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giovedì 17 febbraio 2011

Città fiorita




E questo è un po’ il monumento alla vergogna, messo ad una delle porte, quella ferroviaria, da il benvenuto al turista, spesso straniero, il quale come primo pensiero crederà di aver sbagliato a scendere dal treno. Poi si deve rassegnare, non sarà l’unica e la prima delle sorprese che l’attendono. Per quanto tempo ancora offriremo questo biglietto di ingresso alla città? Temo per molto, perchè, a dirla tutta, i lavori autorizzati sono finiti da un bel po’e a dispetto del cartello di cantiere, il recupero funzionale è cosa di un futuro che non c’è. D’accordo non è che la proprietà sia assai virtuosa, basta guardare altrove ed è lo stesso, ma Canio ha ereditato, senza cambiarle, norme malandrine e solo un mecenate potrebbe pensare di riedificare quello che li c’era. Dovrebbe infatti regalare alla città, circa 1000 mq interrati di pubblici parcheggi. Non si è mai visto, ma Canio perde tempo e affida il piano di città al Professore che, 20 anni fa firmò quelle norme malandrine che, per 4 lustri, hanno ingessato la pubblica città. E’ vero errare è umano, ma perseverare meno, eppure siano in quelle mani ed attendiamo, con curiosità, le promesse per cambiare il piano di città.
La promessa per gennaio è passata, sta passando anche quella per febbraio, Canio è ormai fermo da due anni sulla linea di partenza e tra false partenze e tante promesse, elettorali o no, quel che è solo certo è l' aspettare. Pazienza.

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