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venerdì 22 giugno 2012

SOLSTIZIO COL CONSIGLIO I


Ore 21, quasi c’è nessuno, poi  pian piano qualcuno si fa avanti, Canio è il primo, è pronto, seduto sulla cattedra si è tolto anche la giacca, arriva minoranza, sta volta è uno soltanto e gli avversari quasi tutti, c’è anche tal Coppola che questa volta si siede in fondo al banco e, quasi sempre, si asterrà. Comincia con l’appello, son quasi più gli assenti che i presenti, comunque si va avanti e il primo a essere trattato è il così detto piano del triennio delle opere.  Quattro parole dette da Canio è presentato, solo che è anche belle tutto già cambiato e di quel piano messo, per legge, in deposito, non c’è più niente, è un altro piano, dove le opere slittano e si cambiano, dove quel porto prende il posto e si mangia i soli quattro soldi disponibili. Eccezione dunque solleva minoranza, eccezione perché la legge manco è rispettata , si cambiano le carte in corso d’opera e non si mettono in deposito e quanto ai contenuti, manco l’ombra. Vi ricordate la bagarre scoppiata in aula su quella previsione per la piazza detta di Marconi ? Poi il Vice disse e si corresse, che la ragione invece c’è l’aveva proprio il Valle. Correggeremo disse ancora, infatti torna in aula tale e quale, cambia l’anno, va in fondo di mandato, tutto lì, ma è sempre il solito parcheggio, rifatto in superficie. Parole al vento, caro Canio, parole al vento e tanta confusione nei programmi e nella testa; loro l’approvano, noi glielo bocciamo.
Si passa al piatto forte della sera, quello del bilancio “preventivo”. Piervalle alza il suo dito  e chiede che il Dottore sia fatto esente dal leggere tanti di quei numeri, quelli si depositati e conosciuti; "mi spiazza un po’ questa richiesta" replica, gentile, il nostro buon Dottore, "ma ci provo". Canio lo invita e lo sostiene, pure Lui, ad esser un poco anche coinciso. Così comincia  la lettura ritagliata che arriva, presto, in fondo alle cartelle preparate.
E’ una serata sotto tono, il capogruppo Galli, persi i gradi, evita i sermoni  che sempre era solito illustrare, non si capisce cosa pensi, sta assorto, un misticismo prolungato dura tutta la serata. Tocca quindi all’unico Piervalle che, questa volta, da lettura di un documento sul bilancio. Non c’è l’aspetto tecnico, va al nodo, l’assenza di un progetto di mandato al passo con quella che è la crisi di finanza che investe anche quella degli enti comunali. C’è l’accusa per quel buco dentro l’acqua che è quel porto e che si mangia, per intanto, tutta la nuova imposta di soggiorno, c’è la sintesi di tutto ed in fondo l’infausta previsione: “ Bravi, siete in vista dell’ultima boa, girata la quale inizia la discesa e si va al traguardo. Non vi arriverete da vincitori, ma da perdenti “.
Lo approvano il bilancio ed il Consiglio va, ancora, un poco avanti; c’è il solito gettone di presenza che Canio, che non c’entra proprio niente, invita tutti i suoi a prenderselo anche loro, così va in lite con Piervalle che contesta l’  intervento inopportuno, poi votano e l’esito è scontato.
C’è la richiesta di due Chiese, quella di Carciano e quella su di un' Isola. Son solo 5 mila euro, vanno all’ Isola,quella di Carciano è proprio quella sotto inchiesta.
Si va verso la fine dell’ordine del Capo, c’è ancora un piano di un privato per un riassetto in Selvalunga, c’è forse da pagare la Pro Loco se mai si prende in cura la sala del Canonica, c’è un cambiamento alla convenzione con Nebbiuno.  E’ finita, adesso viene minoranza e allora torno dopo.      

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