
Quindi mercoledì che viene si va in aula ad
ora decima romana e l’ordine è corposo, spicca al primo posto “la Zanetta “ e
sono giusto trenta le osservazioni che vanno presentate, contro dedotte,
replicate e poi votate. Se le cose si fan bene arriverà l’ora non solo del tè,
ma anche della cena; se si faranno male,
come già sperimentammo un’altra volta,
se insomma si faranno soltanto perché sono da farsi, allora sarà meglio uscir
dall’aula e andare a spasso. Comunque il Professor ha colto questo messaggio e,
martedì che viene, ci si vedrà con Canio e tutti i Gruppi per negoziar sul
metodo, sui tempi e sulle modalità di discussione. Quindi, lo ripetiamo,
comunque mercoledì si va dentro nell’aula a vivisezionar ancora sta “ Zanetta”
, ma non sarà l’ultima volta perché la procedura ha ancora da fare poi un altro passo dentro l’aula, ma quell che Canio ancor non
sa, il giorno poi subito seguente si vedrà ritornar sul tavolo quella proposta che
già noi presentammo, che, in parte, discutemmo e che poi, per un dovuto approfondimento,
ritirammo, o meglio sospendemmo. Ora, messa a punto, revisionata, ammodernata ed
integrata, puntualizzata e precisata, essa è, di nuovo, pronta per ritornare in
aula a tentar di silurare “la Zanetta” prima che approdi in aula l’ultima volta
al voto del Consiglio. In parte contiene anche sorprese, in parte contro deduce
ai tanti pareri, in giro, raccattati per difenderla; si è lavorato insomma sul
testo e sulle carte, si son fatte, persino, indagini bancarie, ma in questo
momento non mostreremo i risultati; comunque è un bel siluro, assai pesante, di
norma si usava ad affondar le corazzate, giovedì che viene scende in acqua e lo
si avvia sull’obiettivo. Lo centri o non
lo centri, lo centri e non lo affonda, importa poco, importa che l’equipaggio
del comandante Canio sappia che è in arrivo e che quando arriverà l’ordine del
voto, se vota contro, forse la nave sarà salva, ma l' equipaggio affonda.
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