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mercoledì 25 luglio 2012

LAMPI SUL LOGGIONE


Ore 21, già trascorse, la minoranza conta i numeri presenti, allora si alza dai suoi scanni a va nei corridoi. Canio quindi aspetta, non ha la maggioranza dei presenti per annunciare l’inizio di seduta, poi quando la mezza è già passata, arriva, un po’ di corsa e  in tutta fretta, anche un gregario, così si torna in aula e inizia con l’appello. Rimane fuori il Professore, ormai bocciato, quel solito  di Coppola, indisposto, e Consuelo; minoranza sta presente coi suoi gruppi, non c’è Vecchi ancora in giro per la Cina. L’inizio è così un po’ anche in ritardo, comunque si recupera passando a una ratifica di già una prima variazione del bilancio e a un altro documento sui conti per il patto.  Si entra ora nel vivo perché, tra i primi punti, c’è proprio la variante, un’altra volta, di Zanetta. E’ Canio che introduce e che racconta già quello che si sa, poi concede la parola al gran Consiglio. Piervalle legge in aula un documento, son 4 o 5 di cartelle, le scandisce, ci mette le sue virgole, i suoi punti, gli a capo e i punti e virgola, è duro, ma cortese, ribadisce le ragioni motivate dei suoi no ed i perché. Fa caldo, fa molto caldo in quella stanza di vetro e ferro al terzo piano del pala dei congressi, ronzano i motori di quei condizionatori, ma il caldo non da tregua e Canio par che grondi. Finito quindi l’intervento di Piervalle, si alza dal suo seggio il nostro Canio, si aggiusta un po’ di volte la camicia, allenta il collo, si mette in posizione, si regge il fianco con la mano e da questa inquadratura da operetta sferra l’attacco preparato. L’attacco è di una potenza impressionante, va duro, evita di entrare nel merito, mentre è solo un tentativo, pubblico mediatico, di colpire chi si oppone, mosso su di un piano, non dico personale, ma mi vien quasi da dire individuale, nell’ indicarlo ai suoi, e a quelli che stanno ad ascoltarlo, come  il  nemico che frena la città e quindi da colpire, insomma l'attacco è da squadrista ed alla fine: “ fascista”  urla Canio  da quel palco, “fascista” perché mi denunci alla Procura se faccio la variante per Zanetta. E’ quasi rissa, anzi è proprio rissa perché dal banco Piervalle gli ribatte  “ tu sei il fascista, sei il sindaco fascista,  perché minacci i consiglieri che svolgono il  mandato……”, il resto lo risparmio, ma calmatisi le acque, Scarinzi, da Canio, lo ricordiamo, prima trombato e poi un po' recuperato, quello che fa l’ambientalista da sinistra e da salotto, prende la parola per la difesa di un sindaco fascista e per l’accusa ad un consigliere ambientalista e assai molto poco da salotto. Si passa ad altro oggetto, è la variante PAI, si accomoda al tavolo di Canio  un Tecnico presente che introduce e così anche concede al Presidente una pausa di intervallo necessaria per ricomporre il suo quadro clinico alterato. Qualche domandina dunque  al nostro amico Dott. Isoli, e dopo qualche rispostina si accomiata e si ringrazia. Canio tornato, intanto rinfrancato, sul ponte di comando, concede la parola. Piervalle  si dice intimidito e intimorito a leggere di nuovo, ma ci prova. Arriva quindi un’altra volta al fondo delle cartelle preparate. Canio lo ascolta, finge di fregarsene , vedremo chi la vince. L’argomento è più leggero e condiviso, è da approvare la ricerca sulle terre comunali gravate da diritti di uso civico. La questione affonda nella storia dei diritti dei popoli e le genti, comunque la vicenda sarà lunga e anche complessa con terre acquistate dai privati con atti che son nulli e son tanti che quindi dovranno o pagare o ritornare.
Arriva dunque un’altra volta in aula la convenzione con l' Aminta che non contenta di non aver pagato ancora i diritti ad edificare già concessi con la variante che fu chiamata perequativa, ora ci chiede di prorogare ancora di due anni e poi magari ancora un altro po’, l’impegno a spendere quei soldi, non versati, per fare 170 metri di nota passeggiata. Non c’è verso Canio si mette di traverso e tutto gli concede; votano senza sapere, votano contro tutti gli emendamenti presentati, quelli più ovvi e quelli più legittimi, è uno spettacolo penoso. Tanto penoso che il dottore si risente, non certo proprio per questo, ma perché gli si dice "incompetenti". Certo che si gli si risponde e così quello poi tace. Ok la nuova convenzione con settimane musicale – festival di Stresa, altri tre anni ed altri circa 180 mila d’euro. C’è poi la concessione di terre d’uso civico per fare dai privati un’altra centralina idro ed elettrica. Si discute un po’ sul canone dovuto e si da mandato a che la giunta operi poi, ma sempre al meglio. Ci sono adesso gli interpelli, ma ritorno dopo,  un’altra volta . 


