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giovedì 1 ottobre 2020

L'EREDITA'

Torna L'Eredità, ma l'edizione è 'speciale': cos'è cambiato | superEva 


Con l'avvio del mandato che la "cerimonia" di questa sera si apresta a celebrare, si apre anche la pratica di successione. In genere gli eredi non vedono l'ora di farsi leggere il testamento, curiosi e impazienti di vedere che cosa abbia a loro riservato la buon anima. Come poi in tutte le famiglie, qualcuno sarà più contento di altri e magari ci sarà pure qualcuno escluso dalla spartizione. Nel nostro caso però il testamento si aprirà con l'elenco delle voci che costituiscono il passivo ereditario, il che renderà amara la vittoria e farà sì che le celebrazioni si concluderanno molte presto in quanto i "creditori" faranno la fila davanti alla porta del Palazzo in attesa di riscuoteri i crediti maturati. I creditori, in questo caso, sono gli elettori che hanno espresso un voto per chiudere i debiti e non per aprirne altri. Il notaio presenterà un inventario dei beni che costituiscono i cespiti ereditari e accanto ad ognuno di loro indicherà il segno attivo o passivo che li contraddstingue. Terminate quindi le formalità di rito, si entrerà nel vivo e a quel punto la festa sarà proprio finita. Comunque qualche cosa possiamo anticipare, sforzandoci di fare un primo elenco di quelle che, a nostra memoria, ci sembrano le voci più rilevanti del passivo, annotando a fianco un'ipotesi di soluzione per la loro estinzione.

1) Porto: che altro sen non completarsi il dossier conoscitivo con l'acquisizione del parere legale e della possibile soluzione tecnica, senza dimenticare di aprire, ove non sia stato fatto, il sinistro presso la compagnia assicurativa che dovrebbe coprire i rischi derivanti dalla gestione del cantiere. Quanto al resto, la vedo ancora lunga.
2) Piscina: Che altro fare se non provare a rimettere in gara la sua gestione, evitando gli errori del passato, ma senza offrire alibi al gestore rimosso.
3) Alberghiera: L'unica soluzione razionale è la ristrutturazione dell'edilizia scolastica secondo l'ipotesi dell'Ente Provincia con però la variante di un riuso provvisorio del palacongressi per ospitare le aule ora alloggiate nelle elementari. Il resto è tutta una perdita di tempo e di altri soldi. Le mamme di oggi non sono quelle di domani.
4) Palazzola: A breve la Cassazione emetterà sentenza, probabilmente favorevole, nel contezioso Comune/SAB. Non ci sono alibi per la Regione, deve mettere altri soldi. Li ha dati a" Zanetta" adesso li trovi anche per la Palazzola. Tutto il resto: Fondazione/ partecipazioni/sì, no, un tanto a me, un tanto a te... Tempo perso e anche soldi.
5) Villa Ostini: la buon anima del Borgomastro ha dimenticato di scrivere nella convenzione dove e come devono essere fatti gli standar a parcheggio pubblico. Non li volevano lì perchè non si devono fare in centro, così sta scritto. Non si faccia l'errore di distruggere l'orto dei Rosminiani; scavino e se li facciano sotto l'albergo nuovo.
6) Deposito provvisorio. Prima o poi, forse prima che poi scadrà l'autorizzazione per il deposito del materiale dragato nel porto e portato sulla motta Vinea. Che si fa ?
7) Palacongressi:Beh, intanto ci metterei le aule provvisorie per l'alberghiera, ma con un allestimento leggero che costi poco e che si rimuova in fretta e quanto al resto credo che basti provare a sondare il mercato e qualche cosa di nuovo e intelligente dovrebbe trovarsi.

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