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venerdì 9 maggio 2014

TOT CAPITA TOT SENTENTIAE










Senza infamia e senza lode dunque, così l'abbiamo già chiamato quel rendiconto dell'anno che, ormai, ora si è chiuso. Delle indennità pagate ai governanti e manco subito rimborsate abbiamo già parlato, per ora quindi avanza e basta, poi ci sono le spese legali, quelle che non bastano mai e che, da un po' di tempo in qua sembra che producano più guai che benefici. 121 mila 404 euro sono gli euro pagati a tale scopo nell'anno che è trascorso. 75 mila 800 sono i nuovi euro che sempre nell'anno che è trascorso Canio e il suo governo ha impegnato per fronteggiare e difendere il Palazzo dal contenzioso che lo minaccia. Tutti questi bei soldi, nostri naturalmente, che cosa hanno prodotto pure lo sappiamo; qualche successo e molti insuccessi, alcuni dei quali clamorosi. Tot capita, tot sententiae si dirà; può darsi, ma quando gli esiti negativi ricorrono con troppa frequenza qualche dubbio è lecito, anzi doveroso porselo, tanto più che mai come ora nel governo siede una maggioranza di componenti togati. Dunque al contenzioso si va perché si è chiamati in causa e quindi occorre difendere gli interessi dell'Ente che si governa o che si dovrebbe governare, almeno così dovrebbe essere. Dunque al contenzioso si va perché si cita in causa un qualcuno che minaccia sempre gli interessi dell'Ente. Insomma nell'un caso e nell'altro se questi interessi esistono e la minaccia è reale, l'esito della causa dovrebbe essere scontato, invece non lo è, anzi. Anzi, troppe volte i giudici hanno detto giusto il contrario, cioé che non era l'Ente minacciato, ma che l'Ente era quello minaccioso e i minacciati erano gli altri. Con buona pace del governo dei togati, dunque, i giudici ci dicono, con una certa insistenza, che gli uomini che ci governano sono ingiusti; non curano i veri interessi dell'Ente, non lo difendano dalle minacce, provocano atti che minacciano altri e così via. Il tutto però, con qualche positiva eccezione, è costato 121 mila 404 euro solo nell'anno che si è chiuso. Senza infamia e senza lode dunque abbiamo scritto, ma almeno in questo caso, una punizione ci sta tutta e può darsi che, prima o poi arrivi.

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