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lunedì 3 settembre 2018

L'OSTAGGIO





La prova sembrerebbe essere quella del fuoco; sembrerebbe a noi ingenui e sprovveduti, ma in realtà non è così. Quand'anche, come forse, il Borgomastro perderà alla Perla l'Alberghiera, l'algebra del voto non darà un risultato con il meno, ma molto probabile che sarà nuovamente con il più. Infatti mentre i giorni passano e il. tempo si fa stretto, non sembra che al Governo importi molto. Inoltre non pare difficile capirlo che quanto messo in campo dal Gruppo Severino, non sembra capace di imprimere una svolta alla questione. Rimane dunque il Borgomastro col suo cerino in mano, ma ormai il fuoco gli brucia anche le dita e lui non sembra rilanciare. C'é dunque qualche cosa che ci sfugge. C'é dunque un non detto o inconfessato perché non pare possibile che, per risolvere sta cosa, non possa inventarsi qualche cosa. Provammo in queste note a mostrare che forse c'era pure un'altra cosa; che forse bisognava pensare di cedere una scuola per tenersi un'altra scuola. Trasferire le primarie in altra sede non è mica un'invenzione di ste righe, ma è giusto una proposta che proprio il Borgomastro voleva fosse fatta all'inizio della storia di sto Maggia. Nessuno ha messo mani, nessuno è andato a vedere se mai fosse fattibile, ma fu proprio il Borgomastro ad esserne l'autore. Cambiarono poi i tempi e forse anche le idee; lui dopo voleva che una strada salisse su in collina. Che fosse per il campo del calcio, che fosse per na scuola, a lui non importava. Al nostro Borgomastro, allora soltanto Vice Alcade, interessava la strada che salisse su in collina. Caduta questa ipotesi, la storia è da tutti quanti conosciuta, ma perché ora che il problema torna a capo, il nostro Borgomastro non propone la carta dello scambio ? Lui è un ostaggio. C'é un veto insuperabile che gli han messo sul davanti gli amici veterani. C'é un'algebra del voto che spinge a rifiutare l'ipotesi da lui voluta un tempo. Il prode Borgomastro non è un prode; se lo fosse e l'ipotesi di scambio delle scuole reggerebbe, lui dovrebbe stringere nell'angolo il Consiglio e offrire la sua testa al loro voto. Sarebbe un benemerito, nell'albo d'onore della Perla ricordato:
" Qui giace un Borgomastro che perse la poltrona per difendere una causa". 
Più facile però sarà che una lapide a ricordo rimarrà sulla porta che fu il Maggia: 
" Qui stava l'alberghiera che la Perla poi lo perse per difender il governo e le poltrone"

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