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lunedì 29 aprile 2013

LITE INFINITA




Che il Palazzo spende in liti, questo è noto; quanto spende, un po’ anche è noto; che l’ambiente ama le liti, anche questo, purtroppo, è noto;  che il Palazzo vada in lite con se stesso è meno noto. La vicenda è questa qua:  qualcuno mosse accuse di reato contro i vertici del Palazzo: quello di  governo e quello di apparato. La vicenda poi si sgonfia, segue infatti,  da lì a poco, la richiesta del p.m. di mandar tutto in archivio, c’è chi accusa che si oppone, ma in giudizio pur soccombe. Canio quindi ed il suo braccio, presto, escono di scena, anzi quasi manco vi erano entrati; chi rimette un po’ di soldi, per intanto  è solo l’Ente che rimborsa  agli inquilini, una parte, delle spese, l’altra parte è ancor sospesa, il totale fa, comunque, solo di euro: 11 mila 073. Ma il Palazzo ha ancora un asso, c’è la polizza col casco che rifonde anche le spese se il giudizio è senza colpa, quindi chiedono l’incasso, ma l’incasso vien negato per le clausole del contratto. Il Palazzo ora si incazza, chiama in causa anche se stesso, anzi meglio, la compagine che  assicura questo rischio ora negato. Interviene allor Pafundi, l’Avvocato sta abbonato alle cause del Palazzo. L’avvocato fa un  ricorso per decreto di ingiunzione, se lo perde vuole di euro mille 248. La Compagine gli si oppone e la cifra intanto sale, altri euro hanno da aggiungersi per opporsi a chi si oppone. Sono di euro 3 mila 143 che a Pafundi ora si sommano. Quando arriva la sentenza, è doccia fredda, infondata è la pretesa del Palazzo dice il giudice chiamato a dirimere la lite e condanna  sto Palazzo a pagare anche le spese. Questa volta gli euro son 2 mila 111, oltre accessori di legge, così recita il giudice. Ma Pafundi non desiste, suggerisce anche l’appello. Canio è lesto, otto giorni son passati e il ricorso in appello è autorizzato. Son di euro 4 mila 85,20. Per sta causa da strapazzo il totale, provvisorio, fa, per ora, solo in euro: 21.660,20, oltre accessori di legge.  Suggerisco, se soccombe un’altra volta, di provare in Cassazione.

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