Adesso che sembra che va in porto, vien facile parlarne solo bene, illustrarne alla stampa i risultati e fare previsioni sulla data del futuro taglio del nastro di traguardo. Inutile da dire, ma maestro di sto cerimoniale è l'uomo più indiziato del disastro che iniziò all'alba del secolo che è in corso e che, se tutto come dicono andrà bene, vedrà la sua fine nell'anno che prossimo verrà o, al più tardi, in quello successivo. Noi presi per stanchezza e sfinitezza, per carità, pensiamo che, arrivati a questo punto, c'è solo la strada di finirla quest'opera infinita; però non ci uniamo ai tanti dimentichi dei fatti già accaduti e che si affollano al coro dei plaudenti, già pronti a indicar nell'unico superstite indiziato, il salvatore. Tre lustri e anche di più, passati inutilmente a fare, disfare, rifare e poi ancora a fare, non passano in silenzio e senza danno. C'è un tempo ragionato, c'è un tempo ragionevole direi, c'è pure la giusta durata di un processo, ma qui di tempo ne è passato ben oltre il consentito e ha fatto danno. Comunque andiamo avanti, i pali da innalzare dal fondo di quel buco dentro l'acqua sono tanti, c'è solo da sperare, qualcuno dirà che c'è anche da pregare che altre, chiamiamole, sorprese non si trovino e quando l'ultimo dei pali sarà in piedi, allora potremo dire, con certezza, che ormai è fatta. Il conto è assai salato, o meglio nel tempo che è passato è assai salito. Qui il buco nell'acqua si è allargato, ampliato, ingigantito; difficile trovar chi di ciò non si sia pure servito. Errori rilevanti, errori madornali sottaciuti, compiacenze, errori ripetuti, progetti pagati fior di soldi buttati nel cestino, varianti e variantine pagate e non servite, consulenze, perizie su perizie, errori di progetto un'altra volta, errori di nuovo camuffati e sottaciuti, contenziosi per gare poi perdute, affidamenti poi risolti pagando le penali, c'è pure la storia di soldi pagati " sottobanco", insomma la conta dei soldi buttati in cose non servite o meglio dir pure inservibili, è lunga come gli anni che hanno accompagnato la creazione dell'opera ambiziosa e mai riuscita. Faremo un elenco preciso e minuzioso e a voi ve lo daremo. Intanto, per ora, gustiamoci la scena con il Capo che, dimentico dei guai da lui stesso combinati, già convoca la stampa e inizia a brindar alla sua prossima vittoria.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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mercoledì 5 agosto 2015
MEMORIE LABILI
Adesso che sembra che va in porto, vien facile parlarne solo bene, illustrarne alla stampa i risultati e fare previsioni sulla data del futuro taglio del nastro di traguardo. Inutile da dire, ma maestro di sto cerimoniale è l'uomo più indiziato del disastro che iniziò all'alba del secolo che è in corso e che, se tutto come dicono andrà bene, vedrà la sua fine nell'anno che prossimo verrà o, al più tardi, in quello successivo. Noi presi per stanchezza e sfinitezza, per carità, pensiamo che, arrivati a questo punto, c'è solo la strada di finirla quest'opera infinita; però non ci uniamo ai tanti dimentichi dei fatti già accaduti e che si affollano al coro dei plaudenti, già pronti a indicar nell'unico superstite indiziato, il salvatore. Tre lustri e anche di più, passati inutilmente a fare, disfare, rifare e poi ancora a fare, non passano in silenzio e senza danno. C'è un tempo ragionato, c'è un tempo ragionevole direi, c'è pure la giusta durata di un processo, ma qui di tempo ne è passato ben oltre il consentito e ha fatto danno. Comunque andiamo avanti, i pali da innalzare dal fondo di quel buco dentro l'acqua sono tanti, c'è solo da sperare, qualcuno dirà che c'è anche da pregare che altre, chiamiamole, sorprese non si trovino e quando l'ultimo dei pali sarà in piedi, allora potremo dire, con certezza, che ormai è fatta. Il conto è assai salato, o meglio nel tempo che è passato è assai salito. Qui il buco nell'acqua si è allargato, ampliato, ingigantito; difficile trovar chi di ciò non si sia pure servito. Errori rilevanti, errori madornali sottaciuti, compiacenze, errori ripetuti, progetti pagati fior di soldi buttati nel cestino, varianti e variantine pagate e non servite, consulenze, perizie su perizie, errori di progetto un'altra volta, errori di nuovo camuffati e sottaciuti, contenziosi per gare poi perdute, affidamenti poi risolti pagando le penali, c'è pure la storia di soldi pagati " sottobanco", insomma la conta dei soldi buttati in cose non servite o meglio dir pure inservibili, è lunga come gli anni che hanno accompagnato la creazione dell'opera ambiziosa e mai riuscita. Faremo un elenco preciso e minuzioso e a voi ve lo daremo. Intanto, per ora, gustiamoci la scena con il Capo che, dimentico dei guai da lui stesso combinati, già convoca la stampa e inizia a brindar alla sua prossima vittoria.
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