
Nell’imminenza del Consiglio, Canio cala la carta, per lui,
quella vincente. Ordina il parere interno tecnico legale sulla
proposta che cassare la “ Zanetta” e manco a scommetterlo diventa negativo sto
parere. Non ci voleva molto a dubitarlo, la firma sottoscritta è quella stessa
che ha sempre avvallato col parere gli atti dello stralcio dii variante proposti
e fatti poi da maggioranza. C‘è quindi da
salvare il principio di non contraddizione: se fino a ieri è sempre stato detto
che tutto quanto proposto e fatto da questa maggioranza era regolare sotto il
profilo tecnico legale, come si può ora affermare che ciò che propone di
cassare tutto quanto perché non c’è nulla sul piano tecnico legale che sia poi
regolare, sia ugualmente regolare ? Come vedete, sul piano logico formale, la
cosa non fa manco una piega, infatti ci vorrebbe un’autorità terza e
indipendente e non invece sempre la stessa,
che venisse chiamata a dir la sua, ma così non è e quindi il risultato è assai
scontato. Passi poi pure che per stender sto parere hanno dovuto lavorare mica
poco e gli sta bene, io lo avrei solo blindato in quattro righe richiamando,
appunto, la necessità e il dovere di applicare quel principio richiamato, per
cui se ho detto che l’oggetto era legale, legittimo e insomma regolare, non
posso dire uguale al tutto quanto esatto suo contrario. Stando così le cose, alla
vigilia dell’esame in aula di quel
testo, occorre metter mano e aggiungere, così vuole la legge, la motivazione
per cui, presente sto parere a noi contrario, si abbia a confermare la proposta
che va in aula. Anche per noi comunque vale poi lo stesso principio sopra
affermato. Se sempre abbiamo detto e sostenuto che quanto fatto ed approvato
sullo stralcio era fuori dalla legge, noi ribadiamo, per non contraddizione, quanto
sempre, appunto, da noi affermato. A questo punto chi dei due la vince è presto
detto: in aula vince Canio e la sua fedele squadra che sta protetta dietro quel
parere, che poi la vinca per davvero, questo soltanto alla fine lo sapremo.
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