene andare, la somma che ci caccia é forse inferiore al 90% di quella cifra. Una pratica diffusa dunque ormai, un uso molto esteso di un sistema che, sul piano elettorale, occorre riconoscere che paga. Ci dobbiamo aspettar degli altri saldi ? Direi che non c'é dubbio; la prossima occasione é la Gabbiola, lì il piatto é troppo grosso, facendoci un bel saldo il tutto si sistema.

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