
Ormai lo abbiamo imparato già un
po’ tutti, sono gli omoni, quei giganti che reggono il peso anche del
mondo e che hanno messo a far la guardia al Grand Hotel des Illes ed ai suoi
cento e 50 anni. C’è stata la polemica, che manco è stata accesa, civile si
direbbe; si è poi discusso, anche qui in modo assai civile, in sede di
consiglio, con sol qualche elemento un po’ fuori programma. Ora sti telamoni sono pronti, ci
manca qualche luce e ancora qualche oggetto di contorno, ma son pronti e ognuno si faccia
il suo giudizio. Dispiace però dover dire almen due di cose; la prima è che l’
autorizzazion Ministeriale che lo
permise, ci mise anche un certo qual dettato assolutamente imperativo: “che i
telamoni non fosser realizzati”. Poi, però, cambiò Soprintendente, ne venne
un’altra che par meno severa e più distratta che approvò nuovi disegni dove, quei due gran
telamoni che ora presidiano l’ingresson principale eran per vero molto più piccoli e
modesti; avevan soltanto il busto e poi la testa. Succede ora però che, nell’eseguirli, si
sbagliano a copiarli e li rifanno giusto secondo il modello non permesso. Questa
dunque la prima delle cose, la seconda questione forse è nota perché la
esibimmo in sede di consiglio dove dimostrammo che il titolo edilizio non solo cozzava
con le norme, ma che, come si usa, dire era: “ tamquam non esset”, perché la
sua durata è breve quanto un anno, poi se non si usa, si butta per la legge. Che non fosse stato usato esibimmo e consegnammo,
proprio in sede di consiglio, un documento a sua comprova e quanto al fatto che, invece, fu dichiarato utilizzato, erroneamente si presume, giusto
proprio l'esatto suo contrario, che cosa mai vogliamo farci, così è fatto un po’ il sistema; sin
quando non si guarda nelle carte le malefatte sono sempre, quasi, salve.
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