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venerdì 11 settembre 2020

L' ALBERGHIERA A CONFRONTO




I candidati impegnati nella conquista di quel che resta del Palazzo, trattano la questione " Alberghiera"forse un po' troppo in sordina. Certo che la questione imbarazza un po' tutti, salvo eccezioni, perché, chi più chi meno, quasi tutti ne hanno avuto a che fare e i risultati si vedono, o meglio  proprio non si vedono. C'è da dire che la carta vincente nessuno sembra disposto a giocarla. Uno dei soggetti che maggiormente ha avuto a che fare con la questione, re Milia, liquida in tre righe contenute nel programma la questione, non indicando alcuna soluzione, ma poi mi pare che in uno dei suoi numerosi programmi televisivi abbia comunque escluso la soluzione accorpamento scuole medie/elementari per lo scambio con l'alberghiera. Insomma, questo candidato sembra avere idee chiare, ma per ora solo in negativo; eppure da uno come lui dovremmo aspettarci qualche cosa di più, evidentemente la strategia elettorale utilizzata ha consigliatro di evitare, quanto più possibile, di sbilanciarsi e per il momento di attestarsi al fianco del partito delle mamme che sembra sia quelle che dovrà decidere la questione. Questo partito sembra infatti influire negativamente, dal mio punto di vista, e far sì che nessuno sposi soluzioni razionali. Non lo fa il Comandante che mette in programma l'idea più bizzarra che la campagna elettorale ci riserva, ossia quella di costruire una montagna di cemento dietro, accanto, sopra o sotto, non ho capito, la villa Palazzola, per farci l'alberghiera. Non lo fa la Severino che, sì presenta una soluzione magari accattivante, ma che non fa i conti con il fatto che sul collegio ci hanno messo un vincolo monumentale e che messa lì l'alberghiera, la logistica non sarebbe proprio la migliore, anzi, delle peggiori; non lo fa il quasi ex Borgomastro che, dopo aver oggettivamente sposato la soluzione dello scambio elementari/medie e averselo fatto bocciare dai suoi, ritorna sulla soluzione Campetti, con una cocciutaggine che il tempo perso non sembra aver mitigato, ma si sa che a lui interessa la strada. Insomma, a dispetto di ogni previsione demografica, peraltro più che certa, che indica un prossimo crollo verticale della domanda di istruizione primaria e con la prospettiva di rimanere con le aule vuote, nessuno, ma proprio nessuno ha il coraggio di indicare la soluzione più razionale e quindi anche quella che un 'amministrazione pubblica dovrebbe seguire. Il tentativo in corner del Borgomastro è stato stoppato dai suoi stessi ex compagni di strada, ma da governanti ormai sclerotizzati, non si poteva aspettarsi niente di meglio e così è stato. Nessuno dunque dimostra il coraggio di indicare l'unica soluzione che la ragionevolezza imporrebbe e, con un'unica variante, l'Ente Provincia ha alla fine tentato di proporre. La variante sta che non un euro avrebbe dovuto essere speso nel collegio per la soluzione tampone, ma destinare gli spazi vuoti del Palacongressi a ospirare, con soluzioni temporali, le aule ora occupate nell'ultimo piano delle elementari, con evidentemente un bel risparmio. Nessuno ci ha provato, vorrà dire che chiunque vincerà, ricomincerà un altro inutile giro di giostra: bravi.

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