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giovedì 10 aprile 2014

PROVE D'ORCHESTRA

L'incidente avviene in aula; la proposta era l'imposta; l'illustrazione era finita, il contro esame pure era finito; Piervalle fa un sol cenno al contenzioso che sta imposta può far nascere ed al suo esito che, nel caso, sarebbe già scontato; cioè perso, come d'altronde anche le altre…. Qui scoppia il caso; Canio è una molla, scatta, si alza, zitta l'aula, accusa. Lesa maestà anche sta volta, par di capire mentre s' infervora e parte in quarta. Punta il suo dito Canio contro quel seggio posto otto gradi alla sinistra,e in fondo al tavolo a ferro di cavallo e non lo molla più per un gran pezzo, e ci risiamo. Lesa maestà dunque e un'altra volta ancora perché, con l'affermar che perde solo cause, il Consigliere incauto avrebbe messo in forse le capacità professionali e personali del gran capo. Mi riferivo Vostro Onore, è naturale, all'ultimo andamento dei contenziosi già in corso col Palazzo, mica ad altro; questa è la difesa che si alza, timorosa, dall'ultimo seggio della fila alla sinistra. Ma Canio lo zittisce e lo ammonisce; ora lei non parla, c'è in corso un fatto personale per cui ora io parlo e lei sta zitto. Intanto non è che Canio è proprio calmo; è così superagitato da mettere a rischio, tanto è maltrattato, di essere disfatto il nodo che lega il suo collo alla cravatta; ordina intanto che ogni parola detta dal nemico sia scritta sul verbale di seduta; poi prende, ma quasi lo fa a pezzi, il testo che regola il Consiglio e lo consulta con tanta foga e tanta fretta che, alla fine, nulla trova e, con veemenza, lo richiude. Intanto è in piedi, non proprio sulla sedia, ma scommettiamo che stava sulle punte, e da lì, dominando, dal suo posto un po' più alto, il tavolo a ferro di cavallo, va avanti a lanciare le invettive per ristabilir l'ordine e il rispetto che quel Consigliere incauto e inesperto osa, da sempre, ledere e sfidare. Stai calmo, stai calmo, siediti e stai calmo, fai solo un gran casino per un niente, così quel Consigliere incauto cercava di ammansirlo e ricondurlo un poco alla ragione. Madonna Santa, sembrava invece di soffiar ancor sul fuoco, tanto che Canio, ormai senza confini, chiamava all'armi pur l'agente che era in turno, ma che si era un poco addormentato, perché prendesse nota del fingardo che osava così tanto sfidare sua maestà. Dai banchi c'era attesa, anche timore di come poi andasse la faccenda; che forse finisse anche nel sangue ? e tanto era il trambusto da Canio combinato che un paio di soggetti, i più fidati, pur di opposte fazioni appartenenti, ne venero coinvolti e gli fecero quadrato alzando gli scudi a sua difesa. Al fine della storia, la chimica soccorse abbassando nei soggetti la soglia del pericolo e così, un poco, le cose si calmarono, con Canio che, una volta soddisfatto e scaricato, tornava al suo posto che aveva abbandonato, ricomponendo un po' le righe che, intanto si erano disfatte e, come se nulla fosse capitato, riprendeva a dirigere l'orchestra malandata.       

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