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giovedì 30 giugno 2022

VERBANELLA STORY


E' forse il locale pubblico della cittadella che più di ogni altro ha raggiunto un record nella continuità di gestione. Con ammirevole tenacia e capacità professionale, più generazioni si sono succedute dietro il banco di comando, varcando senza problemi e da ben già tempo, il traguardo dei 50 anni. Niente da dire dunque sulla qualità manageriale che ha permesso di raggiungere l'impensabile e invidiabile obiettivo. Ai suoi tavoli sono ormai milioni i turisti che si sono seduti e hanno beneficiato dei buoni servizi offerti. Bisognerà pensare di istituire un premio alla fedeltà. Ne hanno gran merito. Fatta questa dovuta premessa, occorre dire che il locale gode anche di un altro privilegio, ossia di essere di proprietà pubblica, cioè del Palazzo civico e, in quanto tale ci si sarebbe aspettati che ogni tanto, come sta scritto in legge ed è successo per gli altri locali di proprietà del Palazzo, la sua gestione fosse messa all'asta. Stranamente questo però non è avvenuto, o almeno non avviene dai diversi ultimi decenni, non sappiamo cosa era avvenuto per i primi, ma tra un rinnovo, una proroga, una gestione tacita e una successiva sanatoria, un'altra proroga e via così, la gestione non è mai più stata messa a pubblica gara. Stranamente abbiamo scritto, ma non per questo non è possibile capire come il Palazzo abbia potuto e possa ancora oggi tenere un comportamento così anomalo. L'ultimo provvedimento, recentemente assunto, sposta la data ultima della attuale gestione al 2023, dopo che un altro precedente provvedimento, del quale però si è persa traccia all'interno dell'albo pretorio, lo aveva collocato al 2032. Per semplificare molto, questi ultimi provvedimenti legano le sorti della durata della gestione in corso a quella dei provvedimenti governativi che riguardano la durata delle concessioni dei demani marittimi, cosa di cui da anni i governi nazionali litigano al loro interno. Qui dunque sta il punto e qui sta, si direbbe, l'inganno. La verità, almeno per quanto in scienza e coscienza posso affermare, è che il rinvio alla questione delle concessioni demaniali marittime non c'entra niente con la gestione del locale pubblico: La Verbanella. Il gestore del locale era infatti e dovrebbe esserlo ancora, se non fosse invece ampiamente scaduto, legato da un contratto di affitto commerciale con il soggetto proprietario, il Palazzo civico, uno di quei contratti che hanno la durata di anni 6 + 6, ma che nulla, proprio nulla, hanno a che vedere con il rapporto concessorio con il Demanio. Semmai è il Palazzo civico, insistendo la costruzione su ben due demani: quello idraulico e quello lacuale, che dovrebbe lui possedere un titolo concessorio per mantenere il bene, che per una parte peraltro insiste anche sul terreno di proprietà del Palazzo , e poi ne disponesse, ove non fosse precluso, come in effetti ha sempre fatto, ad altri, o meglio sempre agli stessi, la conduzione attraverso un contratto di diritto privato; quello appunto di affitto commerciale. Con questo equivoco tutte le amministrazioni ci hanno marciato e hanno tirato a campare, chiamando concessione quello che è un affitto e mischiando le carte sino a far capire poco o nulla. In questo modo si era arrivati al 2032 e poi una marcia indietro al 2023, ma pur sempre con contratto, quello vero, ampiamente scaduto, tanto che il Borgomastro, prima di lasciare il Palazzo, aveva deliberato perché si bandisse una gara, ma poi, via lui, non ne hanno fatto nulla. Per la verità una soluzione finale ci potrebbe anche essere, ossia quella di decidere di abbattere la Verbanella e spostare l'edificio sull'area totalmente di proprietà comunale. Una buona gara di concessione di costruzione e gestione, questa sì per un tempo congruo, non farebbe spendere neanche un euro al Palazzo e la love story avrebbe finalmente fine.

CONSIGLIO ESTIVO



CITTA’ DI STRESA

Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale

 I L V I C E S I N D A C O  D I S P ON E di convocare il CONSIGLIO COMUNALE in sessione straordinaria– seduta di 1° convocazione per il giorno lunedì 04 luglio 2022, ore 20.30 presso Palazzo dei Congressi – Sala Mostre e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno lunedì 04 luglio 2022, ore 21.30 presso Palazzo dei Congressi – Sala Mostre Per deliberare il seguente

 O R D I N E D E L G I O R N O 

1. Ratifica deliberazioni Giunta Comunale n. 92 del 06.06.2022 "Esame ed approvazione quinta variazione di bilancio 2022-2024" e n. 101 del 16.06.2022 "Esame ed approvazione quinta variazione di bilancio 2022-2024". 