LAMPI SUL LOGGIONE II 
Mancano una ventina di minuti a mezzanotte e a Canio la tentazione del rinvio degli interpelli, magari solo per scherzo, gli passa nella testa. Comunque dice fate in fretta che finiamo. Così si fa un po’ in fretta sulla richiesta di notizie del ripristino delle aree tutelate a balneazione e andate a pezzi. Bottini rassicura che il ripristino c’è stato, giusto oggi, così dice. L’altra richiesta e un poco più invadente, riguarda il nervo ormai scoperto di Cannio, lo sappiamo, quello che quando lo si tocca lui non regge. Ci prova, con cautela, il solito Piervalle che ripercorre, a mente, tutte le date, quelle rispettate e quelle, invece, del tutto poi scordate. Insomma, due pesi e due misure, la domanda  è molto chiara: perché sta chiusa nell’ armadio la variante per gli alberghi e corre l’altra per Zanetta.  Sembrava fosse la cosa più importante, caro Canio, e poi la lasci impolverare nel tuo archivio, ci spieghi un po’ perchè. Lui tentenna, ancor sembra girare la domanda perché mai glielo chiediamo, giusto noi che l’abbiamo massacrata.  Allora lui dice:  bla, bla, bla che insomma c’è prima quella PAI, e adesso ci son anche i diritti d’uso civico e poi ci sono tante osservazioni, insomma bisogna un po’ aspettare. Replica veloce: che ci fosse quella PAI e anche gli usi civici già si conosceva, ma tu la tieni chiusa perché hai una gran paura che quando mai andasse in conferenza sarebbe fatta a pezzi, così sfili lo Zanetta e gli cerchi la via della  salvezza. C’è il porto e la domanda è molto elementare, cioè a dire dove stanno le cause tanto impreviste e tanto imprevedibili che fanno si che il prezzo che, in gara, era sceso di punti ben 21, dopo il contratto di punti ne sale ben 47. Canio si accomoda tra il pubblico e lascia la cosa al povero Bottini che non sa, che dice che le cose stanno scritte in relazione che poi ,per carità, ci lascia, ma non sa è scritto tutto lì, leggetelo ripete. Allora arriva Canio che riprende il posto di comando, ci fa tutto un discorso un po’  politico e ancora sembra vantarsi di essere arrivato dove gli altri hanno mancato. Chiudiamola lì per ora, sette anni ci hai impiegato, hai raddoppiato  i costi, hai messo in gara un progetto “ ineseguibile” che è stato ribaltato, hai liberato i responsabili, dobbiamo solo tacere e  vergognare. La verità caro Bottini e caro Canio sta, invece datata già 2005 e scritta  da quelle  professoresse che il vice le chiamava le due, le  comuniste. Allora a Canio a sentire questa storia gli prende una crisi e ride, ride, ride tanto da non riuscire più a governare la seduta. E’ l’ultimo interpello, sono i ritardi nel redigere e pubblicare gli atti .  Nulla da fare, continueranno a ritardare.







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