Le recenti rivelazioni che l'Associazione Italia Nostra, nella sua articolazione territoriale del VCO, ha fatto trapelare sulle modalità "allegre" della gestione del Piano Regolatore della citta di Stresa, ci suggeriscono, in attesa di auspicabili effetti conseguenti, alcune considerazioni. Non a caso abbiamo intitolato: " L'espropriazione invertita" l'odierno post. Di questo di fatto si è trattato. L'aver rinunciato alla cessione gratuita ed a favore della città pubblica di diverse migliaia di metri quadrati di aree da parte degli attuatori degli ultimi consistenti interventi edilizi alberghieri ( ultimati o ancora in corso) e aver commutato gli obbligi di cessione e di fare ( perchè anche di questo si tratta), nelle cosidette " monetizzazioni" , ma calcolate ai valori di mercato del secolo scorso, con l'aggravante ulteriore di non aver computato, ma solo forfetizzato ( sempre a valori del secolo scorso) le opere pubbliche da farsi e non fatte. Una bella cifra, una cifrona che è la misura del danno che gli amministratori hanno provocato e che i titolari degli apparati tecnico/burocratici hanno consentito senza opporsi. Ecco perchè il titolo è l'espropriazione invertita, perchè la città è stata svenduta, non al miglior offerente, ma al minor prezzo, cioè a quello impossibile (per legge). Una vergogna che da sola avrebbe meritato le dimissioni in massa e non solo quelle di alcuni. Una vergogna che avrebbe dovuto far gridare allo scandalo le opposizioni (invece ne sono pure loro coinvolte). Una vergogna che rende effimero e ridicolo il salvataggio operato dai giovani volontari nei confronti dell'attuale Governo, incapaci di capire quale sia il dovere e l'onere di un eletto. Una miseria che mostra appieno l'ipocrisia sulla quale la Città vive e prospera. Vorrei usare parole anche più pesanti: l'indiscriminata indifferenza tra i criteri di bene e male, tra la libertà e la responsabilità, tra i diritti e le spettanze, tra i doveri e i tornaconti. Così come succede solo a Gomorra.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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