
Tempo un po’ di giorni e torna in aula la “
Zanetta”. Non sarà l’ultima volta, forse la penultima, magari la terzultima,
speriamo noi sia l’ultima. Canio ha messo in campo l’artiglieria campale,
posizionato tutti i pezzi, approvvigionato un po’ di munizioni e, adesso, è pronto per lo scontro. Che sia pronto, però,
è tutto da vedere, le carte le ha già
depositate e son le controdeduzioni a un po’ di osservazioni che il pubblico ha
inviato a seguito della deliberazione con cui venne “adottata” la variante. Che
si sia trattata di adozione forse, a questo punto, è proprio il caso di pensare, tanta è l’ostinazione
e l’affezione cui Canio sembra pervaso dalla cosa, tanto da farsene una ragione
personale, ma che più all’ onore, viene a pensare al disonore. Comunque sembra
pronto e forte, si fa così per dire, dei pareri che è andato a raccattare,
fatti redigere i testi dai noti progettisti
progressisti, affronterà l’aula protetto dalla truppa che per l’occasion vorrà
schierata al gran completo per dimostrare potenza, virtù, coraggio e
abnegazione. I pezzi, quindi, son tutti
già disposti e conosciuti; la tecnica
consiste, laddove la risposta li imbarazza, di evitare la domanda, far finta di
niente, parlare al più dell’altro o, forse, neppur neanche di quello. Già la
vediamo dunque la serata, magari l’argomento, anche sta volta, lo tratta da
quando suona l’ora mezza a quando risuonano due tocchi, certo non è un interpellanza,
ma se la truppa non può fare la nanna, sta volta gli chiede la pazienza: è la “
Zanetta”. Forse anche sta volta non mancherà, poi già sul finale, l’abbraccio in aula tra Canio, capitano d’avventura e il gran
patron sempre ben posizionato e attento dentro l’ aula. Cosa succederà davvero, comunque e presto, lo
vedremo, noi intanto lavoriamo ad innescar sta bomba termo nucleare che, prima
o poi, fa un altro botto.
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