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martedì 22 giugno 2021

CONTROCORRENTE


Frasi, citazioni e aforismi sull'andare controcorrente - Aforisticamente


Sono stato molto dubbioso se scrivere e pubblicare questo post perché immagino possa essere divisivo e, in una circostanza come quella che tratta, innalzare polemiche o anche solo dibattiti, non mi sembra di buon gusto. Con questa premessa e con tutte le cautele del caso, alla fine, ha prevalso la decisione di pubblicare. Mi riferisco al “Mottarone”, il luogo che, suo malgrado, è diventato simbolo di una tragedia e adesso si vorrebbero evitare i contraccolpi economici che quell’evento, in parte e inevitabilmente, sta provocando e procurerà. Da lì, da questa esigenza di “sopravvivenza” sarebbe uscito questo slogan: “Mottarone i love” che unirebbe la confessione dell’ innocenza della montagna rispetto a quanto è successo, con la dichiarazione di un rinnovato atto di amore nei suoi confronti. Va tutto bene, o meglio andrebbe tutto bene, se questi intenti positivi avessero la possibilità di eliminare il dolore dei superstiti delle  vittime. Purtroppo, per molto tempo, il nome di quella montagna, in loro, rinnoverà un dolore, un vuoto che si aprirà nell'animo solo a sentirlo pronunciare o a vederlo scritto, perché, non c’è nulla da fare, quella sarà inevitabilmente la montagna: “maledetta”, quella dove le vittime non avrebbero dovuto salire in quella domenica radiosa di maggio con quella funivia, diventata pure lei: “maledetta”. Un luogo è diventato un simbolo che, per le emotività che ha coinvolto, ne ha soppressi altri, positivi, che pure sino ad un attimo prima di quell’evento lo rappresentavano, ed è rimasto e rimarrà per molto tempo l’unico a rappresentarlo, ma in negativo. Bene quindi rinnovare un atto di amore, ma probabilmente non basta, anzi rischia un effetto opposto, cioè aprire la ferita, non chiuderla, perché il tempo del lutto non è ancora passato. E’ l’intento, il fine che unisce insieme in quel manifesto l’atto immateriale dell’amore con l’esigenza economica di un luogo diventato evocativo di dolore che non va bene. Esso rischia non una riconciliazione, ma un’ ulteriore divisione, tra noi, cittadini inermi, che rispetto a quanto accaduto siamo innocenti, ma che dovremmo chiedere e ottenere perdono e loro, i superstiti delle vittime, che solo quel nome offende, toglie respiro al loro animo, sgomenta. Chiunque nella sua vita ha provato un grande dolore sa che esso ritorna evocato da segni anche minimi e che solo il tempo sana. Quello striscione, aperto come uno slogan pubblicitario che saluta chi arriva, forse, non ci voleva. Le bandiere, nelle circostanze, si abbrunano, non svettano libere nel vento.

1 commento:

  1. Io non so se ci voleva o no quello striscione: ma concordo sul fatto che per non poco tempo la nostra montagna sarà, PURTROPPO, adombrata da un velo di dolore e da una ripresa tutta in salita.

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