Il titolo di oggi, lunedì post ferragosto, la contrassegna un po' col marchio che manifesta bene, almeno credo, il doppio volto e il paradosso. I numeri del PIL, complice un'estate che è stata senza un se e senza un ma, chiuderanno anche quest'anno senz'altro in positivo e la fine di stagione sarà poi sempre una gran liberazione. Evviva dunque questa Stresa che, grazie alla fama di essere una perla, finite che sono le stagioni, non chiude, quasi mai, i saldi dei conti col segno in color rosso. Poco influisce il fatto che il lungo lago frana, poco influisce il fatto che le luminarie storiche collassano, poco influisce il fatto che trovare un posto auto è un'avventura, poco influisce il fatto che il Palacongressi è sempre vuoto, poco influisce il fatto che non c'è un approdo, poco influisce il fatto che le ville in mano agli Alberghieri debbono crollare, poco influisce il fatto che chi vi arriva in treno si spaventa, poco influisce il fatto che la funivia sta chiusa, poco influisce il fatto che la vasca per il bagno freddo adesso è aperta. L'elenco è lungo, mica finisce qui, ma è già qualcosa. Il nuovo governo intanto ormai insediato è quanto di più vecchio si potesse noi aspettare; sono più lustri che il Borgomastro e qualche suo ministro solcano la soglia del Palazzo. Attraversato indenni, molti di loro, il secol breve, eccoli qui vegliardi e arzilli e intenti, noi non si sa bene, a far cosa. Credere che facciano quello che per decenni scorsi han tralasciato, sembra fuori di senno solo a me pensarlo, al più vivacchieranno; han da passar solo cinqu'anni che rispetto al tempo che han trascorso è proprio un niente. Dimenticavo; forse qualcosa poi pure faranno, dipenderà dagli ordini che perverranno loro da quelli che a noi sono ben noti. Comunque che l'aria sia felice pure la s' intuisce leggendo l'articolo che, giusto l'altr ieri, la Stampa ha dedicato ad un problema. Raccontava l'articolo le osservazioni che son state mosse al Piano Regionale del Paesaggio da un' autorevol fonte. Ebbene, chi ci segue sa che su questo tema le osservazioni al Piano che toccan da vicino anche la Perla hanno mirato dritto, dritto senza tanti poi rigiri, ma per non turbar la pace e il Pil non è che chi l'abbia, invece, letta poi la Stampa lo ha capito. Intanto è ancor silenzio sull'esito di gara per l'impianto funiviario. Che ci sia una sola offerta questo è noto; che l'unica offerta pervenuta era già nota, anche questo è pure noto, ma più interessante, a questo punto, è veder dentro sta unica offerta cos'è che ora ci sta. Noi dubitiamo molto, nel senso che ci pare sia stata sprecata un'occasione dove una gara aperta e combattuta avrebbe fatto salire il risultato. Ora però aspettiamo, poi lo commentiamo. Quindi, tirando un po' le somme hanno ragione, eccome, gli elettori che hanno rimesso in carica chi garantisce loro che mantenendo il tutto così com'è, il Pil mica decresce, anzi poi cresce. Importante è nascondere le pecche, di calce per sepolcri farne gran uso e finita la stagione a tasche piene, mica la gente poi più lo ricorda di quando, a inizio d'anno, magari criticava. Dietro le quinte, è vero, qualcuno invece anche subisce; c'è chi chiude il lavoro e si sommerge, c'è chi chiude e basta e c'è chi pure sto lavoro anche lo cerca, ma a lui non glielo danno. C'è sto disagio insomma, pure nascosto bene dietro la Perla Felix, dove il suo Pil non flette e il suo governo, sempre uguale, impera.
Comunque, passato che è stata ferragosto scrivendo di storie e contro storie, mi fermo un po' di giorni e verso la fine di sto mese poi riprendo.
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