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martedì 4 novembre 2014

LUNGO DEGENZA



Avanti piano, ferma pari tutto, indietro sinistra piano, avanti destra un quarto; con questo linguaggio un po' da marinai sembra così di definire i passi, assai stentati, con cui procede il buon Governo, si fa per dire, verso l'approdo ormai sempre più prossimo e vicino. Diventa difficile, persino, fare la cronaca del giorno dopo giorno tante sono scarse le ultime notizie che passano tra i muri del Palazzo ormai invernato. L'Alcade è sempre più un ragazzo, precocemente, un poco stanco che la prospettiva certa di perdere la fascia tricolore non aiuta. Per ora un successore ben solido e sicuro mica c'è, così che manco di fare in prospettiva il Vice di un Capo designato manco questa mica c'è. Degli altri è meglio non parlare; del Vice è bene non fidarsi, capace di fare giravolte tante volte, di stringere alleanze la mattina e di cambiarle prima che sia sera. A noi, personalmente, ha fatto un giuramento sul suo onore; ma se appena lo tradisce, noi questo pure lo giuriamo, pubblichiamo. C'è sempre l'eterno Professore; aveva confessato che avrebbe riflettuto sul futuro, sembrando propenso a uscire dalla scena che poco lui gradisce, ma mentre la pensione dalla scuola ormai è vicina, avendo in prospettiva anche più tempo, potrebbe pensare di restarci nel Palazzo per la vita, compiendo per intero un ciclo naturale che inizia dalla maggiore età e finisce al campo santo. Degli altri non parliamo; qualcuno accennava all'altro dei legali che stan dentro il Governo, tal detto Falciola quale delfino in campo al posto dell'Alcade, ma costui sembra negare e poi…., e poi ci sta solo deserto. Quindi si va manco alla velocità d'abbrivio, ma a moto ancor più lento, a momenti anche un po' fermo. Ci sono sì le pratiche e i dossier che stanno tutti quanti ancora aperti, ma le notizie poco allegre che filtrano, ugualmente, dalle crepe aperte nel Palazzo, non lasciano trapelar nulla di buono per cui, si pensa, che il nostro amato Alcade si senta abbandonato tanto da diventar quell'ira, cui sembra troppo avvezzo, l'unico rimedio antidepresso. Se questo è il quadro non ci rimane allora che tentar qualche sortita, di presentar a raffica interpelli, per tener in vita un po' questo Governo sino al giorno in cui abbia a esalar l'ultimo respiro.

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