2. Esame ed approvazione 7° variazione al bilancio di previsione – esercizio finanziario 2022. 

3. Presa d’atto del Piano Economico Finanziario del servizio integrato di gestione dei rifiuti per gli anni 2022/2025 e presa d’atto Schema regolatorio per la definizione degli obblighi di qualità contrattuale e tecnica di gestione del servizio rifiuti ai sensi della delibera ARERA n. 15/2022/r/rif.

 4. Imposta Unica Comunale I.U.C. – Determinazione delle tariffe della tassa rifiuti TARI – anno 2022.

 5. Esame ed approvazione modifiche al Regolamento di disciplina della tassa sui rifiuti (TARI). 2 

6. Esame ed approvazione convenzione con il Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano per la gestione del Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) – periodo 01/03/2022-28/03/2025. 

7. Variante al P.R.G.C. n. 30 - art. 17-bis comma 6° l.r. 56/77 e smi e art. 19 D.P.R. 327/2001 e s.m.i. riguardante Istituto E. Maggia in v.le Mainardi per intervento di sostituzione edilizia - Adozione. 

8. Modifica non costituente variante al P.R.G.C. ai sensi del comma 12° dell’art. 17 della l.r. 56/77 e s.m.i. – area Campo Sportivo “L. Forlano”. 

9. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interrogazione ad oggetto “Nuove aree a parcheggio” . 

10. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interpellanza ad oggetto “Frazioni dimenticate” 

 11. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interpellanza ad oggetto “Zona parcheggio antistante ingresso Palacongressi” 

12. Gruppo consiliare Grande Stresa – Mozione urgente ad oggetto “Registrazione audiovisiva delle sedute del Consiglio Comunale e contestuale trasmissione in diretta streaming” 

 IL VICESINDACO (Alessandro BERTOLINO)

mercoledì 29 giugno 2022

VIALI DISALBERATI

 


La potenza di fuoco che in questi giorni il sole esprime, ci fa apprezzare in tutta la sua portata l'entità dei danni, speriamo transitori, che l'intervento delle moto seghe ha provocato in uno, ma non solo, tra i viali residenziali già più belli della cittadella. Che non fossero andati per il sottile lo avevamo visto subito, ma ci eravamo illusi che intervenisse prontamente il ripristino degli esemplari decapitati al piede. Invece nulla, anzi, sta proprio scritto sugli atti, che avevano dato l'ok all'intervento, che non era prevista la sostituzione: nè lì, nè, per la precisazione in V.le Lido. Immaginiamo che la ragione fossero i soldi, anche se è difficile pensare che la cittadella, che fa sempre avanzi consistenti di bilancio e ha una cassa che fa paura, non riesca a raccimolare qualche migliaio di euro per la bisogna. Comunque le ragioni non erano indicate, ma se quelle fossero, non si comprende quale urgenza ci fosse a tagliare alberi che certamente non sarebbero morti il giorno dopo, nè sarebbero schiantati al suolo al primo colpo di vento, al di là di quanto periziato dai soliti consulenti al taglio; tanto valeva aspettare i soldi. Ora il V.le tanto bello fa proprio schifo e nessuno ci dice, visto il silenzio che ormai esiste tra Palazzo e Popolo, se dovrà fare schifo ancora a lungo o se l'autunno prossimo vedrà rimettere a dimora gli alberelli. Comunque sia, rimane questa immagine negativa che ci tocca tollerare. E mentre lamentiamo la mancanza di cose in fondo banali che un qualunque amministratore di condominio sarebbe capace a risolvere, osserviamo il disordine del verde, si fa per dire, che copre il rilevato ferroviario che taglia in due la cittadella. Ho visto proprio in questi giorni quello che attraversa la vicina Baveno, è tenuto benissimo, ma sempre in questi giorni ho osservato un addetto del servizio a cui è affidata la pulizia della strade, intento con un decespugliatore a radere a zero un'erbetta da nulla che cresceva al piede di quelle piante bruttissime che ornano V.le Siemens, così come il giorno prima potenti soffiatori spazzavano via le quattro foglie che il vento aveva fatto cadere sempre lungo quello che era uno dei viali residenziali più belli. Nessuno si accorge di nulla, nessuno si accorge che mentre da un lato si buttano soldi dove non servono, bisognerebbe invece recuperarli per fare le cose che servono e che non si fanno. Così andando avanti avremo sempre una cittadella penosa nella sua parte pubblica, incapace di essere tenuta ad un livello adeguato ad una fama che aveva e che, avanti così, non avrà più.

