Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

venerdì 13 aprile 2018

SENTENZA





Non volevamo sparar sentenze per non finire nel mirino di chi sappiano, così abbiamo aspettato. Anche stavolta i giudici di un Tar colpiscono il Palazzo, colpevole quest'ultimo di esser stato un po' troppo spavaldo. La solita materia è l'edilizia, per cui l'eliporto in mezzo al bosco disboscato non sembra possibile sia fare. Ci piace ricordare che l'autorevole legale difensore dei privati era colui che è stato Alcade e se già poca fortuna aveva nelle liti che intentava o che subiva durante il decennio del suo regno, non par che neppur ora l'assista maggiore a lui fortuna. La sentenza a noi non è ancor nota, per cui ogni commento è ancora prematuro, ma certo non stupisce, semmai gradisce, confermandosi una prassi che ha visto edificare telamoni senza titolo, ville costruire in cimitero, varianti dissennate andare in porto, abusi edilizi depennati. La Perla non smentisce la sua cifra, è luogo di conquista, è terreno di avventure, è facile trovare i difensori un po' distratti, propensi semmai ad aprire le porte piuttosto che difendere il castello. Vedremo le reazioni e meglio capiremo se quando, come e se il Palazzo da una parte e Canio d'altra parte impugneranno picca e spada e insieme daranno battaglia alla sentenza schierandosi in giudizio un'altra volta per ottener riparazione di tal grave lesione. Un tempo il Borgomastro era contrario ad ingaggiar duelli coi legali, preferiva conciliar le cose, ma ora che è al comando potrebbe aver mutato orientamento ed esser catturato dall'ebbrezza di provar a dar battaglia in campo aperto. Son cose che succedono, passata un po' l'età della ragione, subentra un po' la tentazione.

Nessun commento:

Posta un commento