Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

giovedì 15 maggio 2014

CALMA E GESSO


Va lenta anche quest'anno la presentazione del bilancio di Palazzo.
 
L'appuntamento, per tradizione, tra quelli più attesi e importanti, si trasforma, a mano a mano, in un rito assai formale e molto poco sostanziale. La legge pure ci mette anche del suo, consentendo di differire, quasi sine die, il giorno fissato per il voto. Un governo poi come il Canio due, che quanto a idee va scarso e che si è fatto ingabbiare anche nel patto con qualche anno di anticipo sui tempi, del momento del bilancio non ne vede neppure l'importanza, anzi ne farebbe a meno volentieri. Verrà comunque risolto quindi, più a meno a metà giugno, lo stanco rito di quel voto sull'ultimo anno di bilancio vero e proprio. Per verità e con probabilità sarà pur Canio a metterci del suo su quello dell'anno prossimo venturo, ma posto a ridosso del voto che sarà tra aprile e forse maggio, vedrà la luce un documento tecnico e non certo programmatico. Da quanto abbiamo detto, però non è che ci aspettiamo chissà cosa, anzi poca cosa. A scapito di quanto sempre dichiarato dai vertici al governo, non sarà neppur quest'anno assai difficile quadrare e chiudere sto conto. Ci ricordiamo ancora le strane dichiarazioni intorno al voto in cui il Capo del Governo cittadino era solito parlare di sacrifici pesanti, da loro sopportati, o, per merito loro, attenuati, a seconda delle diverse circostanze. Difficile capire se scherzasse o se, invece, pensasse di parlare seriamente perché la fine della storia era poi sempre la stessa; che fosse l'ICI, che poi venisse l'IMU o che ora sia la TASI e anche pur la TARSI o non so come si chiami, i soldi per mantener in vita sto Palazzo c'erano eccome e ci saranno ancora. Che dire poi delle sorprendenti pur sue dichiarazioni ripetute circa le virtù nascoste del Governo con cui affermava, e si vantava, di esser capace di non aumentar la pressione del fisco federale. Tra imposta di soggiorno che non c'era e imposta di sbarco che non c'è, ma solo ancor per poco, si è fatto un gruzzoletto che sfiorerà, da solo, i 900 mila euro l'anno per imposte. Come vedete non è poi così difficile quadrare sempre il conto, raccontar che non si toccano le tasse, dire che si fanno i sacrifici intascando indennità mica dovute e solo entro un anno dopo, complessivamente, rimborsate.

Nessun commento:

Posta un commento