sabato 25 giugno 2022

GIUSTIZIA NON E' FATTA

 


Se le prime battute dell'inchiesta penale, successive l'evento del 23 maggio 2021, facevano sperare in una rapida conclusione, quanto è seguito non ha fatto che confermare il problema della giustizia Italiana: la lunghezza del processo, inteso come la somma del tempo dell'indagine e di quello del processo vero e proprio, fatti salvi i gradi del giudizio. Se leggiamo il codice, un'indagine dovrebbe concludersi in sei mesi, salvo una richiesta di proroga di altri sei. Qui ormai siamo al quattordicesimo mese e siamo pure al secondo rinvio dell'incidente probatorio, mentre dunque il processo è ancora di là da venire. Pian piano l'oblio prende il posto del clamore mediatico che aveva seguito l'evento nelle sue prime settimane; ora si torna alla normalità, ma la normalità è questa giustizia lenta che fa patire le vittime ben oltre quanto sarebbe il lecito. Eppure in questo caso, c'era pure la pistola fumante: quel sistema di sicurezza disattivato che, al di là di altre cause o concause, è stata il fatto che ha prodotto la strage. Non crediamo che questo fatto possa essere mai messo in dubbio, semmai il processo dovrebbe far chiarezza sui soggetti responsabili, ma metterlo in dubbio proprio no. Eppure qui sembra che cerchino l'ago nel pagliaio, il che sarà anche giusto e necessario, ossia cercare il motivo per il quale la fune si è rotta, ma i periti sembrano tanto impegnati nella ricerca da rischiare di far dimenticare l'altra causa: i freni rimossi. Troveranno qualche cosa ? Certo, alla fine ci diranno che il cavo all'interno della testa fusa era marcio e per questo si è rotto. D'altra parte se non fosse stato lesionato, non si sarebbe rotto e noi non saremmo qui a raccontarlo. Con tutto il rispetto dei periti : in genere ce ne sono sempre tre: quello messo dall'accusa, quello della difesa e quello della parte civile, e tutti giurano, ma alla fine le loro conclusioni sono sempre divergenti, per cui non si capisce perché mai li fanno giurare e perché mai, come in questo caso, gli debbano concedere proroghe di tre mesi in tre mesi. Se avessero avuto bisogno di maggior tempo sarebbe stato giusto che l'avessero indicato all'inizio del loro mandato e non alla vigilia delle ferie estive, perché la coincidenza esiste e fa sorgere il dubbio. In conclusione provvisoria, dopo la vicenda un po' surreale degli arresti cautelari e tutta la lunga diatriba giudiziaria che ne era seguita, adesso ci si mettano anche i periti a non concludere. E' vero che la fretta a volte è nemica della verità, ma non pare che il periodo di tempo congruo non fosse stato concesso e questa richiesta di proroga alla vigilia delle ferie, non solo di quelle giudiziarie, ci pare proprio inopportuna e irriguardosa delle vittime, ma così è.

domenica 19 giugno 2022

PERLA: DOVE VAI ?



