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giovedì 1 marzo 2018

TEPORE CONSILIARE


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Inizia sto Consiglio quatto, quatto. Il freddo sta di fuori, la sala è quasi vuota, il gruppo in minoranza arriva un po' in ritardo. La lista è molto lunga, ma sono tante cose anche obbligate e reiterate; il nodo sta più sotto, ma come vedremo andando avanti la sera non è per niente da battaglia. Comincia con l'appello, puoi viene la lettura, o meglio si sconta la lettura di quelli che sono i verbali precedenti. Si inizia dai rifiuti, la solita delibera che ne affida al pubblico Consorzio la gestione; si passa al piano dei conti del Consorzio; ci sono pure cifre interessanti, fors'anche preoccupanti, ma non pare che nessuno faccia caso e si chiude la partita che sfiora anche quest'anno il paio di milioni per la cosa. In tema di tasse, imposte e tutto il resto, si vanta sto Governo di non averle manco mosse; per vero lui tassa e sopratassa ormai i turisti. La cosa è assai più comoda; non votano, non rompono, le versano e poi vanno. Ancora un paio di solite delibere; è forse sulla prima che qualcosa c'è da dire, il bar la Verbanella, ma abile è Bottini che finge di manco più di tanto lui capire ed evita il confronto o meglio lo rimanda. Si passa alla sostanza; c'é il piano triennale dei lavori. Sta volta la lista è pur corposa e il nostro Borgomastro ne va matto. C'é pure la "speranza" che non sian solo di carta perché il vincolo di patto è un po' allentato e di spazio per spender qualche soldo pure c'é. Il clima è ora da favola; il freddo ora sta fuori mentre un tiepido tepore avvolge ora le parti che elogiano il lavoro del nostro Borgomastro che incassa il risultato ed è commosso. Si passa ora a quel DUP che elenca al suo interno le cose più diverse e disparate che potete immaginare. Una sorta di libro che descrive le cose che si fanno, i soldi che si mettono, il tempo che ci vuole, le risorse che si impiegano. Non credo che qualcuno del Governo l'abbia letto, avrann dato delle drizze, parlar di direttive è già un po' troppo, comunque alla fine viene fuori e se avete pazienza e un po' di voglia andatevelo a leggere che sta all'albo. Su questo Severino fa le pulci, o meglio ne spulcia qualche cosa un po' qua e un po' di la; chiedendo, interrogando, commentando. Qualche errore lo fa pure anche Lei, ma è pronto il Professore ad usare la matita rossa e blu. Comunque non le piace che si spenda troppo poco per i giovani e cultura, si sofferma come sempre sull'anagrafe e sui campi dei defunti, alla fine il suo voto sarà un no. Archiviata anche sta cosa, c'è il solito gettone di presenza da votare. Alla fine c'è il bilancio, lo trovate pure questo pubblicato, sono numeri infiniti che la solita Ministra alle finanze legge in aula, scadendo le virgole e i centesimi, il che ci lascia anche sospesi. Sarà però l'Archiatra, il noto Professore, a stendere alla fine un bel sermone, incensando le virtù della sua Corte, promuovendone e lodandone la sua arte di governo. Fra un anno poi vedremo.                         

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