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mercoledì 14 maggio 2014

PALLA AL CENTRO


S' inverte, sembra, la serie nera che ha visto, troppe volte, il Palazzo andare sotto una volta sottoposto al giudizio delle corti. Punto a capo dunque sulla vetta e la questione delle terre ritorna ancora quella che già era. Il collegio dei giudici invocato non ha condiviso, infatti, ciò che aveva deciso un solo magistrato e la contesa delle terre si ferma al punto in cui il Palazzo le aveva già occupate e consegnate per praticare lo sport dello sci. Quanto successe dopo più non conta perché ora i giudici civili ci dicono che a loro non compete, ma è questione che tocca, invece, ai giudici del TAR. Tot capita tot sententiae dunque anche sta volta, così il Palazzo prende fiato. La questione però non sembra chiusa perché quella contesa era già davanti al giudice del TAR ora indicato che non ha emesso ancora la sentenza e quindi…. Quindi se non c'è una qualche intesa, prima o poi, ne uscirà un'altra di sentenza. Frattanto però pare che il Palazzo prenda altre misure e l'ultima, in ordine di tempo, sembra che sia quella che vuole riaprire di nuovo gli atti per addivenir, "eventualmente" scrive, alla acquisizione coatta dei diritti sulle terre oggetto di nota assai contesa col nobile Casato. Insomma questa vicenda già ormai assai lunga, è destinata a prolungarsi ancor nel tempo prima che la parola fine la si scriva: pende il ricorso del Palazzo al CDS avverso la decisione del primo grado che lo mise sotto nella contesa con la Aghe; pende ancor la decision di primo grado con il Casato che contestò l'esproprio fatto dal Palazzo; ha riaperto poi da capo, sempre il Palazzo, l'iter, manco tanto breve, per addivenir, di nuovo, all'acquisizion coattiva, sta volta " eventuale" dei diritti sulle stesse terre e poi per l'Aghe ci sta pure di mezzo la questione dei diritti di uso civico. Insomma un bel groviglio ancora da sbrogliare per cui su, su che Canio si dia subito da fare.

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