Domanda, quella del titolo, non priva di senso se dopo ormai due anni di nuovo governo, pochi o nessuno hanno capito quale sia la direzione di marcia. Per vero molti si stanno chiedendo se la marcia sia iniziata o se, invece, ci siano ancora esercitazioni in corso per addestrare la truppa a muoversi. Intanto però qualcuno si è anche stancato di aspettare e ha rotto le righe, andando da qualche altra parte, o da nessuna parte . La ruota, per citare un caso di cui ogni tanto si parla, sembra che non giri e neppure si vedono segnali concreti di una prossima imminente ripartenza. I più delusi di questo strano immobilismo, sembrano essere proprio quelli che ci avevano creduto più di altri: " E pensare che ci avevamo creduto" è infatti la frase che sembra ricorrere e che ci è stata riferita da uno di loro. Non trapela molto, questo è chiaro; il sentimento della delusione si traduce, per lo più, nel silenzio e nell'attesa che qualche cosa, prima o poi, abbia a succedere, rompendo l'immobilismo e mostrando il volto sorridente di una Perla ritrovata. Ben venga; per ora rimaniamo in attesa, segnalando il pericolo del tempo che, implacabilmente, passa e ricordando la regola della amministrazione pubblica per cui, il tempo perso non lo si recupera più. Bisogna dire che anche sul lato della comunicazione le cose non vanno molto bene e non sembra che vi sia uno sforzo per, in qualche modo, tenere attivo un canale con la cittadinanza Segno che c'è poco o nulla da comunicare o la volontà di tenere un profilo basso in attesa di una qualche clamorosa rivelazione ? Non lo si sa e non lo si capisce, semplicemente si registra il fatto di un certo distacco tra Palazzo e Popolo, specie il suo. Sappiamo che all'interno del Palazzo sarebbe in corso un rimpallo di responsabilità tra governanti e funzionariato, gli uni cercando di attribuire agli altri la causa dello stallo e gli altri, naturalmente, a negarlo. E' un tema un po' vecchio che non risolve il problema perché il Popolo ha eletto il governo e da lui vuole le risposte, non da altri. Un altro argomento di difesa, tralascio quello dei soldi che non ci sarebbero perché argomento insussistente, sarebbe quello che attribuisce la causa dello stallo all'eccesso di problemi ereditati e da risolvere da parte del presente governo. L'argomento in questo caso sarebbe addirittura un aggravante e non un esimente: avendo tanti problemi ereditati da risolvere, non mancherebbe infatti il lavoro per questo governo che non dovrebbe neppure andarselo a cercare, ma dovrebbe soltanto sbrigarlo. Qui non faccio elenchi di problemi vecchi e nuovi che rinvio ad altra data, mi limito a prendere la questione alla lontana, registrare il rumour di sottofondo che non segna bel tempo, il silenzio informativo che regna, la lista vuota degli argomenti che scorrono all'albo pretorio. Un appiattimento eccessivo e forse anche inquietante che non promette molto di buono; per ora quasi niente.

mercoledì 8 giugno 2022

TRAFFICO AUTO: PENSIAMOCI.




Anche il trascorso semi ponte del 2 giugno, ha messo a prova la capacità di accoglienza automobilistica offerta dalla cittadella. Anche in questo caso il fai da te da parte degli occasionali ospiti ha funzionato a dovere e, senza spendere cifre esose, si sono ritagliati un qualche posto auto lungo i diversi chilometri di strade interne residenziali che hanno fatto il loro dovere, o meglio no, essendo destinate ad altro. Non è stata la prima volta, non sarà certamente l'ultima. Detto questo, non si vuole pretendere la soluzione finale che risolva miracolosamente le situazioni di picco che, di volta in volta, si presentano, ma neppure è giustificato l'apparente immobilismo governativo che dovrebbe, quanto meno, risolvere il quotidiano problema di permettere di trovare un posto auto, possibilmente non decentrato, agli sfortunati residenti "periferici". Bruciate alcune importanti soluzioni, il problema si rileva di non facile compito e la discussione, se mai ve ne fosse una in corso, dovrebbe allargarsi anche ad alcuni aspetti logistici che riguardano l'accesso di massa alla cittadella e non solo la questione di trovare gli spazi utili ai fini di parcheggio. Vi è quindi da prendere la cosa un po' più alla larga, valutando soluzioni materiali, ma anche immateriali. Sotto quest'ultimo aspetto, l'accesso alla cittadella dovrebbe prendere in considerazione tutte le sue modalità che non sono e non devono essere solo automobilistiche, ma anche ferroviarie e d'acqua. Queste ultime modalità di accesso, se pienamente utilizzate, mentre oggi non lo sono, potrebbero alleggerire notevolmente la pressione automobilistica. Bisognerebbe avere la voglia e la capacità di dialogare con i soggetti del trasporto pubblico via ferro e via acqua e raggiungere con essi degli accordi che rendano per il turista conveniente l'utilizzo di queste forme trasportistiche. E' abbastanza evidente che Navigazione Laghi, da diversi anni, soffre di un sottoutilizzo della propria capacità di trasporto. Vi sono unità, non poche, che hanno una capacità di circa 400 posti a sedere e anche più e una capacità massima doppia. Queste unità nel loro spostamento, in orario di linea, dal porto di Arona a centro Lago, imbarcano pochi viaggiatori, mentre i costi sono fissi. Solo N.L. sfruttasse di più, con una promozione mirata, questo suo potenziale, riducendo considerevolmente il costo del biglietto in quella tratta, incasserebbe di più e toglierebbe pressione automobilistica alla cittadella. Un paio soltanto di unità, da sole, potrebbero alleggerire la pressione anche di 300 auto. Se poi la promozione, come dovrebbe, venisse attuata insieme ai vettori ferroviari, che sia Trenord o Trenitalia, con un biglietto combinato ferro/acqua, ad esempio Milano /Arona/Stresa, si eviterebbe altresì che la pressione automobilistica ricada a valle dei comuni della cittadella. Vi è poi un'altra porta di accesso, non intelligentemente sfruttata. Laveno è terminale ferroviario a pochissima distanza lineare, ma non è servito, da sempre, da una linea d'acqua diretta con la cittadella, imponendo ai turistici un lungo e quindi costoso percorso. Anche in questo caso l'apertura di una nuova linea di navigazione diretta, con biglietto promozionale Trenord/N.L. , aprirebbe una diversamente nuova opportunità di accesso, senza alcuna pressione automobilistica, né diretta, né indiretta. Piccole cose si dirà. Non so se sono piccole o grandi, ma sono cose che si potrebbero fare, utilizzando ciò che già c'è, come nel caso di N.L. , ente che certo ha necessità di aumentare i suoi trasportati avendo una capacità fortemente inutilizzata. La regia di questa operazione spetterebbe al governo locale, magari facendosi ausiliare dal distretto turistico. Aprire vie d'acqua è la cosa che costa meno, non necessita opere, usa quel che già c'è, utilizza appieno capacità sotto utilizzate, scarica pressione automobilista, riduce inquinamento acustico e fossile, fa conoscere diversamente il lago e alla cittadella non costa nulla, anzi avrebbe solo da guadagnare; se lo volesse.

