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giovedì 2 gennaio 2014

FUNIVIA ATTO PRIMO


 

Inizia l'anno e prende il via la funivia. La Giunta guidata da Bottini, assente Canio, approva in tutta fretta l'accordo di programma con l'Ente Regionale. Lì c'è dentro un po' tutto; chi caccia questi soldi, quanti, quando e come; chi mette gli altri soldi, e non son pochi, quanto poi verrà ancora dato, anno per anno, a quel gestore che  la gara, più volte ormai annunciata,  dovrebbe essere capace di trovare. Il quadro comunque della spesa lo incolliamo qui sotto per vostra dovuta informazione. Sono 4.106.000,0 gli euro previsti e indispensabili  per tenere in vita l'impianto, per vero ne occorrerebbero di più per miglioralo, ma quelli proprio non ci sono e quelli necessari sono "soltanto" appunto quei 4 e 106, mentre per gli altri, per ora, non si sa. Chi dunque ce li mette eccolo qua :        
Da Regione da Fondo di sviluppo e coesione (FSC) €.1.750.000,00
Da Comune di Stresa €. 1.000.000,00 ( 70.000 il primo anno e poi 58.000 ogni anno da passare al concessionario)
Da Concessionario-gestore privato €. 1.356.000,00
Totale complessivo €. 4.106.000,00
Dunque se poi la gara troverà chi caccia quei 1, 3 e 56, la funivia si salva, diversamente si tornerà da punto a capo e si vedrà. Comunque chi la prenderà avrà pure, a suo vantaggio, i soldi degli affitti in corso che cacciano 30 mila  euro anno per anno. Insomma non sembra proprio male e ora non ci resta che guardare ed aspettare. Silenzio invece in assoluto sulla questione di chi sia il benedetto impianto. L'accordo di programma, con abilità veramente diplomatica, evita di citar mai questa parola. Insomma per l'accordo l'impianto sembra di tutti e di nessuno e così è evitato l'incidente diplomatico che avrebbe rischiato di mandare all'aria anche l'accordo. La soluzione a questo giallo è dunque rimandata a non si sa bene a quando; probabilmente a mai, salvo poi questo problema tornare a galla a ogni necessità di nuova spesa. Dall'epilogo attuale della storia occorre dire che ci son pure gli assenti; l'uno e l' abbiamo già accennato è proprio Canio che, probabilmente, stava oltre frontiera; l'altro è il gran Consiglio che invece proprio in pari data dell'accordo stava radunato. Orbene, mentre di Canio c'è il suo Vice che provvede, il Consiglio non ha vice e, nel caso dell'accordo di programma occorreva il suo consenso. D'accordo era formale, mica tradiscono il suo capo i nominati, comunque ci voleva e non c'è stato e quindi Canio non può siglare quell'accordo senza il consenso;quindi provveda e ci richiami.        
 

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