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mercoledì 4 maggio 2016

DENTRO LA NOTIZA





Se ieri era la notizia, ora si va dentro la notizia. Se ieri c'era ancora un dubbio sui motivi che hanno bocciato il progetto di Zanetta, ora che si conoscono i motivi, non solo non c'è neppure un dubbio, ma si va ben oltre qualsiasi previsione. E' un documento senza appello, firmato ancora, ohibò, dalla Papotti che mette il nero sopra il bianco e fa un elenco, lungo e minuzioso, di tutte le ragioni che portano a concludere che il progetto va bocciato. Sembra di leggere persino le nostre osservazioni, derise e inascoltate, che invece prendon voce ed attenzione. Ne esce un giudizio, non dico assai severo, io dico quello giusto che dice, a chiare lettere, cos'è e perché non si può fare. Se avete la pazienza domani lo pubblico integrale, ma c'è una cosa che voglio prima ricordare. Nel corpo del giudizio c'è un passo che prende pei capelli l'operato del Palazzo. Si chiede la Papotti, o meglio lei gira la domanda, con lettera al Palazzo e chiede che le spieghi che cavol di variante abbia mai fatto. Il dito è nella piaga; qui quel Canio ha da spiegare cos'è che mai si era messo in testa, cos'è che mai aveva messo in testa a tutti i suoi scudieri che nessuno di loro fece mai alcun pubblico distinguo, e pazienza la schiera degli eletti, ma in tale appiattimento alla volontà del capo ci furono anche le professionalità pagate e i pubblici ufficiali degli uffici. Per anni una farsa è stata raccontata, per anni siamo stati inascoltati, persino denunciati, tanté ora noi siano gli imputati e Canio non fu neppure mai indagato. Per anni si è fatta carta straccia di norme elementari in nome di un interesse sovrano e superiore. Per anni, in fondo, anche la S.I.A.V. della Zanetta è stata turlupinata, perdendo anche milioni, dal giovane sovrano che pensava di sfondare ogni barriera e ogni diritto in nome di che cosa non si sa, se non della sua smisurata, forse, ambizione. Comunque ora è finita, almeno è finito il tempo delle farse e degli inganni, spetterebbe al Borgomastro porre mano, ma qui mi viene male. Siedono dietro i banchi gli uomini e le donne che alzarono le mani votando la "Zanetta" e pensar che siano quelli capaci a scriver l'urbanistica non solo mi viene male, mi fa orrore. Chi paga tutto questo ? Intanto siamo in tre dietro la sbarra, finiti più volte nel mirino di Canio sempre assai furioso e quindi, assurdo, ma anche vero, siamo noi che rischiamo di pagarla. Dei soldi buttati per fare la variante, sarebbe Canio debitore, ma coi modi e coi tempi del giudice contabile, è meglio lasciar stare. Rimangono ancora due domande; la prima riguarda la Papotti. Noi fummo pesanti sui modi con cui condusse l'attività durante le fasi di tutta la " Zanetta ". Scrivemmo, più volte, al Ministero lamentando il suo fare. Ci avesse ascoltati si sarebbe evitato il patatrac. Comunque, alla fine, si è forse convertita e prima di lasciare l'incarico e l'ufficio ha messo sta firma pesante e conclusiva. L'ultima domanda riguarda gli eletti che non stanno nel governo. Già è strano che non sappiano un bel niente, ma ora che la cosa ho reso nota, si apre uno scenario dove è difficile giocare soltanto di rimessa, ma occorre che su questa storia ci mettano la faccia tutti quanti. Da ultimo la Stampa. Gemelli mi rimprovera, per vero mi ringrazia perché sarei cortese, ma buon Dio è lui che deve esser la fonte che ci informa, non di certo io. E allora la domanda è perché mai sono trascorsi sette mesi in un silenzio. Sul prossimo post il provvedimento integrale. Bye, bye.




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