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lunedì 19 giugno 2023

OPERE D'ARTE


Prende forma, anche se non si vede, il fantomatico piano della viabilità e parcheggi destinato a rivoluzionare la cittadella e le cattive abitudine dei suoi cittadini, impegnati a perdere il loro tempo libero a cercarsi un posto dove parcheggiare. Annunciato da molti mesi, come ormai di pessima abitudine, non è ancora transitato nulla all'albo informatico, quello che dovrebbe informare di ciò che succede, ma che, troppo spesso, si scordano di aggiornare. Ebbene, due sono i primi risultati tangibili dell'attivismo del Palazzo sul tema: il primo è l'avvenuta approvazione da parte del Gabinetto di Governo del progetto fornito da Stresa Servizi del vecchi/nuovo parcheggio in zona Lido. Per intendersi, un investimento di 560 mila euro che garantirà un saldo di circa 14 auto in più rispetto a quelle che già oggi ci stanno, Certo, saranno tutte messe in ordine e per benino su due livelli di parcheggio anziché su uno soltanto come ora, ma comunque sempre 40 mila euro a nuovo posto auto il che sarebbe anche accettabile se l'opera risolvesse qualche cosa, in realtà poco o nulla. Rimarrà un esercizio di architettura  da parte del progettista, forse reputatosi artista dove descrive le soluzioni architettoniche che evocano, a suo dire,  il profilo delle montagne sullo sfondo. Beato lui. Rimane sconosciuto perché mai non si abbia optato per un terzo livello di piano, cosa, a giudizio di molti, fattibilissima, precludendosi, probabilmente, causa la scelta dei materiali costruttivi, anche la possibilità di crescita futura. Evviva. Il secondo risultato, ormai imminente, è il parcheggio del nuovo porto. Oddio il porto non c'è ancora , ma fa lo stesso. Comune qui le cifre salgono. Non si conosce ancora il totale perché ne  manca un pezzo, vero che ci sarà pure un locale di servizi,  ma anche in questo caso si crede che il costo unitario non sarà tanto diverso da 40 mila per auto. Il blocco dell'opera imposto dalla prima giunta Severino per cercare che i 40 posti potessero diventare magari 80 e poi, allungando un po' l'opera, 160, non è servito a niente. Nessuno lo ha mai spiegato in maniera soddisfacente, ma su due livelli l'opera non si è voluta fare. Qualcuno dirà che non si è  potuta fare, ma avrebbero dovuto essere spiegate un po' meglio le ragioni, invece si è optato per la Severino due e morta lì. Anche in questo caso, nessuna possibilità di estensione futura, sia orizzontalmente, avendolo troncato con una chiusura definitiva, né tanto meno verticalmente  avendo colmato il vuoto che c'era. Finita lì, se questo è l'avvio del piano parcheggi, non basteranno  alcune decine di milioni di euro a soluzionare il problema e dove prendere le risorse nessuno lo sa e lo dice. Tanto non lo dice che, tornando al tema dell'albo informatico, nessuno del Palazzo si è ancora sognato di svelare la cifra con la quale è stata chiusa la monetizzazione illegittima dell'obbligo di parcheggi pubblici dovuto dalla villa Ostini; anche lì circa 40 auto. Certo che sarà molto divertente o imbarazzante, dipende da che parte si guarda, se mai dovessero essere confermate le cifrette scritte nella convenzione. Insomma si  chiede 10 e si spende 40. Dunque l'interesse pubblico è sempre al primo posto nell'attenzione di chi ci governa e possiamo stare tranquilli, ma intanto via l'abuso d'atti che paralizzava e tanto spaventava i Palazzi Italiani.            

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