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mercoledì 21 ottobre 2020

VIETATO SBAGLIARE








Dopo quasi un ventennio di demoralizzanti risultati, per usare un eufemismo, in realtà di molto peggio, il nuovo governo che, fresco fresco, si è insediato al Palazzo della Perla, ha un dovere prima di ogni altro: non sbagliare. Se infatti c'è qualche cosa che non può permettersi è proprio quello di commettere errori. Se lo facesse, difficilmente sarebbe perdonato, in realtà finirebbe l'ultima speranza che le persone per bene di questa cittadella, mal messa sul fronte pubblico, hanno a che possa rialzarsi con un minimo di dignità. Si dirà che i problemi sono tanti e troppo a lungo trascurati; si dirà che ci vuole tempo per invertire, non tanto una tendenza, ma una vera e propria erronea direzione di marcia battuta da tanti anni; si dirà che non si può imputare all'ultimo e nuovo arrivato, tutto quello che è stato invece perdonato, o concesso di fare ad altri; si dirà che gli altri non avevano il virus e invece adesso c'è pure quel problema; si dirà che la trascuratezza di tanti anni non può essere recuperata in poche stagioni . Tutto vero, tutto giusto ma invocare tutte queste cose come esimenti rispetto al futuro, non è possibile e questo perché lo scopo di un governo nuovo è proprio quello di caratterizzarsi diverso rispetto al passato, specie quando quel passato è inguardabile e il nuovo governo si presenta, almeno un po', alternativo rispetto a chi lo ha preceduto. Detto questo quale premessa, nel merito la questione si pone rispetto ai temi che da molti, anzi troppi anni, attendono una soluzione o una risoluzione o meglio ancora una rivoluzione:porto/alberghiera/parcheggi/amministrazione trasparente e efficiente / vasca per il bagno/pianificazione urbana decente/ pala congressi / manutenzione e riqualificazione dei beni pubblici/ Palazzola / destagionalizzazione turistica; quest'ultimo lo aggiungo io durante e dopo il virus. Sono tanti, ma non infiniti, inutile però aggiungerne altri. Per ognuno di questi vi sono soluzioni, magari più soluzioni e questo non sembri un'ovvietà quando per troppo tempo è parso che addirittura soluzioni non vi fossero: vedi porto e alberghiera. Ma se invece dovrebbe essere ovvio che soluzioni ci sono, torniamo al punto che non possono essere adottate quelle sbagliate. Si dirà che quello che è giusto per uno è sbagliato per altri e quindi la premessa metodologica non è corretta. Non si confondano le soluzioni con le opinioni, solo queste ultime sono: opinabili, appunto; le altre invece devono reggere ad una verifica critica, fondata su elementi che sono, essenzialmente, quelli razionali, in fondo si tratta di amministrare, non inventarsi altro. Evitare l'emotività e la conseguente precipitazione nelle decisioni sarebbe quindi buona regola da seguire, dando magari per scontato un qualche allungamento nei tempi decisori, poco male, in questi casi il tempo perso si guadagna dopo, altrimenti vedi il porto... Ma non basta, bisognerebbe anche essere capaci di ribaltare convinzioni che magari si credono inossidabili e quindi essere pronti a sposare alternative che magari non si sarebbero immaginate o volute; non importa da dove vengano, purché reggano al vaglio della ragione della buona amministrazione. L'ho già fatta troppo lunga, passo a conclusione, declinando qualcuna delle questioni prima indicate per indicare possibili errori di percorso. Sarebbe un errore trovare la soluzione finale per il porto senza indicare un qualche responsabile a cui inviare il conto finale; sarebbe sbagliato rabberciare soluzioni per i pacheggi senza una visione di città a zero auto in sosta a vista; sarebbe un errore inseguire una riappropriazione comunale della Palazzola che libera la Regione dalle proprie responsabilità; sarebbe un errore cercare una soluzione Alberghiera senza avere dinnazi la curva in picchiata, prossima ventura, della popolazione scolastica della scuola primaria; sarebbe un errore ammagliarsi per l'offerta di un paio di centiaia di camere d'albergo in più se significa sacrificare la qualità di paesaggio; sarebbe un errore tollerare ancora un' amministrazione inefficiente e poco trasparente, addirittura opaca e poco equa. Potrei continuare,ma mi fermo qui. Per ora.


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