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venerdì 3 giugno 2016

ASPETTANDO









Quattordici argomenti sul banco il giorno sette del mese ormai già in corso. Si varano quegli atti che segnano l'impronta di mandato e non è che c'é poi molto. Il governo che regge il Borgomastro dimostra di essere un governo di pace e di passaggio; erede dell'Alcade che più che fare credeva di saper fare o meglio ancora faceva credere di saperci fare, il nuovo Borgomastro raccoglie un poco i cocci rotti, rammenda e rimedia un po' a qualcosa, ma più di tanto non può fare. La squadra è quella assai spompata, sfibrata da anni e da decenni di lotte e di governi, obbligata anche lei dalla Fornero a non lasciare il posto, vivacchia come può e sin che può. Le leve più giovani son poche; c'é il Vice Delegato, l'Avvocato, premuroso e rispettoso, ma anche un po' timido e assai incerto; c'é poi la delegata alla finanza, ma più che esser tale ci sembra un'eterna debuttante impegnata a riordinare la lettura di pizzini e di tanti bigliettini. Se così stanno le cose mettiamo il cuore in pace, neppure in sto mandato vedremo, non dico risolversi le cose che dormon da decenni, ma manco avviare la loro soluzione. Se poi sbaglio mi correggo e chiedo venia. Comunque si inizia la sera prossima del sette, il documento di tre anni di bilancio entra nell'aula e ne uscirà di lì completo di un bel voto. D'altronde è fatto bene, tecnicamente bene, non è certo il governo che lo fa e sotto tal profilo non è che lo si possa contestare, se poi abbia sfruttato tutta la capacità di spesa che per quest'anno la legge di stabilità gli ha dato, questo non lo so e spetta a chi è in aula domandarlo. Che poi contenga, come contiene, un'altra spesa occulta per ultimare le opere del porto è pure vero, ma anche su questo non tocca a me, ma ad altri porre la domanda e avere la risposta. Che poi si voglia andare proprio a fondo e vedere se tutte le entrate vere sono accertate, bisognerebbe avere le carte in mano e il tempo e chiedersi se mai e perché sia stata iscritta o no la somma chiesta indietro al progettista dell'opera del porto, o del criterio con cui si scrivono e cancellano i crediti dei canoni demaniali, o anche le somme per sanzioni di abusi in edilizia. Comunque lo capisco, si entra in un terreno un po' insidioso che rischia di rovinar la pace. Però il Gruppo in quota Lega sta volta indossa la casacca 5 stelle e punta il dito contro le indennità del Capo e la sua Giunta; 50 mila euro sono in palio. Vedremo chi questa volta vincerà la gara, Gemelli sarà il giudice di gara. 



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