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giovedì 20 settembre 2018

L'ISOLA CHE AFFONDA



La magra, fatto non eccezionale, che interessa in questi mesi le acque del lago, ha messo, nuovamente, a nudo lo stato pietoso, meglio dire vergognoso, in cui versa il demanio lacuale, e non solo, di una frazione isolana della Perla del lago. Ora, dopo un sonno quasi eterno, un consigliere della maggioranza di governo, tal Radaelli, investito da incarichi speciali non meglio conosciuti, annuncia sulla rete che il governo avrebbe intenzione di spendere 300 mila euro per fare qualche cosa che dovrebbe servire a nascondere le vergogne messe a nudo dalla magra. In questa occasione, la prima per la verità, il consigliere, quel tal Radaelli, chiede che gli vengano mandati consigli sul che fare. Non è proprio una consultazione pubblica; lo sarebbe se prendessero l'abitudine di pubblicare i progetti e chiedere giudizi prima di approvarli definitivamente, chissà che qualche buona idea verrebbe fuori, ma tant'é. Per quanto possibile abbiamo però colto l'invito ed ecco il contributo che abbiamo inoltrato. Quanto all'effetto ed al risultato, non posso mettere la mano sul fuoco, anzi non ce la metterei proprio. Comunque vedremo. 



ISOLA PESCATORI: OSSERVAZIONI PROGETTI DI RECUPERO. 


Premesso che, a suo tempo, ho preso in esame il progetto redatto dallo studio Bonacci e relativo ad alcune opere di ripristino, ritengo tuttavia tale progetto insufficiente per la soluzione definitiva ed integrale dello stato dei beni demaniali dell'isola, fortemente compromessi. 
Mi permetto allora sottoporre questo breve contributo. 

1) Il restauro del vecchio molo, in stato di sfacelo, posto a sud del fronte lago, dovrebbe essere integrato con una completa rivisitazione da parte della Navigazione Laghi dello scalo di sosta, eliminando la passerella, in putrelle di ferro, che sovrasta il  vecchio molo, utilizzando invece per l'accesso il piano di calpestio del molo una volta  restaurato e ancorando in testa al molo una breve passerella di collegamento ai pali di appoggio. 

2) Il molo posto ancora più a sud necessita non solo di manutenzione, ma dovrebbe essere attrezzato con adeguati sistemi di parabordi e di attracco. Il fondale, immediatamente a ridosso dovrebbe essere oggetto di bonifica. 

3) Tutta la riva bassa compresa tra lo scalo di linea della navigazioe laghi e la diga foranea sud del porto, dovrebbe essere fatto oggetto della costruzione di una mantellata in pietre naturali, più estesa possibile e curando, con estrema attenzione, le quote di imposta che dovrebbero seguire quelle naturali. 
Nessuna palancola, peraltro non ammesse dal piano paesaggistico regionale, dovrebbe essere realizzata a vista, ma solo sotto la quota di fondale. Peraltro è sotto quella quota che deve svolgere la sua funzione, non a quota superiore. 
Tutti gli scarichi, dismessi o meno che siano e oggi a vista, dovrebbero essere integrati sotto il piano della mantellata o, se possibile, smantellati. 
I raccordi con il piano della passeggiata dovrebbero essere realizzati con gradonate lunghe e basse. 

4) Il molo sito tra la stazione di navigazione laghi e il porto, dovrebbe essere restaurato e attrezzato con adeguati sistemi di parabordo e mezzi di attracco e destinato alla sosta breve, pur prevista dalle regole regionali, ma non esistente. 
Tutto il fondale a ridosso deve essere bonificato dalle scogliere ammassate. Eventuali rinforzi strutturali della fondamenta debbono essere realizzate mediante l'uso di palancole tenute sotto la quota di fondale, evitando la costruzione di banchettoni aggettanti il filo esterno delle murature esistenti, oltre la stretta minima misura necessaria. 

5) La vista delle palancole poste, a quote inammissibili e a ridosso del banchettone realizzato a difesa della diga foranea sud del porto, dovrebbe essere, in qualche modo mitigata con rivestimenti lignei adeguati. Ad esempio attraverso l'infissione di pali di castagno a ridosso dell'incavo della palancola e il loro raccordo con travi orizzontali posti a correre. 

6) L'edificio stazione della navigazione laghi, di proprietà comunale, dovrebbe essere abbattuto o ristrutturato ampiamente, sostituito da altro edificio più adeguato all'architettura locale e più consono alla funzione da svolgere, inserendo lì, o anche  lì, i servizi igienici pubblici, altrove previsti. 

7) La passeggiata esistente dovrebbe essere attrezzata coni tombinature per la raccolta e l'allontanamento a lago delle acque meteoriche. 
Eventuale pavimentazione della stessa, evitando però l'area della "coda", dovrebbe essere realizzata in "seminato" con materiale molto simile all' esistente graniglia, stabilizzando il piano di calpestio, ma senza modifiche estetiche apparenti rispetto l'attuale. 
Dovrebbe curarsi il ripristino delle alberature mancanti, intervenendo semmai anche rispetto ad attuali ingombri connessi alle concessioni in atto. 

8) Per quanto riguarda il molo post a nord che avrebbe dovuto servire per il soccorso, non ho che da fare rinvio a tutta la documentazione e alle richieste da me già prodotte al momento della realizzazione di detta opera, risultata poi inutilizzata e inutilizzabile,sia per difetti di progetto che di esecuzione. 

9 Per quanto riguarda l'area e la riva della cosidetta "coda" bisognerebbe avere cura di mantenere quanto più possibile la sua naturalità. Gli attuali corpi illuminanti appaiono totalmente fuori contesto. 

10) Sul lato della riva opposta,elementi più critici sono costituiti da, più o meno obsoleti, "moli"; già strutture di protezione di sistemi di scarico a lago. Dovrebbe essere preso in considerazione illoro recupero strutturale e funzionale ai fini di utilizzarsi come sistemi di attracco. 
Essi ora non sono adeguati in quanto, oltre ad alcuni evidenti deficit strutturali, in caso di magra di lago sono inutilizzabili, mentre in altro caso rischiano di essere sommersi. 
Il loro recupero dovrebbe quindi prevedere oltre che l'innalzamento del piano di calpestio, anche il prolungamento. Tale prolungamento, indispensabile per la fruizione nel tempo di magra, potrebbe essere realizzato anche con pontili galleggianti mobili collegati in testa ai moli. 
Valgono anche per queste strutture tutte le raccomandazioni già svolte in casi analoghi, ossia per la dotazione di sistemi di parabordi, di attracchi, di utilizzo delle palancole sotto il livello di fondale, di dragaggio e quant'altro per garantire opere non solo ben inserite nel contesto, ma anche funzionali. 

11) Per quanto riguarda l'edificio comunale già scuole e oggi sede museale, mi rifaccio alla proposta progettuale che l'Associazione Stresa 20 20 aveva tempo fa presentato e proposto, senza alcun esito apparente. 

12) Infine, per quanto riguarda eventuali rifacimenti della pubblica, mi auguro che quanto già fatto nella vicina isola non sia riproposto anche in questa, ritenendo quanto realizzato assolutamente fuori contesto. Per quanto riguarda invece l'illuminazione generale dell'Isola, dovrebbe essere presa in considerazione una soluzione "artistica" sostituendo quella attuale, eccessivamente massiva e invasiva, peraltro credo non in linea con le norme sull'inquinamento luminoso. 

Si ringrazia per la considerazione con cui queste osservazioni potranno essere esaminate. 

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