venerdì 3 giugno 2022

ANCHE LE PIANTE MUOIONO


Ignorato dai più, si è spento in questi giorni uno degli ultimi grandi vecchi della cittadella. Il cedro monumentale di Villa Ducale non ha più rinnovato la sua chioma e ora è lì rinsecchito, in attesa della sua decapitazione che una delle solite ordinanze provvederà a decretare. Probabilmente nessun intervento sarebbe riuscito a tenerlo in vita, anche se, generalmente, la morte delle piante è più lenta e dura molti anni. Da tempo le sue condizioni di salute non erano molto floride e la protezione legale, che pur poteva vantare, non sembra sia stata utile per mantenerlo in vita. Una vita stimata oltre il secolo e mezzo, una provenienza illustre, essendo stato importato già da adulto dalla residenza Sabauda del castello di Agliè, facevano di questo esemplare un testimone di un pezzo di storia della cittadella: quella contraddistinta dalla lunga frequentazione estiva da parte della Duchessa di Genova e dei suoi figli, tra cui la futura regina Margherita. Insomma, nessuna nostalgia Sabauda, ma un richiamo alla storia locale sembra sia doveroso quando si deve recitare l'orazione funebre del vecchio cedro, anche se poi non era così tanto vecchio, ma imponente sì, tanto che anche se fosse rimasto in vita un altro mezzo secolo, la sua dimensione non sarebbe proporzionalmente aumentata, avendo ormai raggiunto tale imponenza. Con questo epilogo, un altro pezzo del verde urbano viene perso, mentre si conferma la tendenza, pubblico/privata, ormai in atto da tanti anni, di evitare che gli esemplari arborei di pregio, una volta perduti, vengano sostituiti. Così è stato per il fratello minore del cedro, già perito anni fa e mai sostituito, così è stato per la grande conifera che era radicata nel parco di Villa Palazzola, per non parlare dei tanti esemplari colpiti da ordinanze di abbattimento e mai sostituiti. Si conferma invece la tendenza, favorita dal cambiamento climatico, alla diffusione, più o meno controllata, delle palme, che tendono a monopolizzare il verde urbano lungo l'asse del demanio lacuale, e non solo, provocando una progressiva perdita della qualità e della ricchezza arborea della fascia a lago, quasi la gestione del verde possa essere considerata pari alla cura di un giardinetto di una qualsiasi anonima villetta residenziale di un comune di una qualche città metropolitana e non invece un investimento, assolutamente necessario, per mantenere, nel tempo, la qualità pubblica, e non solo, di una cittadella che ha presunzioni turistiche di alto livello e pratiche non sempre conformi alle sue pretese. D'altra parte l'ultimo trattamento riservato a V.le Virgilio insegna. Se poi pensiamo agli anni che una pianta impiega per diventare adulta, siamo sicuri che se anche la tendenza in atto venisse cambiata, a noi poco importerebbe, non essendo in tempo utile per vederla. Dunque continuate così che tanto le masse turistiche verranno ugualmente.