
Non gli bastava fare il Sindaco,
ora si assume anche la delega, forse, quella più ambiziosa, lasciando un po’ da
parte il Professore. Viene nel Consiglio e tiene la lexio magistralis: titolo del
tema: “ Basta avere i soldi ed ordinare, la città è pronta ad eseguire”. C’è
poco da stupirvi, perché proprio questo è stato il tema della tesi di ieri sera:
chi ha tanti soldi e vuole spenderli, la città non guarderà per il sottile, ma
aprirà, generosa, le sue porte, modificherà le regole e le norme, spalancherà corsie
preferenziali, stenderà tappeti al suo passaggio, supererà gli ostacoli, i veti
e i contro veti, guiderà la corsa allo
sviluppo, sarà un modello cui gli altri prenderanno ad inseguire; importante è
avere i soldi, tanti soldi, tutto il resto non importa. Per uno cresciuto un po’
dai preti, non è che per caso si è confuso e ha letto un testo anche sbagliato?
Sempre possibile è l’errore quando poi con la serata si inaugura anche la nuova
investitura e viene anche da pensare, con tristezza, al deposto Professore, pur
lui cattolico devoto, cui i soldi sono stati le sterco del demonio, sentirsi nelle
orecchie quest’eco irripetibile, quasi di un blasfemo. Eppure Canio sta ormai ultimando
l’ultima delle sue tante metamorfosi politiche;
cambia la veste secondo l’aria e la stagione, angelo e demone, demonio ed acqua
santa, mister Hyde e dottor Jekyll, muta identità secondo le sue necessità, ma
i suoi fedeli, ovunque poi lui vada, gli van dietro e par manco se ne accorgano
di essere, soltanto, strumenti di manovra, scudieri dell’ alcade, il condottiero
senza macchia e senza la paura, sempre lanciato al gran galoppo verso la sua vana di gloria, sventura
nostra et amen, così sia.
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