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mercoledì 29 giugno 2022

VIALI DISALBERATI

 


La potenza di fuoco che in questi giorni il sole esprime, ci fa apprezzare in tutta la sua portata l'entità dei danni, speriamo transitori, che l'intervento delle moto seghe ha provocato in uno, ma non solo, tra i viali residenziali già più belli della cittadella. Che non fossero andati per il sottile lo avevamo visto subito, ma ci eravamo illusi che intervenisse prontamente il ripristino degli esemplari decapitati al piede. Invece nulla, anzi, sta proprio scritto sugli atti, che avevano dato l'ok all'intervento, che non era prevista la sostituzione: nè lì, nè, per la precisazione in V.le Lido. Immaginiamo che la ragione fossero i soldi, anche se è difficile pensare che la cittadella, che fa sempre avanzi consistenti di bilancio e ha una cassa che fa paura, non riesca a raccimolare qualche migliaio di euro per la bisogna. Comunque le ragioni non erano indicate, ma se quelle fossero, non si comprende quale urgenza ci fosse a tagliare alberi che certamente non sarebbero morti il giorno dopo, nè sarebbero schiantati al suolo al primo colpo di vento, al di là di quanto periziato dai soliti consulenti al taglio; tanto valeva aspettare i soldi. Ora il V.le tanto bello fa proprio schifo e nessuno ci dice, visto il silenzio che ormai esiste tra Palazzo e Popolo, se dovrà fare schifo ancora a lungo o se l'autunno prossimo vedrà rimettere a dimora gli alberelli. Comunque sia, rimane questa immagine negativa che ci tocca tollerare. E mentre lamentiamo la mancanza di cose in fondo banali che un qualunque amministratore di condominio sarebbe capace a risolvere, osserviamo il disordine del verde, si fa per dire, che copre il rilevato ferroviario che taglia in due la cittadella. Ho visto proprio in questi giorni quello che attraversa la vicina Baveno, è tenuto benissimo, ma sempre in questi giorni ho osservato un addetto del servizio a cui è affidata la pulizia della strade, intento con un decespugliatore a radere a zero un'erbetta da nulla che cresceva al piede di quelle piante bruttissime che ornano V.le Siemens, così come il giorno prima potenti soffiatori spazzavano via le quattro foglie che il vento aveva fatto cadere sempre lungo quello che era uno dei viali residenziali più belli. Nessuno si accorge di nulla, nessuno si accorge che mentre da un lato si buttano soldi dove non servono, bisognerebbe invece recuperarli per fare le cose che servono e che non si fanno. Così andando avanti avremo sempre una cittadella penosa nella sua parte pubblica, incapace di essere tenuta ad un livello adeguato ad una fama che aveva e che, avanti così, non avrà più.

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