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mercoledì 12 giugno 2013

CRISI DI COPPIA




La coppia è quella che, al vertice, governa o almeno fino all’altro ieri governava, o meglio ancora aveva tentato governare. Ora sta coppia è andata in crisi, si è rotta insomma la forza di coesione che l’ha tenuta insieme, ormai, sin da troppo tempo ed è scoppiata. La miccia è stata un buon pretesto, se non ci fosse stato la crisi ritardava, ma poi, prima o poi arrivava. Il matrimonio comunque, in questa fase, è in quella acuta della crisi; le parti non si parlano in diretta, al più le uniche parole che si scambiano sono comunicazioni interne di servizio e se qualche cosa in più occorre dire ci pensano a far da portavoce i rispettivi ambasciatori. Come è poi prassi in queste circostanze, le parti rilasciano però dichiarazioni che catturate poi circolano dentro la rete. Ne abbiamo prese due; una dell’uno e l’altra del secondo e a dire proprio il vero ci sembra che il lor tenore non sia di gente tutta a posto. Il Colonnello infatti dice di aver posto domanda in diretta all’interno della riunione di governo su chi avesse ordinato al funzionario di fare le valigie. Dice poi che nessuno gli ha risposto e questo sarebbe il fatto scatenante la crisi già incombente. Orbene, la domanda che poniamo, arrivati a questo punto, è dove avesse mai vissuto il Colonnello sino a quel giorno dell’ultima riunione di governo. Sembra difficile pensare non sapesse che c’era stata in corso una vertenza giudiziaria di lavoro della durata di quasi quattro anni. Sembra difficile che lui non ricordasse di aver, insieme al suo governo, autorizzato l’Ente a opporsi nel giudizio quando venne, a suo tempo, poi intentato e che non sappia che quando una sentenza arriva la si esegue e che, comunque, la causa è stata vinta dal suo Ente e mettersi al traverso è, appunto, di gente che non è del tutto a posto. Quanto invece all’altro soggetto della coppia, la sua dichiarazione sembra di rammarico e di auspicio che il matrimonio si possa ancora rimediare. Vi sono progetti infatti, dice, che hanno bisogno dell’appoggio e dell’esperienza del suo Vice e, tra questi, cita il porto che, udite udite, è troppo tempo che ormai sta fermo. Che c’entra, anche in sto caso, il Vice con il porto non è noto, perché è stranoto che la delega a quell’opera il Vice non l’aveva, ma il gran Capo la teneva. Ora che questi tenti, all’ultimo minuto, di accreditare al Vice responsabilità che, almeno in questa fase,  non son sue e che lo faccia con sta dichiarazione strampalata e simulata, è un’altra delle cose che fan capire che anche il gran Capo non sta poi molto a posto. Stato febbrile dunque ancora in corso, la prognosi rimane riservata, teniamo sta coppia un po’ in osservazione e poi vediamo.     

       

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