
Ordunque questa sera, ora di cena, si va in aula, ma sulla carta del menù della casa non c'è quasi poi più nulla. Stamani va a caccia di firme il nostro Canio per la storia dell'ufficio postale di Carciano; sta sera presenta poi le firme e le contiamo. Si è spento dunque anticipato il motore di Palazzo che già non pareva fosse un gran motore e ora neppure l'abbrivio manco ha. Terminato che sarà quel poco di pasto preparato, il resto della sera verrà invece occupato da quanto i convenuti da casa loro hanno portato. Sta volta questo pasto è un po' più ricco di quanto il Palazzo ha preparato. Sul tavolo da pranzo ci mettiamo un po' tutte le cose che stanno ancor sospese che vanno da sto porto, o meglio dai suoi costi e i suoi problemi, alla piscina, o meglio la vasca per il bagno, per non parlare poi dell'alberghiera con la storia dell' infinita ricerca del sito per il calcio, passando poi a interpellar sulla vicenda, pure lei senza una fine, dell'impianto a fune che andava dalla costa fino in cima alla sua vetta e finendo poi sul lungo lago, o meglio dentro i buchi aperti dopo il vento, per sbattere poi infine sul ponte sbarrato coi lucchetti e contro i lampioni rotti e arrugginiti. Nel mezzo della cena una pietanza sostanziosa; una proposta, ma ci vuole poco a pensar sarà bocciata; vorrebbe recuperare alla decenza la vecchi stazione del trenino e infine un'ultima portata che illustra un'occasione per trovar 5 milioni in euro ormai spariti per Villa Palazzola. Ma anche su questo Canio si è già espresso: sventurato !
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