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martedì 1 giugno 2021

TRA DIRITTO E VERITA'



Tra l'inquirente e la giudicante è dunque nato un conflitto che, anche se fisiologico, diversamente la seconda che ci starebbe a fare, a noi, opinionisti della domenica, ci lascia un po' interdetti, anche perché non disponiamo di tutti gli elementi di conoscenza e di " sapere giuridico" che altri hanno o dovrebbero avere. Chiunque si era fatta un'idea da quel poco o troppo che i media, sbarcati in massa sulla costa della cittadella, avevano fornito o che noi da soli pensavamo sapere. Niente di male per carità: colpevolisti e innocentisti ci sono stati in tutti i casi giudiziari della Repubblica e anche questo non si sottrae. Certo che un evento, pur tragico che è stato, comunque sempre un incidente sul lavoro, rischia ora di diventare un giallo e trasformarsi in qualche cosa molto diverso rispetto al suo nascere. In fondo, dopo le prime battute, la cosa sembrava chiara e trasparente: i morti erano tanti, terribilmente tanti; la causa prima: la rottura della fune era chiara, i motivi meno, anzi per nulla; poi la causa secondaria, ma determinante, era venuta fuori a distanza di non molte ore: il freno levato e si sapeva anche chi lo aveva levato e si pensava di sapere anche chi altri sapesse che era stato levato sospettando, questo sì, che anche gli altri se sapevano, avessero pure disposto o comunque avallato. Questo ragionamento che penso si sia rapidamente diffuso, forse era stato anche quello che avevano fatto quelli della Procura, disponendo peraltro di qualche elemento in più. Ma arrivati tutti davanti al Gip, le cose hanno cambiato il loro corso e gli indagati sono tornati a casa, più o meno liberi. Lo scoramento avrà preso i più, ma non sta scritto da nessuna parte che la verità coincida con la giustizia, o meglio, in questo caso con il diritto. Se un teste racconta una versione, magari credibile, e tutti gli altri ne raccontano un'altra, magari incredibile, noi siamo propensi a credere al primo che ha parlato fuori dal coro, ma in diritto le cose non vanno così e passa la versione fornita dalla maggioranza dei testi. Deve essere andata così, per ora. Noi dobbiamo farcene una ragione, sperando però che l'indagine non si perda per strada , non depisti, non esca dalla corsia e vada verso il traguardo. Si giri tutto come un guanto, si approfondisca ogni aspetto, si scoprano le cause, si chiarisca l'ambiente, si vada in fondo come spesso si dice, ma si eviti, come spesso pure accade, che si vada talmente in fondo che non ne emerga più niente. Il garantismo va bene, ma per fare giustizia non per evitarla, rinviandola all'infinito.

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