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domenica 5 giugno 2011

Fare e disfare

Così sembra ciò che più d’altro caratterizza il Canio II e infatti mentre, a leggere il cartello di cantiere messo a nuovo sul fronte di quello che, forse, sarà il porto, sembra che, finalmente e sino ad ora, la nuova impresa stia per ripartire con solo qualche intoppo; macchine tutte indietro sul fronte invece dell’ alberghiera dove l’accordo tra gli Enti interessati è da riscrivere e firmare. Canio  aveva liquidato la faccenda durante il primo dei mandati, sembrava un gioco fatto e invece non andava bene proprio niente. Poco importa, è il minore dei mali quello di avvedersene fintanto che c’è tempo e, riconoscendo qualche errore, rimediarvi. Certo non è che Canio riconosca qualche errore, Lui da sempre la colpa a qualcun' altro, anche se la firma pur l’aveva messa, ma ora, tutti d’accordo, hanno trovato l’altra soluzione. Anche in questo caso forse è troppo presto per dirlo, ma bisognerà aspettare di conoscere le cifre dell’intera operazione e se quella del  calcio vale la scommessa. Qualche riserva pur bisogna averla, perché sarà difficile che la partita  per la nostra cittadella si concluda a costo zero, comunque noi aspettiamo per conoscere e sapere. Quel che diciamo è che un bel campo per il calcio non è un’infrastruttura strategica al turismo e che, nel tempo del vincolo di patto, dove spendere è un problema, bisognerà stare un poco attenti a non fare un passo falso, altrimenti l’arbitro fischia e si perde anche a  tavolino. Quindi presto vedremo, quando l’accordo verrà firmato, cosa conterrà e se non  sarà truccata la partita. Intanto accontentiamoci di leggere il nuovo cartello del cantiere per il porto e di sapere che , dopo dieci anni, nessuno ci è venuto a raccontare chi e perché aveva sbagliato. L’unica cosa che sappiamo è chi ha pagato: noi.

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