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lunedì 11 gennaio 2016

PROBLEMI E SOLUZIONI









Archiviato ormai che è stato il messaggio, un po' rifatto e camuffato, d'inizio di quest'anno, riprendono i soliti problemi che angustiano noi, in qualche modo, da sempre mal governati. Le attese pure loro da sempre sono tante; le soluzioni sono, invece, sempre lente e anche se qualcuna di esse arriva in porto, c'è sempre qualcosa che va storto. Prendiamo la piscina; è inutile negare che fosse una richiesta di parte della gente, e quindi ci fu Canio che dietro la richiesta ci fece una vittoria elettorale. L'ebbrezza di quel voto gli tolse, pertanto, la ragione e un'opera inutile e costosa, seppur con mille anche fatiche, sembrò che fosse andata in porto. Inutile poi dire che ora tutto torna ancor a capo; la gestione della vasca è stato un fallimento, la vasca ora fa acqua, ci vuole un quarto di milione di euro per chiudere le falle; morale, non solo la piscina non ha risolto neanche un sol problema, ma è lei che adesso è un bel problema. Prendiamo ora quel porto; C'è chi dice che non serve, c'é chi dice che, invece, serve; non prendo posizione, dico soltanto che un qualche sistema per connettere la Perla con il lago ci voleva. Comunque, sia che serva o che non serva, è stato un bagno di pubblico denaro, una roba che, da sola, meriterebbe interdire per sempre dal pubblico governo i responsabili. Purtroppo, a distanza di tre lustri, nessuno è responsabile, più d'uno ha preso soldi, più soldi del dovuto, è stato un banchetto con tanti commensali di cui nessuno, sin'ora, paga il conto. Finirà ora quest'opera ? C' è solo da sperarlo, così come si spera che qualcuno paghi il conto. E' quindi un altro esempio di come la soluzione di un problema è stata per quindici anni soltanto un gran problema. Tocchiamo la variante, " la Zanetta"; che fosse soluzione del problema ci stava nella testa di Canio, ma non solo. Avessimo fatto un referendum, in massa il popolo elettore avrebbe sostenuto quel progetto. Eppur non è la soluzione del problema. Interrogato sulle sorti del progetto, G.C. , giorni fa, rispondeva che le vie del Signore sono infinite. La fede di quell'uomo, pensando che nostro Signore si occupi di affari e non della miseria, è un poco strana, comunque, traducendo la risposta, vuol dire che l' ok sul suo progetto non c'è ancora. Mi limito, per ora, a dir che non c'è ancora, ossia che la "soluzione" del problema non è certa, più in là, come promesso, vi dirò qualcosa anche di più. Possiamo andare avanti, declinar tutte le cose, le questioni più grandi e più minute e a tutto si trova poi la spiegazione che non è che sia il destino o la sventura che ci fa cader addosso sto degrado. Prendiamo una roba piccolina; le lampade lungo il lago che cadono giù a pezzi. E' un problema, son tutti da smontare e restaurare, c'è il vincolo di spesa da osservare, c'è il porto da pagare, sta roba passa in coda, non c'è storia. Eppur sono così per un' incuria, non certo per l'età, nessuno si è curato di dare un po' di bianco ed ora la ruggine si mangia tutto quanto. Non era mai stato un problema, ma adesso è diventato. Da ultimo vi cito l'impianto funiviario. Adesso qualcuno vi dirà che è stato risolto un bel problema; tirategli un calcio nel sedere. Il bando programmato, il testo che fu fatto e poi rifatto, la gara senza storia è stata l'occasione perfetta che è mancata per tentar la vera soluzione. Il problema è, pertanto, come sempre soltanto rimandato; auguri al Borgomastro.
   

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