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giovedì 27 febbraio 2020

LA MOGLIE DI CESARE

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Oggi affrontiamo un problemino, delicato certo, ma questo nostro punto di vista non vuole essere accusatorio o inquisitorio, ce ne guardiamo bene, tuttavia non si tace una questione di etica pubblica che ci sembra esista. Vediamo un po': nei post precedenti abbiamo trattato due questioni: l'incredibile ritardo con il quale importanti atti del governo locale vengono resi noti attraverso la loro per di più  obbligatoria pubblicazione e una serie di atti di amministrazione che evocano un ingiustificato comportamento lassista e che vedono, troppo spesso, soggetti privati oggettivamente beneficiarne in maniera non giustificata. Abbiamo anche fatto cenno come tali comportamenti abbiano avuto come primo immediato effetto quello di provocare un danno erariale evidente e consistente all'Ente Comune. Ora, già questo fatto, cioé che attraverso azioni o omissioni, il governo dell'Ente, quindi il suo Borgomastro pro tempore o anche alcuni apparati burocratici che svolgono dirette azioni di gestione, ma soggetti comunque alla supervisione del Borgomastro,  possano arrecare danno all'Ente affidato al loro governo e alla loro gestione, è una roba  anomala e per questo solo fatto deprecabile. Ma, come abbiamo fatto cenno, se da un lato c'è un danno pubblico, dall'altro lato c'è un interesse pure privato che riscuote un beneficio, probabilmente indebito. La situazione è quindi chiara; è bianca o nera, ma non è grigia, cioè a dire non è discutibile o opinabile, è oggettiva. Accertare un abuso edilizio grave, e non contestarlo, se così è stato fatto, è un omissione non penale, perchè il penale non esiste più, almeno in questa fattispecie, ma é sempre un'omissione che può provocare gravi danni erarariali all'Ente. Pubblicare un atto, anzi una fila di atti importanti, peraltro con alcuni profili di interesse riguardo a possibili benefici, con un ritardo che va dai 23 agli 8 mesi, è semplicemente lunare. Scontare almeno 50 mila euro di canoni demaniali impagati, probabilmente archiviando un procedimento come se fosse una dimenticanza; ma se dimenticanza fosse non sarebbe scusabile. Scrivere una concessione demaniale con norme agevolatrici che pesano una barca di decine di miglia di euro in meno sul bilancio dell'Ente e che, leggendo altri atti tardivamemente pubblicati, costeranno anche molto di più ripetto le prime previsioni, è un' altra agevolazione; le autostrade insegnano, purtroppo poco o nulla.. Prorogare l'ennesima volta senza gara la stessa ormai secolare concessione pubblica é un'altra cosa che un amministratore che dovrebbe stare lì a fare l'interesse pubblico, non dovrebbe fare, ma lo fa e poi scorda anche di pubblicarlo, se non  supertardivamente, in questo caso è record: 23 mesi. Monetizzare standard parcheggi come fosse regola e non un' eccezione ultima, e in un paese che ha fame di parcheggi nessuno riesce a capirlo, ma anche in questa occasione lo leggiamo con 18 mesi di ritardo, oggettivamente facilità il lavoro, chiamiamolo così, ad alcuni dei beneficiati che prima abbiamo già richiamato. Se questa è la lunga premessa che abbiamo dovuto raccontare, l'altra questione che poniamo è il fatto che il Borgomastro, pro tempore, risulta, nel frattempo, aver svolto una sua personale e importante attività negoziale, quindi privata e assolutamemnte lecita, con qualcuno (non indichiamo con chi) dei soggetti che possiamo ritrovare nell'elenco dei beneficiati. La cosa, cioè negoziare in privato, è, lo ripetiamo ancora a scanso di interpretazioni errate, certamente lecita e possibile; nessuno la mette in discussione, ma nello stesso tempo è inopportuna, solo se posta in relazione a quelle azioni o omissioni che abbiamo sopra ricordato. Le cariche pubbliche devono essere specchiate, mai essere oscurate da ombre e lo stesso termine di candidato, visto che si avvicina il tempo per candidarsi, richiama una trasparenza e una pulizia che non ammette, o non ammetterebbe, deroghe. D'altra parte a Cesare si chiedeva che anche la moglie fosse al di sopra di ogni sospetto. Ma qui è Cesare stesso, manco la moglie, che cade in un qualche infondato sospetto e per tutto quello che abbiamo raccontato, non dovrebbe superare la prova della candidabilità futura; dovrebbe farsi da parte, salvo correre ai ripari in questo scorcio di mandato, cioé resuperare il danno. In fondo, quanto al resto,  ha già raggiunto quasi tutti i suoi obiettivi e dovrebbe proprio essere contento.         

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