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lunedì 14 settembre 2020

LA QUESTIONE URBANA



 

Un altro dei problemi importanti della cittadella viene solo sfiorato dai programmi dei candidati. Infatti passando in rassegna i testi dei singoli programmi, la somma delle righe dedicate alla questione urbana, tiene lo spazio di ben sette righe scarse. Forse è meglio, così evitano di promettere, considerando che la materia viene storicamente utilizzata, un po' da tutte le amministrazione che si candidano alle elezioni e in Italia, per fare cassa di voti. Qui, questa volta si preferisce il silenzio o quasi, una strategia che magari sarà stata giudicata premiante un po' da tutti o che invece può nascondere da un lato un vuoto propositivo preoccupante o, dall'altro qualche recondito disegno che è meglio non rivelare. Se però è vero che i programmi non dicono molto o dicono quasi nulla, è poi anche vero che nelle pieghe si trovano altri riferimenti alla questione urbana che sarebbe meglio venissero spiegati meglio. Mi riferisco, per esempio ad un accenno che il programma Severino fa a " casette " nella località del giardino Alpinia. Almeno io ho capito così, e non mi pare cosa da perseguire. Così come il riferimento all'Alberghiera alla Palazzola del programma del Comandante è uno schiaffo alle norme sovraordinate contenute nel PPR e quindi sarebbe bene cancellarlo subito. Il quasi ex Borgomastro ci annuncia che rifarà tutto il piano regolatore. Beato lui, questo significa che vorrà governare ancora per i prossimi venti anni. Peccato non ci dica nulla sulla natura dei cambiamenti che vorrà apportare e senza questo elemento su che cosa siamo chiamati a votare ? In questo caso però poco importa; l'ex quasi Borgomastro non è nella lista dei possibili vincitori e quindi lasciamogli non dire tutto quello che non vuole. Ma della stessa indeterminazione sofre pure il programma Severino anche se accanto ad una revisione generale, del piano, accenna ad un'attenzione verso i centri storici, casette a parte. Se poi andiamo al candidato per eccellenza, quello da noi preferito, tal re Milia, qui la sua decennale esperienza nel fare e disfare varianti strutturali, varianti stralcio di quella strutturale e variantine, la si coglie laddove scrive che vuole cambiare tutto. Questo tutto è l'unica cosa a cui dobbiamo prestare fede, quanto al resto, lo scrivente il post non crede neppure in una riga rispetto alla sua presunta e dichiarata conversione green. L'uomo bocciato nella materia a pieni voti da Mattarella non deve uscire con trovate di questa portata. Lui avrebbe il dovere di declinare in maniera puntuale e dettagliata quali siano le sue reali intenzioni rispetto alla questione urbana; se non lo fa, c'è un motivo, forse recondito e comunque non è più credibile nella materia. Nessuno ha raccontato la verità, ossia ha detto che la revisione del piano deve innanzitutto fare i conti con il recepimento del Piano Paesaggistico Regionale, il che non è proprio una passeggiata gradita a tutti, specie ai robusti padroni economici della cittadella.A noi, per ora non rimangono che questi striminziti programmi che, per completezza di informazione vi posto qui sotto, il che non mi pare né molto, nè tutto. Le sorprese arriveranno dunque dopo le elezioni, comunque andranno.


Severino : Revisione Piano Regolatore Generale (PRG) e agevolazioni per recupero edifici in aree urbane definite “centri storici”;

Bottini: Revisione completa del PRGC Redazione del Regolamento

Re Milia : Le norme tecniche ed il piano regolatore generale sono ormai obsoleti e inadeguati e, dunque, da rivedere. Massima attenzione è da riservare alle politiche green e ai forti incentivi anche premiali sul piano edilizio per il recupero dei fabbricati, soprattutto nelle frazioni.


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